A te,
che quest’anno ti sei data al basket e palleggiare vuol dire vagare per la palestra con la palla sotto il braccio chiacchierando con le amiche.
Che usi il passato remoto con disinvoltura, ti avventuri fra congiuntivi e condizionali con apprezzabile coraggio ma continui ancora a dire “Sgradino” invece che “gradino” ogni volta che sali le scale.
Che, finalmente, hai vinto la paura della bicicletta ma ti poteva insegnare solo la mamma, e poi correvi da papà a fargli vedere quant’eri diventata brava.
Che ogni tanto devi piangere… non si sa perché, ma devi proprio!
Che “Mamma! Papà! mi sono fatta malissimo!!!! Guardate che taglio” e noi lo cerchiamo il taglio dove indichi tu ma proprio non c’è niente, forse ma proprio forse un lievissimo arrossamento che è già andato via, ma tu lo vedi come se l’emorragia fosse difficilmente arginabile.
Che in viaggio in auto chiedi sempre “le canzoni dello spettacolo” che – per i non addetti – si tratta di Springsteen (brava brava brava brava anche se mamma non sempre apprezza).
Che fai tutto insieme a tuo fratello, che è il tuo più fedele amico, e parlate, ridete, litigate e fate pace come due vecchi coniugi; ma poi alla fine gli fai fare sempre quello che vuoi tu: tesoro, ogni tanto, ma proprio ogni tanto… fai decidere qualche cosa a lui.
Che hai cominciato a sciare, e sei pure bravina. E andarci con papà è stato un grande privilegio e ti sei goduta quei momenti.
Che il massimo dell’eccitazione è stato ricevere come regalo una pila di quaderni per la prima elementare, che sei elettrizzata e impaurita al tempo stesso della nuova esperienza che ti aspetta.
Che fai giocare tua sorella, le canti le canzoni dell’asilo, le leggi i libretti e le mostri come si disegna e poi alla fine, qualsiasi cosa abbia fatto, le dici sempre “Brava Pica!”.
Che quest’anno all’asilo eri una “grande” e hai fatto una montagna di attività ed esperienze, che ti sentivi a casa nel tuo fiocco rosa e che “ma adesso come farò senza la maestra O. e la maestra P.?” e quasi quasi ti scappa ancora da piangere a pensarci.
Che, sul palco della recita di Natale, hai impersonato un angioletto da attrice consumata e alla recita di fine anno sprizzavi gioia da ogni dove e ancora adesso cantiamo e balliamo tutti la canzone di quelle due feste.
Che se i tuoi fratelli non sono nei paraggi ti assicuri che tornino presto, perché la vita è più piena, saporita e colorata solo se ci sono anche loro.
Che preferisci che ad accompagnarti a letto ci sia la mamma, e quando sali sul tuo letto a castello aspetti un “abbraccione galattico” senza il quale il riposo non può iniziare; e comunque, appena prima di chiudere gli occhi, ti assicuri anche che la mamma ci sia a svegliarti la mattina successiva.
a te che compi sei anni e quest’anno andrai alla scuola elementare,… e noi davvero non abbiamo ancora capito che stai diventando grande per davvero.
Già, proprio a te,
Buon sesto compleanno Ovetta.
P.S.: Gli Ovetti tutti sono appena partiti per le vacanze; torneremo su questa pagina domenica 31 agosto… STAY HARD, STAY HUNGRY, STAY ALIVE.
Mapa
28 Jul 2014Si, tanti auguri Ovetta e un abbraccione in anticipo
Marika
15 Sep 2014Ciaooooo, sono molto contenta di avere la vostra notizia tramite i racconti!!!!. Tanti abbracci a tutti voi, grazie per la condivisioni.