Una piccola svista

Sabato mattina, mamma Ova ha dovuto lavorare.
A casa sono quindi rimasti papà Ovo e gli ovetti.
Papà Ovo ha definito “un trionfo” la mattinata passata insieme; mamma Ova, attaccandosi ad “una svista” né dà una versione meno trionfalistica.

Ecco i fatti (ovviamente descritti in maniera asciutta e sopratutto imparzialissima).
Al mattino, come da tacito accordo la sera prima, Monno ed Ovetta – anche se svegli abbastanza presto – si ritirano in cucina per giocare buoni buoni tra di loro senza svegliare il resto della famiglia.
Verso le 9, con calma e tranquillità, Pica reclama un genitore.
Papà Ovo decide quindi che è tempo di entrare in scena.
Segue piccola discussione con la cucciola…
“Mamma?”
“Mamma oggi lavora.”
“No! Mamma qui! Mamma qui! Io allabbata, pecchè mamma no qui? Io allabbatissima!”
“Mi spiace amore, andiamo a fare colazione?”
“Io allabbata però voio pappa”…. Il problema dell’assenza materna è stato tranquillamente superato con un biscotto al cioccolato.

Fatta colazione, rassettati i letti (tranne quello del Monno dove probabilmente nottetempo era avvenuta una lite più cruenta del solito e papà Ovo non distingueva più la coperta dal lenzuolo o da quello che ne rimaneva), la famiglia usciva per un giretto mattutino.
Dapprima si puntava al panettiere, da dove ogni cucciolo se ne usciva con una focaccia in bocca. A seguire il pescivendolo, dove papà Ovo rintuzzava le offerte delle caramelle da parte del gestore. Quindi gran passeggiata per il centro paese verso la macelleria durante la quale si salutava ora quel compagno dell’Ovetta, ora quella compagna del Monno, ora quella bimba amica di Pica.
Arrivati dal macellaio, Pica avvistava lombate, costate, bistecche, prosciutti cotti e crudi ed affini e si spalmava sul vetro gridando “PAPPA”.
Papà Ovo la staccava a fatica lasciando però sul vetro stesso un lieve strato di saliva misto mocio abbastanza raccapricciante.
A questo punto, i nostri eroi riattraversavano il paese, scambiavano amichevoli convenevoli con altri amici e trasbordavano in macchina fino al biscottificio dove, carrellimuniti, facevano scorta di biscotti per un reggimento intero (o alternativamente per un paio di settimane in casa Ovetti).

Arrivata l’ora giusta si rientrava in casa, gli ovetti si ritiravano a giocare tra di loro, papà Ovo da gourmet consumato preparava un menù a base di: “Croccante di pasta” (pastasciutta avanzata dal giorno prima), seguita da “Tacchino dal cuore cremoso” (involtini di tacchino e mozzarella, cucinati da Mamma Ova, perché la mozzarella è meglio se papà Ovo non la tocca) e “Reale con Boletus” (petto di pollo con i porcini gentilmente regalati da amici degli Ucas). Il tutto accompagnato da una bottiglia di “Oro di Sicilia” (spremuta d’arancia) appena stappata (ops… spremuta).

Consumato il pranzo in allegria, i 4 si dedicavano ad una mezz’ora di televisione per seguire le prove della formula 1 (che non trattandosi di cartone animato, film, telefilm o similare viene tollerato dall’Ovetta) e ne uscivano giubilanti per la prestazione della Ferrari (soprattutto il Monno).
Arrivate le ore 14.00 è tempo di riposino.
Monno ed Ovetta si ritirano a giocare buoni buoni al piano superiore mentre papà Ovo addormenta Pica senza troppa difficoltà (se escludiamo quella di non addormentarsi lui stesso).

Come si diceva, e come ora tutti converranno…è stata una mattinata trionfale.
Non si capisce quindi come mamma Ova, rientrata poco dopo, abbia un’opinione leggerissimamente differente, forse lasciandosi influenzare dal fatto di aver trovato il Monno ancora con addosso i pantaloni del pigiama!
….Si è trattato di una piccolissima svista.


Buona Pasqua dagli Ovetti

This Post Has 2 Comments

  1. Bravi Ovetti !!! Splendidi auguri!!

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