A te
A te che sei la nostra sveglia quotidiana e “Mamma o papààà? Mi SSScappa la pipììì !!!” e se per caso non corriamo subito chiedi manforte a tua sorella “Eia, li chiami anche tu? Mi scappa foltisssimisssimo”.
A te che quando hai paura semplicemente sussurri “ho paura” e ti fai piccolo piccolo attaccandoti alle gambe di mamma o papà.
A te che appena arrivi all’asilo cerchi “Iccaddo Pelego che è il mio amico più amicissimo”.
A te che quando hai visto per la prima volta tua sorella, nella culla della nursery in ospedale, insieme a decine di altre culle, hai chiesto se ci saremmo portati via solo lei o anche tutti gli altri bimbi. “No, solo lei” “Ah! Beh! Peccato!”
A te che mangi tutto, ma proprio tutto, però prima devi dire che non ti piace, poi ci ripensi e di solito prendi il bis; qualsiasi cosa sia ma le zucchine bollite proprio quelle no.
A te che adori la tua maestra “Evvia”, di cui sei un pochetto geloso, anzi un po’ tanto e noi siamo un poco preoccupati perché l’anno prossimo si cambia scuola.
A te che quando hai visto sparire il triciclo e, al suo posto, arrivare la biciclettina coi pedali hai improvvisamente avuto mal di gambe ed hai cercato in tutti i modi di non andarci; poi hai capito che la biciclettina era divertente e chi ti ferma più…
A te che hai inventato il ballo del “Sebbese” e quello del “Sebbenaight” che poi sono la stessa cosa ma solo tu hai il diritto di dire quale stai ballando.
A te che ti diverti un mondo a giocare con l’Ovetta, anche se poi lei ti obbliga sempre a giocare a quello che vuole lei, e tu, buono buono, ci stai, perché l’importante è giocare con lei, con la tua sorellona.
A te che sei passato dal lettino “con le sballe” al lettino “senza sballe” e qualche notte sei pure caduto ma ti sei alzato da solo, senza tante storie, e forse senza nemmeno svegliarti.
A te che ogni tanto vai da Pica, l’abbracci forte forte fino a strizzarla per bene, le dai un bacione e te ne torni a giocare; che è il tuo modo per dirle che le vuoi bene.
A te che hai piano piano conquistato la fiducia del maestro Carlo a nuoto e l’hai trasformato piano piano nel tuo miglior amico di giochi.
A te che non sai perché tua sorella pianga così spesso: “Eia panze, vabbè le vado a dare un abbrazzone e se continua la mando in cattigo in bagno?”; “Dai Monno, magari limitati all’abbraccione e speriamo che le passi.”
A te che sei sommerso dalle amiche femminucce di tua sorella e per un po’ ci giochi pure, poi ti scocci e ti metti da parte a costruire con i lego torri sempre più alte che poi “non zi pozzono toccale”.
A te che hai scoperto i giorni della settimana e adesso ci controlli gli appuntamenti “lunedì mamma a scuola e allora vengono i nonni, veneddì papà a calcetto, sabato giletto, domenica nuoto.”
A te che hai deciso che “la cacca la fazzo nel vatter quando ‘zo tee anni”; e oggi sei entrato in bagno, hai guardato il vasino, l’hai superato e sei andato al water perché oggi ho “tee anni, pel davvelo.”
A te che oggi che è il tuo compleanno ti sei fatto spingere sull’altalena dal nonno e l’hai reso felice come se il regalo lo dovessi fare tu a lui.
A te che continui a farti ben volere da tutti, ma stai crescendo, … eccome se stai crescendo.
A te che oggi compi tre anni… buon compleanno Monno.
anto
15 Jul 2013auguri monno 😉