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Medaglia medaglia medaglia

Venerdì… ore 6,01
BIBIBIBIP…..BIBIBIBIP….BIBIBIBIP….
Papà Ovo allunga una mano verso la sveglia e la colpisce brutalmente; poi, in una frazione di secondo, le sinapsi cominciano a collegarsi e il vecchio, improvvisamente ancor più vecchio, esclama tra sè e sè: “No! Il WEEKEND… quello con tutto maiuscolo non solo l’iniziale sta per cominciare. E allora non perde tempo, si alza e dà inizio a quello che verrà ricordato come un trittico di giorni da incubo.

Venerdì mattina
Mentre mamma Ova scorrazza i figli “come al solito” per le varie scuole, papà Ovo percorre a mille la Bari – Brindisi per prendere l’aereo che lo riporterà in Brianza.
A dire il vero lui l’aereo l’avrebbe anche prenotato da Bari stesso, e per di più nel pomeriggio, ma improrogabili impegni (si veda poi) hanno scombussolato il piano volo del capofamiglia che si è visto costretto ad anticipare volo e cambiare aeroporto.

Venerdì pomeriggio / ore 14.00
Puntualissimo papà Ovo si presenta in veste di aiuto-maestra/fotografo all’annuale festa dello sport della scuola dell’Ovetta.
La cucciola si diverte come una matta tra corse, rincorse, salti e saltelli.
Alla fine ghiaccioli per tutti! (ma non per papà Ovo che abbandona l’evento perché il successivo evento già incombe).
1605wk2 (nella foto l’Ovetta impegnata nella corsa col sacco… noto sport Olimpico)

Venerdì pomeriggio / ore 16.00
Attraversato Ovetti town, papà Ovo si fionda a recuperare il Monno e 4 suoi amichetti (tutti quasi asilo-diplomati) per una sessione fotografica che servirà per il prossimo regalo di fine corso alle maestre.
Mentre l’anziano genitore cerca di convincere con alterne fortune 5 cinquenni tutti maschi a rimanere per mezzo secondo fermi (nello stesso mezzo secondo!… un’impresa titanica) onde poter anche solo provare a scattare una foto, Pica vaga per il parco cittadino in completo relax… e solitudine.
Entrambi i figli verranno raccattati poco dopo.
1605wk3 (nella foto il Monno nella sua posa più naturale… ed è tutto dire)

Venerdì sera / ore 20,30
L’intera famiglia Ovetti con tanto di Ucas al completo e zio A. calano per le strade dell’Ovetti-town per incitare il Monno nella sua gara d’atletica casalinga, per di più in notturna: “Mamma sarà bellissimo!”
Papà Ovo viene coattato per il servizio d’ordine (in fondo aveva un weekend tranquillo), mamma Ova si tiene in braccio per un paio d’ore Pica scoprendo che è diventata grande, il Monno arriva secondo tra il tripudio generale e verrà premiato sul palco cittadino dietro ovazione.
Al rientro Pica fa una scoperta sensazionale: “Mamma! E’ buio!”
Poi crolla esausta.
1605wk4 (nella foto premiazione ufficiale del Monno)

Sabato mattina
Completo relax: il solito corso di nuoto per i tre cuccioli, una normale giornata di lezione per mamma Ova… insomma tutto regolare…

Sabato pomeriggio
Di nuovo al gran completo, gli Ovetti si siedono a bordo vasca per l’annuale saggio del nuoto.
Come ogni anno si sfiorano i 40°C e mentre l’Ovetta ed il Monno si sfidano in velocità natatorie (da applausi lo stile dell’Ovetta), il resto della famiglia cerca di sopravvivere; Pica nota un idrante ma viene prontamente richiamata prima di combinar disastri.
A seguire palloncini per tutti!… palloncini che scoppiano un secondo dopo gettando tutti i cuccioli presenti nello sconforto, fin tanto che nonna Clava attacca un bottone galattico all’incaricata che, pur di allontanarsela, regala a Pica una composizione regale di palloncino raffigurante un cuore in cima ad uno stelo lunghissimo intrecciato a doppia elica avvitata. Sorriso a 97 denti di Pica.
1605wk7 1605wk6 1605wk5 (in foto gli stili dell’Ovetta e del Monno)

Domenica mattina / ore 8,30
Sebbene il tempo si sia messo al brutto stabile con pioggia fissa, nessun Ovetto vuol mancare alla tradizionale “corsa per la vita” (marcia ASSOLUTAMENTE non competitiva di 2 km riservata agli Ovetti di ogni età)
Formazione: Monno… da solo; Ovetta… con papà; Pica… con Mamma.
Allo start il Monno scatta, Ovetta e papà tengono il passo, Pica si spaventa e si mette a piangere perché “Mi superano tutti! UEEEE!”; la mamma la consola.
A metà corsa, con sommo stupore di papà Ovo, l’Ovetta accelera il passo e aumenta l’andatura staccando la sua rivale nonché compagna di classe prendendosi la rivincita sullo scorso anno.
All’arrivo papà Ovo cambia i due cuccioli, li asciuga, li veste con qualche cosa di pulito, li abbandona in mezzo al parco e ripercorre in senso inverso il tragitto per andare incontro a Pica e fare con lei l’ultima parte della corsa: applauso generale all’arrivo della supercucciola che chiude con un dignitosissimo penultimo posto (nonché quarta in classifica generale per le femminucce età asilo).
In premiazione, doppio Oro per i fratelli maggiori che ricevono l’ennesima medaglia e un orsacchiotto; gran coppa invece per Pica che afferra il premio reclamando anche per lei un orsacchiotto (non previsto, verrà comunque raccattato dal padre successivamente)
1605wk10 1605wk8 1605wk9 (in foto tutti i premiati, si noti il sorriso dell’Ovetta)

Domenica pomeriggio
Mentre papà Ovo viene reclutato per il servizio mensa della festa ricoprendo per altro ruoli di una certa responsabilità (cameriere, facchino, lavapiatti); mamma Ova porta a casa i tre nanetti, li doccia, li nutre e si scapicolla con l’Ovetta alle prove del saggio di ginnastica uscendo di casa proprio mentre papà Ovo fa rientro all’ovile.

Domenica sera / ore 20,30
Gran finale di nuovo con gli Ovetti al gran completo.
Malgrado la stanchezza sia ormai palese, Pica cerchi in tutti i modi di sdraiarsi sulle gambe di qualcuno e il Monno abbia uno sguardo catatonico, malgrado tutto questo si dice, basta la vista di un pezzo di cioccolato saggiamente portato da mamma per rivitalizzare quanto basta i cuccioli.
Intanto l’Ovetta, eccitatissima, dà prova della sua bravura, e la sua performance viene salutata con un grande applauso finale.
Poi, finalmente, tutti verso casa, con il Monno che si dispiace che i fine settimana non siano sempre così, l’Ovetta che sprizza gioia da ogni poro e Pica che esclama: “Ma è buio anche oggi!”
1605wk11 (in foto l’Ovetta a fine performance)

Domenica notte / ore 23,45
In casa si contano tre Ovetti ronfanti, una coppa, nove medaglie, una quantità di vestiti da lavare imprecisata e due stracci…
… che poi sarebbero mamma e papà Ovo…
… sopravvissuti.

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Cof cof

Lunedi mattina… sul presto…
“Pica… svegliati…. Dobbiamo andare a scuola”
“mmmmm….”: la cucciola si rigira nel letto, …tutto normale.
“Pica stiamo facendo tardi”
“mmmmm….”: la cucciola si ri-ri-gira nel letto… tutto normale.
“Pica, adesso ti alzo io, va bene?”
“mmmmm… sì”: la cucciola, da principessa consumata, da il suo assenso ad essere alzata di peso e trasportata direttamente sul vater… tutto normale.
“Oh issa! Ecco, adesso andiamo sul vater…. ma… aspetta un pochetto… mi sembri caldina…”. No, questo non è normale.
Seguono nell’ordine

  • Misurazione temperatura
  • Constatazione della temperatura 37,5 ore 7,47
  • Allerta Ucas di “reperibilità” (“Muoversi! Veloci! Avete 10 minuti per arrivare! Cosa fate? Domande? Ma siete pazzi! State perdendo tempo! Vi restano solo 9 minuti e mezzo!)
  • Stravolgimento routine mattutine (Il Monno non la prende mai bene, l’Ovetta entra in modalità “mammina” o “sorellona” che dir si voglia).

Bollettino medico del lunedì sera
“Paziente stabile, febbre scarsa (37,7 max), appetito mediocre (nella scala Pichesca sarebbe meglio dire scarso)”
Bollettino medico del martedì mattina
“Notte passata molto bene, condizioni stabili.”
Bollettino del martedì sera
“Nulla da segnalare… condizioni stabili, il paziente comincia a dare segni di irritazione dati dalla clausura protratta.”
Bollettino del mercoledì mattina
“Lieve incremento della temperatura (38°), accenno di tosse, notte turbolenta, diminuzione dell’appetito.” Leggasi: gli Ovo genitori hanno fatto la staffetta con il letto della cucciola la quale dimostra di esser malata grave dal fatto che non mangia più.
Bollettino del mercoledì sera
“Ulteriore lieve incremento della temperatura (38,5), tosse conclamata, zero appetito”.
Gli Ovo genitori vanno a dormire alle 22,00 sapendo che la nottata non sarà facile”
Bollettino del giovedì mattina
“Temperatura a oltre 39° (di mattina!), tosse secca e continuativa, occhi chiusi anche a comando, notte… non pervenuta (nel senso che non si è chiuso occhio)”
Papà Ovo dopo una siffatta nottata decide che è giunto il momento di abbandonare la baracca e s’inventa una trasferta di lavoro (meglio una due giorni tra Siena e Bolzano piuttosto che un’altra notte qua); mamma Ova decide di consultare la PediNazi che, ascoltati i sintomi esclama “la febbre poteva andare peggio, non la definirei ancora “importante”. Comunque è ammalata metà della popolazione sotto i 6 anni, ora non ho tempo per voi, venite in studio alle 17,45 non un minuto in ritardo. Click!” (ora vi ricordate perché la chiamiamo PediNazi)
Bollettino di giovedì sera
“Temperatura oltre i 40°C, occhi perennemente chiusi, naso gocciolante, testa ciondolante e attitudine ad addormentarsi in piedi; fame…what’s fame?”
La PediNazi ha visitato la cucciola, le ha controllato il controllabile, l’ha fatta piangere, ha innalzato lo stato della febbre da “mediocre” a “importante”, ha appiccicato una coccarda con scritto “campionessa di coraggio” sul maglioncino della cucciola, ha sentenziato: “continuate così, per domenica passa, altrimenti chiamatemi domenica sera che partiremo con gli antibiotici… ma non mi chiamerete.” E ha spedito fuori in un amen Pica e mamma Ova onde poter riprendere a visitare Ovetti stramalati senza soluzione di continuità.
Alla sera, papà Ovo tenta di incoraggiare la piccola per telefono: “Pica combatti la febbre, dai che se forte!” “Papà io ho conbuttuto, davvero, ho conbuttuto!”
Bollettino di venerdì mattina
“Temperatura oltre i 40,5°C, occhi-testa-voce-equilibrio-appetito… non pervenuti.”
Mamma Ova stralunata, papà Ovo (che era in trasferta) pure perché non è riuscito a dormire non si sa perché.”
Bollettino di venerdì pomeriggio
“Temperatura stabile oltre i 39°C e paziente ormai sull’orlo dell’isteria causa confinamento nelle quattro mura di casa; al rientro di papà Ovo la piccola si lancia con la sua solita allegria verso il genitore appena rientrato… salvo accorgersi che si fa troppa fatica e deviare verso il divano per un riposino”.
Bollettino di sabato mattina
“Febbre per la prima volta in decisa ritirata (solo 38° alle 9 di mattina); morale della piccola in ripresa (dovuto al fatto che finalmente a casa ci sono anche mamma, papà e i fratelli)”
In compenso la tosse impera e la cucciola si diverte a tossire in piena faccia agli astanti. Papà Ovo, in nottata, riesce a mancare il bicchierino dello sciroppo con relativo abbondante sversamento ma, essendo le tre di notte ed essendo particolarmnete rintronato, se ne accorge solo dopo aver versato mezzo contenitore; in mattinata si nota un vago odore di Tachipirina-sciroppo per tutta la cucina.
Bollettino di sabato sera
Per tenere alto il morale della truppa, l’intera famiglia Ovetti si siede sul divano per la visione dell’intera performance della recita di Natale (starring Pica e Monno, con brevi carrellate anche sull’Ovetta); Pica sembra interessata, ogni tanto si gira verso suo fratello e gli tossisce in faccia; poi, al termine, balza giù dal divano e corre in direzione cameretta.
“??? Pica dove vai?”
“A letto!” (quando una bimba di tre anni si precipita a letto senza nemmeno dirtelo forse non è ancora proprio a posto a sposto, ecco.)

Poi, domenica mattina, come predetto dalla PediNazi, il termometro si ferma a 36,5 e li rimarrà per tutta la giornata (ecco perché malgrado sia Nazi ci teniamo questa Pedi), gli occhi si riaprono, la piccola si sbafa un panino per aperitivo e la tosse… no, quella c’è ancora ma non si può avere tutto dalla vita.
Insomma, “brava Pica: hai conbuttuto bene!”
Sì…
però…
Monno perché non mangi?
“Ho un po’ freddino.”



38°C
(sigh si ricomincia!)

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Abbi pietà

“Io capisco che tu, caro Monno, possa non aver notato che:

  • mi sono svegliato alle 5,40 per portare te e tua sorella in montagna;
  • ho aiutato a vestirti, insieme a tua madre, te e tua sorella cercando di non svegliare la piccola Pica
  • sono sceso al rendez-vous con gli amici con zaino, borsa per gli scarponi, racchette, sci e due caschi… non so come ma tenevo tutto io
  • non si sa come ma alla fine in macchina c’erano tre nanetti ed un adulto (il sottoscritto)
  • sono stato cacciato dentro un’Ovovia che tiene 6 persone… ma eravamo in nove
  • ti ho messo il secondo paio di calze, poi il terzo paio di calze, poi il caschetto, poi ti ho portato a far pipì, poi ti ho agganciato gli sci e poi ho rifatto tutto quanto a tua sorella
  • ho passato le tre ore, in cui eri con il tuo maestro, sciando insieme ad una coppia di amici, uno dei quali però ha pensato bene di rompersi lo scarpone dopo dieci minuti e mi son portato giù i suoi sci.
  • alla fine della lezione ho raccattato te, tua sorella, la sua amichetta, l’altra amichetta e l’altra amichetta ancora perché i due amici di cui sopra si eran “tatticamente” persi (mah!)
  • abbiamo fatto una discesa tutti insieme e proprio quando eravamo a portata di rifugio si è parata davanti al gruppo una lastra di ghiaccio
  • su quella lastra di ghiaccio siete caduti tutti (e dico proprio tutti i nanetti all’orizzonte) e qualcuno ha deciso di urlare la sua disapprovazione proprio dentro il mio orecchio
  • quel rifugio era stato scelto da tutti i presenti nella valle come luogo ideale per mangiare… e noi siamo arrivati …dopo tutti gli altri
  • in compenso c’erano 30°C…
  • …ma tu hai deciso che ti scappava la pipì (e tra noi e l’alberello c’era sempre la lastra di ghiaccio di cui sopra)
  • quando finalmente siamo ripartiti abbiamo fatto davvero un paio di belle sciate, …fin quando sei stato colto da attacco di cacarella acuta
  • … con conseguente corsa all’alberello perché ad un bagno proprio non ci saresti arrivato in tempo
  • e dieci minuti dopo abbiamo ripetuto la corsa, ad una altro sfortunato alberello
  • e a quel punto mi sono sentito di poter concludere la giornata sulla neve
  • salvo rifinire in un’Ovovia stracarica
  • e quindi in macchina sempre da solo con voi tre nanetti.

Ecco, io capisco che tu, caro Monno, possa non aver notato tutto questo, però, per favore, visto che sono sdraiato su questo divano da meno di tre minuti, potresti evitare davvero di pretendere la risposta alla domanda: “Papà, ti ricordi vero che io sono andato a sciare due volte in meno dell’Ovetta? Quando recuperiamo???””

Il corso di sci è stato un successone.

A gennaio 2017 si bisserà; tenere lontano Pica sarà dura se non impossibile anche perché è una settimana che la cucciola gira per casa recitando come un mantra “io non sio (scio) pecchè ciò tre anni ma l’anno possimo ciò quatto anni e sio (scio) anche io, vero papà?”… “Certo tesoro, certo”.

Papà Ovo, ripresosi un pochetto, in serata osservava il calendario scoprendo con terrore che le prime tre domeniche di febbraio sono previste non meglio specificate “Corse campestre Atletica Monno”.
Per questa sera è troppo, … ci penserà da domani.

 

1601suglisci

(Ovetta serena, Monno già in tensione da prestazione e, dietro, papà Ovo)

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