La “Cacca Pussssona”

La Cacca Pussssona può nascere di giorno o di notte.

Se nasce di giorno il parto, perché di parto si tratta, è ben visibile a tutti. L’Ovetta si immobilizza, qualsiasi cosa stia facendo. Ti pianta gli occhietti dritti sui tuoi, incassa il collo (o quell’accenno di collo che si ritrova), gonfia le guanciotte e comincia la progressione lenta e costante che la porta ad assumere un colorito prima rosato, poi rossiccio, quindi rosso, infine peperone acceso. Il tutto dura almeno cinque o sei minuti alla fine dei quali, tutta sudata ritorna alle sue sembianze naturali non prima però di averti guardato con quello sguardo che dice:”E’ stata dura,… ma ce l’ho fatta!”

Se nasce di notte, non si sa; nel senso che nessuno ne è mai stato testimone oculare, di sicuro però si sa che:
– due minuti dopo parte un pianto disperato che dura giusto il tempo di svegliarti ed arrivare in salotto per cullare la pargola che, nel frattempo, si è già riaddormentata.
– il mattino dopo, quando entri in salotto, c’è nell’aria un vago odorino, qualche cosa di differente a Chanel N°5, qualche cosa che ti prende la gola e ti accompagna per il resto della giornata.

La Cacca Pussssona è divertente… a seconda dei punti di vista

Quando papà Ovo è in cucina per preparare il pranzo e sa che nell’altra ala del castello mamma Ova sta cambiando la pargola dal patellone chiaramente pieno, ode il seguente monologo:
(mamma Ova comincia il cambio pannolo)
“No! Non mettere le mani nella cacca!” (L’Ovetta mette le mani nella cacca)
“No! Dai no! Non mettere quella mano tra i capelli!” (L’Ovetta mette proprio quella mano tra i capelli)
“No! Ti prego no! Ti scongiuro! Non mettere quella mano in bocca! Nooooooooo!” (L’Ovetta ride, mamma Ova no)

Non esiste cacca che non sia  “Cacca Pussssona”

…e solo sentir parlare di “Cacca Pussssona” già fa ridere l’Ovetta…. Mamma e Papà un po’ meno.

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