Lunedi mattina… sul presto…
“Pica… svegliati…. Dobbiamo andare a scuola”
“mmmmm….”: la cucciola si rigira nel letto, …tutto normale.
“Pica stiamo facendo tardi”
“mmmmm….”: la cucciola si ri-ri-gira nel letto… tutto normale.
“Pica, adesso ti alzo io, va bene?”
“mmmmm… sì”: la cucciola, da principessa consumata, da il suo assenso ad essere alzata di peso e trasportata direttamente sul vater… tutto normale.
“Oh issa! Ecco, adesso andiamo sul vater…. ma… aspetta un pochetto… mi sembri caldina…”. No, questo non è normale.
Seguono nell’ordine
- Misurazione temperatura
- Constatazione della temperatura 37,5 ore 7,47
- Allerta Ucas di “reperibilità” (“Muoversi! Veloci! Avete 10 minuti per arrivare! Cosa fate? Domande? Ma siete pazzi! State perdendo tempo! Vi restano solo 9 minuti e mezzo!)
- Stravolgimento routine mattutine (Il Monno non la prende mai bene, l’Ovetta entra in modalità “mammina” o “sorellona” che dir si voglia).
Bollettino medico del lunedì sera
“Paziente stabile, febbre scarsa (37,7 max), appetito mediocre (nella scala Pichesca sarebbe meglio dire scarso)”
Bollettino medico del martedì mattina
“Notte passata molto bene, condizioni stabili.”
Bollettino del martedì sera
“Nulla da segnalare… condizioni stabili, il paziente comincia a dare segni di irritazione dati dalla clausura protratta.”
Bollettino del mercoledì mattina
“Lieve incremento della temperatura (38°), accenno di tosse, notte turbolenta, diminuzione dell’appetito.” Leggasi: gli Ovo genitori hanno fatto la staffetta con il letto della cucciola la quale dimostra di esser malata grave dal fatto che non mangia più.
Bollettino del mercoledì sera
“Ulteriore lieve incremento della temperatura (38,5), tosse conclamata, zero appetito”.
Gli Ovo genitori vanno a dormire alle 22,00 sapendo che la nottata non sarà facile”
Bollettino del giovedì mattina
“Temperatura a oltre 39° (di mattina!), tosse secca e continuativa, occhi chiusi anche a comando, notte… non pervenuta (nel senso che non si è chiuso occhio)”
Papà Ovo dopo una siffatta nottata decide che è giunto il momento di abbandonare la baracca e s’inventa una trasferta di lavoro (meglio una due giorni tra Siena e Bolzano piuttosto che un’altra notte qua); mamma Ova decide di consultare la PediNazi che, ascoltati i sintomi esclama “la febbre poteva andare peggio, non la definirei ancora “importante”. Comunque è ammalata metà della popolazione sotto i 6 anni, ora non ho tempo per voi, venite in studio alle 17,45 non un minuto in ritardo. Click!” (ora vi ricordate perché la chiamiamo PediNazi)
Bollettino di giovedì sera
“Temperatura oltre i 40°C, occhi perennemente chiusi, naso gocciolante, testa ciondolante e attitudine ad addormentarsi in piedi; fame…what’s fame?”
La PediNazi ha visitato la cucciola, le ha controllato il controllabile, l’ha fatta piangere, ha innalzato lo stato della febbre da “mediocre” a “importante”, ha appiccicato una coccarda con scritto “campionessa di coraggio” sul maglioncino della cucciola, ha sentenziato: “continuate così, per domenica passa, altrimenti chiamatemi domenica sera che partiremo con gli antibiotici… ma non mi chiamerete.” E ha spedito fuori in un amen Pica e mamma Ova onde poter riprendere a visitare Ovetti stramalati senza soluzione di continuità.
Alla sera, papà Ovo tenta di incoraggiare la piccola per telefono: “Pica combatti la febbre, dai che se forte!” “Papà io ho conbuttuto, davvero, ho conbuttuto!”
Bollettino di venerdì mattina
“Temperatura oltre i 40,5°C, occhi-testa-voce-equilibrio-appetito… non pervenuti.”
Mamma Ova stralunata, papà Ovo (che era in trasferta) pure perché non è riuscito a dormire non si sa perché.”
Bollettino di venerdì pomeriggio
“Temperatura stabile oltre i 39°C e paziente ormai sull’orlo dell’isteria causa confinamento nelle quattro mura di casa; al rientro di papà Ovo la piccola si lancia con la sua solita allegria verso il genitore appena rientrato… salvo accorgersi che si fa troppa fatica e deviare verso il divano per un riposino”.
Bollettino di sabato mattina
“Febbre per la prima volta in decisa ritirata (solo 38° alle 9 di mattina); morale della piccola in ripresa (dovuto al fatto che finalmente a casa ci sono anche mamma, papà e i fratelli)”
In compenso la tosse impera e la cucciola si diverte a tossire in piena faccia agli astanti. Papà Ovo, in nottata, riesce a mancare il bicchierino dello sciroppo con relativo abbondante sversamento ma, essendo le tre di notte ed essendo particolarmnete rintronato, se ne accorge solo dopo aver versato mezzo contenitore; in mattinata si nota un vago odore di Tachipirina-sciroppo per tutta la cucina.
Bollettino di sabato sera
Per tenere alto il morale della truppa, l’intera famiglia Ovetti si siede sul divano per la visione dell’intera performance della recita di Natale (starring Pica e Monno, con brevi carrellate anche sull’Ovetta); Pica sembra interessata, ogni tanto si gira verso suo fratello e gli tossisce in faccia; poi, al termine, balza giù dal divano e corre in direzione cameretta.
“??? Pica dove vai?”
“A letto!” (quando una bimba di tre anni si precipita a letto senza nemmeno dirtelo forse non è ancora proprio a posto a sposto, ecco.)
Poi, domenica mattina, come predetto dalla PediNazi, il termometro si ferma a 36,5 e li rimarrà per tutta la giornata (ecco perché malgrado sia Nazi ci teniamo questa Pedi), gli occhi si riaprono, la piccola si sbafa un panino per aperitivo e la tosse… no, quella c’è ancora ma non si può avere tutto dalla vita.
Insomma, “brava Pica: hai conbuttuto bene!”
Sì…
però…
Monno perché non mangi?
“Ho un po’ freddino.”
…
…
…
38°C
(sigh si ricomincia!)
Impe
1 Feb 2016Altro che Ovetti Family!
Cof cof family!!
Comunque se sono malati uno alla volta ce la si può fare….è quando viaggiano in coppia, o in trittico, che la sitauzione diventa drammatica!!
Buona – cof cof – settimana
Angolo di me stessa
1 Feb 2016Oh marò!!! Eccheeèè??? Noi – lo dico piano – quest’inverno siamo stati davvero fortunati…almeno fino ad ora…solo qualche raffreddamento passeggero.
Fortunata
1 Feb 2016Spero vivamente che il termometro sia rotto…un abbraccio, con l’augurio di una buona settimana