Sveglia! Si parte

Martedì mattina… ore 6,15
Quando la sveglia suona e subito dopo che gli Ovo genitori hanno pensato ad un pessimo scherzo, i due realizzano che è appena cominciato il V-day!

“Pica”
mmmm
“Svegliati dai.”
mmmm
“Oggi vai in gita”

La cucciola scatta in piedi sveglissima, in un attimo è in bagno, tempo due minuti è vestita, in dieci minuti è pettinata, biscottata, vestita perfettamente a puntino e sta abbracciando la mamma con un sorriso che parte dalla guancia sinistra e li finisce dopo due giri completi di testa.

Martedì mattina… 6,45 ???
Papà e Pica sono sotto casa dell’amica I. e di sua mamma con cui andranno in stazione centrale per il rendez-vous con tutti i compagni e le maestre; per l’occasione (e visto l’orario) papà Ovo ha optato per un trasporto classico in macchina evitando l’epopea di doversi trovare con tutta la classe alla metropolitana più vicina a Ovo city ed attraversare mezza Milano in metro per poi tornare (in orario di punta) sempre con lo stesso mezzo.

Mezz’ora dopo i 4 sono al bar a fianco della stazione per abbondante colazione… l’eccitazione sale.

Alle 7,30 con 15 minuti di anticipo le nostre eroine (e i loro fidi scudieri) entrano in stazione dove metà degli Ovetti (e relativi scudieri) sono già presenti: scambi di baci e abbracci tra le cucciole, scambi di sbadigli tra gli scudieri…. L’eccitazione sale a livelli preoccupanti.

Alle 7,45 in punto le maestre arrivano in stazione accolte da un’ovazione a tuttotondo quasi come se i bimbi dopo cinque anni di “zerogite” realizzassero in quel momento che “sì,… questa volta ci andiamo davvero in gita!”
Partono le foto, i caroselli, gli inni, le prove per stare in coda e i primi pistolotti delle accompagnatrici.
Dieci minuti dopo, appena arrivato l’immancabile ritardatario, la comitiva si avvia ai binari tra una selva di mani alzate e sorrisi stampati; appena fuori dalla vista le prime mamme sentenziano: “Già sento la sua mancanza”… papà Ovo decide che è il momento di dileguarsi.

E per due giorni Pica ha vissuto, finalmente, la SUA gita.
Non ha chiamato casa perché, prima di partire ci aveva tenuto a tranquillizzarci… “Non vi chiamo, tanto il primo giorno vi vedo al mattino e il secondo vi vedo alla sera, non dovete preoccuparvi, ok?”… “OK…. Vedremo di non preoccuparci.”
E’ tornata soddisfatta, stanca, con souvenir vari, uno zainetto pure accettabile ma soprattutto strafelice.
Ha definito la gita una cosa “Bellissima… solo di poco inferiore, come importanza, al compleanno (massima onoreficenza Pichesca).”

Gli Ovo genitori invece sono solo alla prima gita: domani replicano l’alzataccia anzi l’anticipano pure, alle ore 5,40. In vista la partenza del Monno alla volta di Roma con l’oratorio, per una tre giorni intensissima fra San Pietro, il Papa, il Colosseo, le Catacombe, le fosse ardeatine e chi più ne ha più ne metta.  

E le chiamavano vacanze…

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