Il miracolo che si ripete

ore 8,20
“Mamma? Papà?” Bisbiglia a bassissima voce l’Ovetta.
Gli Ovo-genitori si fiondano di sotto, oggi non c’è tempo da perdere.
“Dimmi tesoro”.
La piccola è seduta sul suo lettino e comincia a parlare: “Ma Babbo non ha poltato i doni? Ho gualdato qua in gilo, ma non c’è niente. E come si fa? E si salà dimenticato?” (Orpolina! Caro genitore, senza svegliare il qui presente e russante mio fratello, ti vorrei far notare che non vi è traccia alcuna di regalo in codesta stanza benché io abbia già scrutato in ogni dove. Orsù, data la tua esperienza, come pensi di risolvere il problema? Credi davvero che il signore sovrappeso vestito di rosso si sia dimenticato?).
Nel frattempo il presente fratello si sveglia a modo suo e con le sue priorità: “CACCA!”
“Bimbi, magari Babbo Natale ha lasciato i doni in bagno? Che ne dite di andare a controllare e, già che siamo lì, fare anche i bisognini del caso?
I pargoli partono mano nella mano direzione bagno.

ore 8,32
Soprassedendo totalmente alla colazione, ed espletati i bisognini del caso, dopo aver controllato l’assenza di qualsiasi regalo in bagno,  l’intera famiglia Ovetti si reca incontro al suo destino: destinazione salotto dove per l’occasione l’APPELO (l’albero… nel linguaggio dell’Ovetto) è stato nottetempo trasportato dal balcone e dove, sempre nottetempo, vi si sono stati adagiati ai piedi ventidue pacchettini (diconsi VENTIDUE!) di cui per mamma e papà un totale pari a zero!

ore 8,41
Dopo un primo momento di totale frastornazione i cuccioli capiscono qual’è il loro ruolo: l’Ovetta spacchetta con una furia cieca tutto lo spacchettabile, strappa carta, distrugge fiocchetti, finge di fare qualche cosa insieme a suo fratello anche quando il regalo sarebbe per lui, si disinteressa totalmente del contenuto degli stessi dopo aver detto “Oh, che bello” per ognuno di loro: la carta è il vero regalo.
L’Ovetto afferra il primo giochino scartato e si concentra sull’utilizzo dello stesso per tutto il tempo a venire totalmente incurante del fatto che, tutt’intorno a lui, vi sia un moltiplicarsi di pacchetti.

ore 10,05
Il Natale non è fatto per rilassarsi… è bene che anche i cuccioli imparino presto le tradizioni.
Una volta vestiti gli Ovetti si parte! Primo tragitto (breve) verso i primi Ucas.
Conseguente spacchettamento di ulteriori regali che hanno visto inscenare lo stesso rituale (l’Ovetta spacchetta in modo compulsivo, il Monno si concentra sulla cravatta del Nonno).

ore 10,58
E si riparte!
Secondo viaggio.
In questa tranche, ritroviamo l’A1 che papà Ovo aveva abbandonato già da quasi una settimana, ritroviamo le piazzole di sosta per la pipì improvvisa del Monno e scopriamo che il tragitto tra casa nostra e Parma è sufficiente per cantare un numero tendente ad infinito di canzoncine per bambini.

ore 12,20
Arrivati puntuali come ogni anno, i piccoli fanno il loro ingresso trionfale tra la pletora di parenti: l’Ovetta sciorina una capacità d’intrattenimento impensabile, il Monno mostra fiero le sue crosticine post-varicella.
Poi, come ogni anno, pretende la pappa subito indifferente al fatto che gli ultimi ritardatari non siano ancora arrivati.

ore 14,32
Mentre tutto intorno è un gran vociare, mentre i primi lasciano il posto ai secondi, mentre l’Ovetta corre intorno al grande tavolo, lui, il Monno, decide (saggiamente) di averne avuto abbastanza, prende il dito di mamma Ova e sussurra una sola parola: “Nanna”, dopodiché di lui se ne perde le tracce per un paio d’ore.

ore 17,00
Mentre i cuccioli trangugiano budino al cioccolato, mamma e papà Ovo riescono a salutare tutto il parentado per trovarsi finalmente in macchina, sempre sull’A1, sempre con le piazzole per la pipì, sempre con un’intera compilation di canzoncine per bambini da cantare.

ore 18,50
Non appena varcato la soglia di casa, con ancora giacche e capotti addosso, l’Ovetta chiede “Mamma? Che si mangia per cena?”. L’idea piace – al solito – al Monno che comincia a ciarlare con insistenza “Pappa! Pappa! Pappa!”.
Sì, per gli Ovetti il mega pranzo di Natale non sconvolge i ritmi digestivi e pretendono cena completa.

ore 21,20
Mentre papà Ovo rassetta il salotto cosparso di pacchetti, carta e regali vari, mamma Ova addormenta due cuccioli ipereccitati.
“Mamma, ma magali domani tolna ancola babbo?”(Orsù madre, rassicurami sul fatto che domani il caro vecchietto farà ancora la sua comparsa), mentre l’Ovetto ripete con convinzione “BABBBO BABBBO BABBBO BABBBO BABBBO BABBBO…”.

ore 22,31
I cuccioli sono a nanna, i grandi si abbandonano sfiniti sul divano, anche per quest’anno sono sopravvissuti alla “magia” del Natale.
Gli Ovo genitori pensano già all’indomani, perché si replica con un pranzo con Ucas al completo e Zio A.
Ce la faranno i nostri eroi?

Nota del redattore: Come sapete, tutto ciò è successo sette giorni fa.
Gli Ovetti hanno superato egregiamente anche la prova santo Stefano, fra giochi, balli, risate e canzoncine.
Va bè, poi nell’ultima settimana dell’anno, ci sono stati alcuni piccoli cedimenti strutturali… ma di questo parleremo la prossima volta.

Buon Anno a tutti.

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