Spirito Natalizio

“Papà: come si scrive “Rotaglie”?
“R-O-T-A-I-E (immagino per il trenino della lego)”
“Ah. Ho capito, grazie.”
“Papà “Bicicletta” si scrive con una C o con due C?”
“Con una sola.”
“Monno, ma cosa stai facendo?”
“Una cosa mia, poi te la spiego.”

“Ecco. Papà. L’ho scritta bene?”
“Fammi vedere… ma cos’è?”
“E’ la letterina per Babbo Natale. Questa è la brutta. Se va bene la scrivo in bella.”
“Monno, è bellissima! Forse manca qualche doppia ma nulla che non si possa migliorare nella bella copia. Però scusa, non capisco,… vorresti un secchiello?
“Si, papà: ti ricordi quest’estate… all’ultimissimo giorno del mare…. quando è arrivata un’onda che ci ha portato via il secchiello e non l’abbiamo più trovato? Ecco… lo rivoglio!
“Gasp! (quasi quasi mi commuovo)… emm…va bene dunque che altro….chiedi a Babbo Natale un cappello?”
“Quello non è per me.”
“E quindi ???”
“E’ per l’Ovetta; lei lo vuole.”
“Ah! Capisco. E immagino che anche la bicicletta non sia per te.”
“No, È per Pica. Sai a Babbo Natale è meglio chiedere le cose anche per loro.”
“Giusto Monno (meglio mostrarsi al grande panzone di rosso vestito con un animo nobile e sensibile verso gli altrui desideri).”

“Pica: dove vai con la Madonna?”
“Eh… io sono la maestra M. e la Madonnina vuole i suoi amici e la porto da quetto (un distinto allevatore di pecore con cucciolo sulle spalle) che gli fa compagnia.”
“Ah! Va bene, però non disseminarmi le statuine del presepe per tutta casa. OK?”
“ Va bene epperò porto quetto a fare la nanna che è stanco.”
“Si, va bene che è stanco ma non portarlo a dormire sotto il tavolo del salone.”
“Pica, tra l’altro mi chiedevo: ma tu le stai imparando le canzoncine per la recita di giovedi prossimo?”
“Eh … no… pecchè ho tanto da fare. Devo portare la classe (di statuine) che stanno facendo i monelli qui in cuszina (cucina) a fare i compiti eppecchè io sono la loro maestra, sai!”
“Pica, capisco che sei la loro maestra però mi sembra importante che tu impari anche le canzoncine per la prossima recita, va bene?”
“Uhhh!”
“Cosa è successo?”
“Papà! Piove! Portiamo tutte le statuine sotto la capanna… dai, su, stringetevi.
(segue transumanza delle statuine del presepe disseminate per casa verso la tettoia della grotta)”

“Ovetta perché continui a parlare sottovoce?
“Non posso dirtelo.”
“Ah! Un segreto?”
“Sì, per la recita di Natale in classe.”
“Ovetta, ma sai vero che la tua recita è per i Nonni vero? Noi non ci saremo.”
“Sì, lo so. Ma sto ripetendo la mia parte!”
“Ahhh! Ho capito. E quale sarebbe la tua parte?”
“Mmmm…. Non posso dirtelo….. mmmm…. (però è anche difficile mantenere il segreto)….mmmm….(temo di non farcela)… Va bene! Te lo dico ma non devi dirlo a nessuno!!!”
“Prometto!”
“Allora io devo dire: “Caro mio Babbo Natale!”
“Beh! Direi che la sai bene la tua parte! (Effettivamente è forse una frase non troppo lunga, sicuramente centrata nello spirito natalizio, difficilmente dimenticabile, recitata con grande padronanza e maestria, nonché con una vena di autentico pathos).”
“Sì papà, però devo esercitarmi… credo che la ripeterò fino a giovedi prossimo!”

Ricapitolando:
La letterina per Babbo Natale è stata scritta, ci ha pensato il Monno per tutti e tre (qui sotto si veda la brutta copia, la bella è stata spedita con regolare timbro postale); Pica è totalmente persa tra le statuine del presepe (e anche noi siamo persi tra di loro nel senso che le abbiamo disseminate per tutta casa). Entrambi tengono in scarsa considerazione le canzoncine dell’annuale recita natalizia che si terrà giovedì prossimo. In compenso grande eccitazione da parte dell’Ovetta per la sua festa di Natale (sempre per giovedì prossimo) in classe… a cui però gli Ovo genitori non assisteranno in quanto riservata alle Ucas.

Insomma: tutto procede caoticamente bene verso il Natale.

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This Post Has 2 Comments

  1. Meno male che c’è Monno!!!

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