Papà.
Dimmi Pica.
Sono un po’ triste; non voglio nemmeno sentire parlare di cosa succederà mercoledì.
?….Ah! Intendi che ricomincia la sc…
NO! Non dire quella parola!
Papà.
Dimmi Monno.
Sono un po’ triste… cioè sono molto contento in questo periodo, però so che diventerò triste.
Mi fa piacere… anche se un po’ temo il rientro in quel posto che non posso nominare.
…
Anche io papà.
Papà.
Dimmi Ovetta.
Sono triste ma ho pensato a qualche cosa per tirarmi su il morale: guarda qui cosa ho fatto!
Un calendario?… no aspetta… un countdown?
Sì! I giorni che mancano a Natale!
Dai ragazzi, capisco tutto però prendiamola da un punto di vista diverso.
Cosa vuoi dire?
Beh… ricordiamoci di quante belle cose abbiamo fatto in questo periodo?
Pica, tu hai cominciato con il buttarti in mezzo a tutte le ragazze della tua età all’oratorio (tornando a casa sporca come … meglio non dirlo) mentre tu Monno hai imparato cosa vuol dire essere responsabili di un gruppo di piccoli nanetti (che peraltro sono sopravvissuti tutti alla tua supervisione).
Pica ,poi sei stata una settimana sugli appennini toscani andando a cavallo e facendoti nuove amiche (ed è stato stupefacente un po’ tutti noi perché ci sei andata davvero sul cavallo), mentre tu Monno hai cazzato le vele per la prima volta facendo gara a scuffiare con nuovi simpaticissimi amici! E di te non parliamo, Ovetta: una settimana con la tua superamica al mare seguita da una settimana con la tua stessa superamica a Londra tra (poca) scuola e (tanto) turismo in autonomia. Non male eh?
Sì però…
Alt! Perché questo è stato solo l’inizio!
Poi una settimana in montagna con i nonni per riprendersi prima di un tour che vi ha visto sotto la Tour Eiffel, nel villaggio olimpico a farvi i selfi con gli atleti Italiani, sui campi del Roland Garros a vedere i migliori tennisti al mondo, allo stadio dell’atletica per una notte olimpica, a pranzo con le crepes e a cena con gli amici americani dove avete elemosinato un letto per Los Angeles 2028.
Sì però…
E no! Mica finita!
Perché poi vi siete svegliati sull’East River con vista Manhattan, avete girato tutta Manhattan come il più classico dei turisti, preso il battello per la statua della Libertà, mangiato etnico, scattato foto dal 98simo piano di un grattacielo di cristallo, attraversato il ponte di Brooklyn a piedi, passeggiato per Central Park, e visitato le Nazioni Unite più tutte le cose che non voglio ricordarvi ora. E c’era anche lo zio A.
Sì però….
Ancora! E non interrompetemi!
Perché poi siete tornati a dormire in Francia ma in un camper visitando tutto il nord, Mont San Michel, i posti dello sbarco in Normandia, paesini idilliaci e campagne rurali e il tutto vivendo e viaggiando insieme come vi è sempre piaciuto (e vi piace ancora!) e come se non bastasse avete finito con una decina di giorni al mare con i nonni.
Giusto?
Sì però… se ci ricordi tutto questo, diventa ancora più difficile tornare là dove non vorremmo nemmeno sentire nominare. A te, papà, non ha fatto lo stesso effetto papà quando sei tornato al lavoro?
…
…
Ah… ragazzi…Sì papà…
Sono triste, di nuovo, anche io.