Nel corso dei mesi passati la pancina di mamma Ova è passata da “appena pronunciata” a “già, adesso si vede” a “è proprio una bella pancia” fino ad assurgere allo status di “mongolfiera” proprio in questi giorni.
L’Ovetta, che magari all’inizio non se ne era accorta, col passare del tempo ha cominciato a prestare attenzione a quella parte di mamma Ova che tutti guardano in continuazione e, alla fine, è entrata anche lei nel club dei fan della pancia.
Le è stato spiegato che lì sta il fratellino, che per ora si chiama Ovetto ma ha un nome in bilico tra due (… udite udite!!) e forse sarà proprio lei a sceglierlo e che il lettino dell’Ovetto sarà molto vicino a quello dell’Ovetta, nella stessa cameretta.
Per ora (!!!) la cucciola sembra molto contenta ed ha cominciato nel tempo ad intrattenere con il fratellino un rapporto amichevole e, a suo modo, dolce; in particolare si sottolineano i seguenti aspetti:
La piccola si pone dinnanzi alla pancia e incomincia lunghi discorsi in ovettese stretto, ci è pure venuto il dubbio che magari lui, almeno lui, possa capirla.
La piccola si pone dinnanzi alla pancia ed elargisce grandi baci seguiti da grandissime carezze; peccato che dosare la forza delle manine non sia una delle doti della piccola, per cui ne escono mazzate sulla pancia della non felicissima mamma Ova.
La piccola si pone dinnanzi alla pancia ed espone, con dovizia di particolari, ogni nuovo giochino entrato in casa; oggi per esempio abbiamo passato sulla pancia il nuovissimo escavatore appena donato da papà Ovo (la gru costava troppo!) facendo ampie manovre in su ed in giù, a destra e a sinistra..
Vi sono però un paio di lamentele che la stessa ogni tanto ci sottopone.
Prima di tutto, malgrado lei si prodighi di baci, carezze, discorsi affettuosi e malgrado lo faccia partecipe di tutti i giochini, quell’essere che sta nella pancia proprio non ne vuole sapere di uscire un attimo e mettersi li, per terra, in mezzo ai lego, a giocare con lei: che altezzoso!
Ma sopratutto, quello che proprio non va giù all’Ovetta (e nemmeno alla mamma) è che ogni tanto decide di spostarsi tutto a destra o tutto a sinistra creando bizzarre forme pancesche.
A mamma Ova ciò porta qualche rimbalzo interno, a volte un po’ di dolore che passa subito, ma all’Ovetta questa pancia disassata proprio disturba il suo innato senso estetico: proprio non si può sopportare!
Eccola allora fissare il bitorzolo panciuto, concentrarsi ben bene, prendere con le manine la pancia e tentare di “spostarne” il contenuto fino a far assumere alla stessa una rotondità più omogenea, esteticamente perfetta: uno spasso!