La stanghetta

Lunedì scorso…
Monno: “Papà, quando iniziano il calcio di tutto il mondo?”
Papà: “Intendi il mondiale? Vediamo oggi è lunedi 2 giugno, il mondiale comincia il 12 e quindi..”
M:“Tra 10 giorni!”
P:“???? E come hai fatto a dirlo così velocemente? (ti ricordo che sei un bimbo di 3 anni)”
M: “da dodizi ne tolgo due e rimangono 10 giorni!”
P: “Ah! Giusto.”
M: “E gioca la Juve?”
P: “No, aspetta. Non ricominciamo con la Juve. La Juve non gioca. Giocano solo le nazionali cioè i migliori della stessa nazione e siccome noi siamo italiani tifiamo tutti Italia.”
O: “Io sono Italiana e tifo Italia.”
P: “Brava Ovetta.”
M: “Io zi penzo. Z’ho penzato: tifo un po’ per tutti così vinco di sicuro.”
P: “No Monno, non vale. Devi decidere prima per chi tifare. E comunque è uno sport; è bello esserci (miliardi in ballo a parte) e tutti quelli che partecipano vincono un pochino. Capito?”
O: “E’ vero e infatti sabato prossimo io voglio partecipare alla staffetta di nuoto.”
P: “Brava Ovetta. Bell’idea. E tu Monno? Vuoi partecipare anche tu?”
M: “Zi penzo… (io vorrei ma se poi partecipo c’è la remota possibilità, che poi tanto remota non è, che io non vinca. Il che è inaccettabile per il mio ego che, in questi casi, preferisce declinare l’offerta e rimanere nell’ombra dei suoi tre anni)… z’ho penzato: non voglio.”
P: “Come vuoi ma guardi che ti perdi una bellissima festa.”

Mercoledì.
Mamma: “Ovetta, prendi il telefono e invita la nonna alla staffetta di sabato.”
O: “Va bene cosa le devo dire? Se viene a vedere la stanghetta?”
M: “Staffetta, si dice staffetta… non stanghetta.”
O: “Ah. Ho capito. Se però non ci riesco me lo bisbigli tu?”
M: “Amore, se sei capace di dire la parola “bisbiglio” vedrai che riesci a dire anche la parola “staffetta” ”.

Sabato… alla staffetta
Ore 17.00 Luogo: piscina coperta con ampissime finestrone; temperatura esterna 36°C; temperatura interna 36°C; umidità relativa non rilevata (fuori scala / oltre l’umana sopportazione).
In prima fila papà Ovo con il Monno seduto sulle gambe (che quindi superavano abbondantemente la temperatura di fusione della carne viva); in seconda fila mamma Ova in piedi con in braccio Pica con la faccina completamente bagnata.
Mentre in vasca un’Ovetta felicissima si esibiva in ben 4 frazioni in stile “come viene viene” dimostrando una grandissima capacità natatoria (davvero!), in prima fila papà Ovo cercava di convincere il Monno che andare a giocare nel parchetto fuori -oltre ad essere una possibilità- sarebbe anche stata la “miglior” possibilità. Il Monno tuttavia declinava l’insistente offerta del genitore da eroico e stoico fratello: “No, grazie. Preferisco stare a guardare l’Ovetta che fa le gare. (tra l’altro in questo modo cerco di capire cos’è questa benedetta staffetta e magari, ma proprio magari, l’anno prossimo….) ma sta vincendo?”
Dietro andava peggio. Pica, con un automatismo tutto suo, decideva che si doveva combattere il caldo con la pipì. Al contrario di tutte le persone che al caldo smettono di andare in bagno, lei piazzava 3 vasini di pipì in meno di quaranta minuti; poi alla fine si attaccava al biberon decidendo di non mollarlo più.

Ore 18,40… alla fine della staffetta
P: “Allora Ovetta, ti è piaciuto?”
O:“Siiiiiii. E’ stato bellissimo. Mi hai guardato?”
P: “Certo. Sei stata molto brava.”
O: “Però non abbiamo vinto.”
P: “Non importa e poi una delle 4 gare l’avete vinta davvero. L’importante è che ti sia divertita. OK?”
O: “Siiii”
P: “E tu Monno. Hai visto cosa ti sei perso? L’anno prossimo fai anche tu la staffetta. Va bene?”
M: “Zi penzo… Papà?”
P: “Dimmi.”
M: “Tra zinque giorni cominza il mondiale…. E sì perché cominza il dodizi e oggi è il sette e allora tra zinque giorni.”


… (Monno, hai sempre tre anni …)

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