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Al completo h24

Casa Ovetti in questi giorni è al completo h24, causa zona arancione rinforzato e poi rossa… vabbè… causa il fatto che tutte le scuole sono chiuse e le trasferte di papà limitatissime e… non se ne esce più da questa pandemia.

Le strumentazioni altamente tecnologiche di casa Ovetti sono quindi portate al massimo punto di stress… un po’ come gli abitanti della casa stessa.
Da una parte ci sono strumentazioni altamente tecnologiche che girano praticamente a ciclo continuo: tra queste sono meritevoli di menzione la lavastoviglie e i fuochi della cucina che cuociono, sfornano pietanze e lavano, asciugano piatti e stoviglie 3 volte al giorno per 5 persone (+ varie merende, spuntini e affini). Altro punto di menzione per la lavatrice/asciugatrice che lava e asciuga appunto a ritmo serrato… ma questo più o meno l’ha sempre fatto.
Dall’altra parte papà-BillGates-Ovo ha spinto alla massima potenza la rete aziendal… ops pardon intendo dire la rete di casa, che in settimana ha retto molto bene con il Monno, l’Ovetta e Pica in videolezione, oltre a se stesso collegato con l’ufficio, mentre mamma Ova era stata spedita dagli Ucas. Da domani invece anche lei rientrerà all’ovile e la rete aziend…. casalinga sarà veramente sotto il massimo sforzo con papà-BillGates-Ovo fiducioso e il resto della famiglia meno.

In compenso, giusto per non farci mancare nulla, al Monno è venuto il Fuoco di Sant’Antonio, a Pica l’otite, all’Ovetta un po’ di raffreddore con occhi lucidi ma senza febbre. E tutto sembrava ancora normale, ma poi a mamma Ova hanno somministrato il vaccino… Yeah!!!… certo si è beccata il lotto dei vaccini incriminati e quindi ritirati e, com’è o come non è, ha passato 3 giorni sotto un rullo compressore fra febbre e dolori da cui sta, lentamente, risorgendo solo ora. Papà Ovo gira per casa facendo gli scongiuri.

Comunque, fra le oltre 100 ore di didattica on line erogate o fruite dell’ultima settimana in casa Ovetti, merita di esser riportato un breve spezzone della lezione del mercoledì di Pica che gli Ovo genitori hanno origliato…

Maestra: “Dimmi C. quale è maggiore tra i due numeri nella prima riga?”
C: “Quello a destra maestra.”
Maestra: “Brava! Dimmi B. quale è maggiore tra i due numeri nella seconda riga?”
B: “Quello a sinistra maestra.”
Maestra: “Bravo! Dimmi R. quale è maggiore tra i due numeri nella terza riga?”

Maestra: “R.? Mi dici quale è maggiore tra i due numeri nella terza riga?”

Maestra: “R.? Me lo dici?”

“Pica perché il bimbo R. non risponde alla maestra?”
“Papà, lui fa sempre così.”
“Ah! Ma magari non ha connessione, oppure non sente davvero”
“No papà. Sente benissimo. Fa solo sempre così.”
“Ma non è possibile!”
“Si papà.”

Maestra: “R.? Mi rispondi?”

Maestra: “R.? Ci sei?”

Maestra: “R.? Mi dici ciao?”
R. “Ciao”


Il bimbo R. non ha più risposto ad alcuna domanda.

Un abbraccio più che solidale alla maestra.

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Letizia

Una sera di alcune settimane, fa papà Ovo riposava le sue stanche membra come un vero lord inglese sa fare: svaccato su una sedia in giardino a piedi scalzi ciucciando un ghiacciolo al limone (che essendo bianco viene di solito schifato dai pargoli).
Il riposo del maschio alfa di casa Ovetti è però stato disturbato da un guizzo nell’orto.
O forse non lo era?
Eppure…
Papà Ovo decideva quindi di andare a vedere… dopo aver finito il ghiacciolo s’intende (ci sono priorità nella vita) ma dell’autore del guizzo nessuna traccia.
La sedia richiamava a sè il nostro uomo e proprio mentre la palpebra calavano lentamente verso il basso… ecco un nuovo guizzo… due orecchie?…. o forse… UN TOPO???… Papà Ovo balzava in piedi, correva (con notevole sforzo) all’orto, guardava ovunque mentre il sole scende sempre più, ma nulla…

“Mamma Ova”
“Dimmi”
“Credo di aver visto un ospite in giardino”
“???”
“Una lepre… un coniglio… un topo…”
“Ma sei sicuro?”
“Beh… no.”

Scattava a quel punto una guerra d’astuzia tra lo scaltro papà Ovo (formato Rommell) e l’ignoto visitatore (ammesso che esistesse).
Papà Ovo-Rommell decideva di posizionarsi in posizione sopraelevata all’orto (sul terrazzo), sgranare gli occhi e rimanere in assoluto silenzio per il resto della serata in attesa del passo falso dell’altrettanto astutissimo nemico (sempre che esistesse).
45 minuti dopo papàOvo-Rommell ammetteva che il suo fantomatico antagonista aveva più pazienza di lui e rimandava la battaglia al giorno seguente andandosene a letto.

Poi, il mattino dopo, li… in mezzo al giardino… come se niente fosse… quasi a dire “Ciccio, guarda che ieri non avevo voglia di farmi vedere ma ora è diverso”…. Ecco che si presenta…

Scatta a questo punto la diatriba in famiglia
“Bimbi come chiamiamo il nostro coniglio che potrebbe essere una lepre ma poi magari è una coniglietta o una leprotta?”
“Io direi Giulio! Come Giulio il coniglio”… dice il Monno
“Io direi BugsBunny”… dice l’Ovetta
..
Ma poi interviene Pica, in modo repentino e definitivo:
“No! E’ una coniglia femmina, è mia (!) e si chiama Letizia!!!”
E così la coniglietta Letizia è entrata nella nostra famiglia. Di lei si sa che passeggia tranquillamente nel nostro giardino tutte le mattine, per poi passare al giardino del vicino nel pomeriggio, che non si fa avvicinare in nessun modo, che non gradisce carote o zucchine prontamente fornite dagli Ovetti ma sgranocchia voracemente la nostra lattuga fresca. Ha messo domicilio (tana) tra le tegole ammonticchiate nel retro del giardino e, alla sera, spesso, la vediamo rincasare dal giardino del vicino e fermarsi a mangiare erba sotto la nostra siepe.

Da notare che questo è l’unico evento che riesce a far simultaneamente zittire gli ovetti a cena.

Per il resto, Pica ha adottato la sua coniglietta Letizia, si aggira nel giardino di casa chiamandola a squarciagola e si accerta della sua presenza al rientro a casa. 
Per ora tutto bene,… poi nel caso Letizia dovesse decidere di trasferirsi bisognerà spiegarlo a Pica e potrebbe non esser facile….

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Relax

Sabato mattina.

Papà apre un occhio…vede la sveglia…ore 8,45…..chiaramente non è possibile, forse sono le 6,45 adesso chiude l’occhio e ricontrolla…. Aspetta eh…. Ecco che lo riapre e guarda meglio…ore 8,45…scende dal letto e si stiracchia con comodo; mamma Ova dorme ancora tranquilla.
Scende in cucina, apre le imposte senza nemmeno stare attento a non fare troppo rumore e si accascia sulla sedia in terrazzo a leggere le notizie dal mondo.
Solo quando sente dei rumori dalla camera di sopra, decide che è arrivato il momento di preparare colazione, con calma, con estrema calma…. quasi una calma irreale….
Dopo un’oretta papà e mamma Ova si muovono, hanno alcune commissioni da fare in giro, con calma, poi decidono di fermarsi a mangiare fuori.
Una volta rientrati, mamma Ova deve sbrigare un po’ di lavoro arretrato e papà Ovo si dedica a recuperare un po’ di TV che si è perso; dopo cena, una passeggiata per un gelato…


tutto vero.
Questa settimana gli Ovetti sono al mare con gli Ucas e due settimane fa sono stati in montagna con gli altri Ucas.
Il massimo dell’impegno in questo week-end per mamma e papà Ovo è stato vedere e sentire la prole al telefono due volte al giorno.
A dire il vero per “sentirli” li si sente davvero: l’Ovetta tiene sotto controllo i fratelli minori, il Monno sta imparando a memoria l’orario ferroviario estivo della ridente località marittima che lo ospita e Pica sta decidendo se il mare sia un amico o meno.

Per quanto riguarda il “vederli” diciamo che si guardano dei bellissimi soffitti in quanto al momento gli Ucas non hanno afferrato perfettamente il concetto che il telefono deve essere posto davanti al viso dei bimbi e non appoggiato sul tavolo a guardare il soffitto… ma va bene così.

Passati per papà Ovo il periodo neozelandese e il periodo su e giù per l’Italia a seguire il Boss, passati per mamma Ova il periodo di esami di maturità e il periodo senza scuola ma con oratorio & Co. dove scarrozzare i bimbi, insomma passati tutti questi periodi,… gli Ovo genitori hanno bandito qualsiasi visita ad amici con figli minorenni e scalato almeno tre marce… forse quattro.

Il fatto che lunedì papà Ovo sarà in calabria, martedi in campania, mercoledi nel lazio e giovedi in liguria a riprendere i bimbi…. non li sfiora. Il fatto che domani mamma Ova sarà confinata in un’aula forno a fare orali a piccoli ingegnerini… non li sfiora.

E, finalmente, le vacanze non sono lontane. L’Ovo famiglia andrà a Parigi (per altro grande delusione del Monno che ha scoperto che a Parigi non vi sia il mare), e poi a Londra (grande eccitazione dell’Ovetta che aspetta di vedere lo zio A.). Seguiranno qualche giorno in montagna e poi al mare in una baraonda di valige e sali-scendi da treni/aerei/auto …
Un programma vario e divertente.
Ma a tratti nuovamente frenetico.
E un pochino, papà Ovo rimpiangerà il totale relax di questo insolito week-end.

Comunque stasera concertino jazz e cinema all’aperto in villa reale: oh yeah!

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