A te, che non riesci a mangiare un gelato senza sporcarti tutto… no, proprio non ce la fai.
A te che il lockdown “non ha portato solo cose negative… non devo andare più in mensa! dove si mangia poco, troppo poco, proprio pochissimo”
A te che sei ostinato e quando pensi di sapere una cosa è proprio quella… e se quella non è, tu continui a credere alla tua idea.
A te che sopporti con pazienza infinita Pica e i suoi mutevoli momenti, l’aiuti a fare i compiti e le fai anche i test di verifica per vedere se ha studiato.
A te che giochi sempre per vincere e sei competitivo e grintoso anche se si tratta di una partita a carte. E con Pica fai lunghe giocate con i giochi in scatola e immancabilmente stravinci e lo sai che non è una partita equa ma comunque “non vedo perché dovrei perdere!”.
A te che ci hai impiegato una settimana, ma poi hai preso in mano la situazione tra lezioni su Teams, compiti su Onedrive, mail su Outlook e chi ne ha più ne metta.
A te che quello che più ti è mancato è stato correre e nuotare ed ogni tanto ciondoli in casa come un leone in gabbia perché muoverti ed uscire sono parti essenziali di te.
A te che alleni Mamma Ova nella camminata veloce, con lunghe passeggiate fino ai paesi vicino, tenendo il tempo, con un ritmo preciso e spostando sempre più in là il traguardo.
A te, che litighi con il letto ogni notte e ogni notte non si sa bene chi vinca; ma immancabilmente ti troviamo con la testa dalla parte dei piedi perché “da lì si vede fuori la luna… è bella, sai papà?” o a dormire per terra sul tappetone e nemmeno tu sai come ci sei arrivato lì.
A te che ogni giorno seguivi gli aggiornamenti statistici con i dati del Covid: prima in video, poi tramite siti internet, infine tramite tabelle comparative su excel; avessi avuto anche accesso ai database della protezione civile saresti stato la persona più felice del mondo.
A te che sei sempre il migliore amico dell’Ovetta e chiacchierate di cose vostre e di amici, e amici di amici, e amici di amici di amici, e sai intuire quando l’Ovetta sta per piangere e scherzi con ironia, ma poi cerchi di consolarla.
A te che vuoi sapere tutto come un adulto, “cosa è successo il 6 giugno 1944? Credo sia una cosa brutta e allora dimmelo solo al mattino perchè se me lo dici la sera poi non dormo la notte”, che ti appassioni per le biografie dei grandi uomini e passi da Albert Einstein a Giovanni Falcone, passando da Pitagora e Steve Jobs con assoluta scioltezza.
A te che usi sempre le stesse scarpe da tennis, la stessa marca, lo stesso modello da quasi 6 anni, cambi solo il numero; e tieni anche le scarpe vecchie, e sono davvero assai vecchie e distrutte, nonché piccole ma “così non rovino quelle nuove”.
A te che ti vesti a caso e non hai mai due calzini uguali.
A te che quando il tuo miglior amico (il mitico Davide U.) ha confermato il tuo stesso campus per due settimane di fila hai stretto i pugnetti e urlato “Evvai!”… che c’è di meglio? Ed ora torni a casa sudato, sfatto, sporco e strafelice.
A te che hai una memoria prodigiosa e sciorini fatti insignificanti avvenuti anni fa come fossero i più clamorosi casi di cronaca, che spalanchi gli occhi quando il tuo interlocutore non ricorda un particolare… sappi, Monno, che noi ti crediamo ciecamente!
A te che “Mamma, ma io scrivo con il cuore? Vorrei farlo sempre, ma qualche volta non ci riesco e scrivo solo per divertire chi legge e però non mi piace poi tanto quello che scrivo”.
A te che quest’anno hai studiato con papà l’America latina e non perdi occasione per ricordare che invece l’Ovetta non ha voluto “Eh… adesso queste cose non le sai!”.
A te che “papà, ma Prato è qui vicino a noi?”… “No Monno; Prato è in Toscana”… mumble mumble… “Ah! Già! Quello vicino a noi è Erba!”
A te che davvero non ti capaciti della lentezza con cui i tuoi compagni di classe svolgono “operazioni semplicissime come il più o il meno”, mentre nel frattempo tu, così, tanto per riempire il tempo, aggiungi al problema un tema libero perché “non sapevo cosa fare…”
A te che hai seguito passo passo papà che correva la Maratona di New York e quando hai ravvisato un lieve accenno di stanchezza, monitorando in real time i tempi, volevi chiamarlo per “avvisarlo che sta andando pianino” e papà Ovo non lo sa ma tu hai sofferto come fossi un corridore, impazzendo su e giù dalle scale, fra cucina e salone, fra divano e tavolo.
A te, che sei scollegato con le attività quotidiane e riesci a perder tempo in modo irritante, che al mattino sei il primo ad alzarti ma immancabilmente l’ultimo a metterti le scarpe per uscire; a te che la sera sei il primo ad entrare in camera da letto ma quando le tue sorelle sono a letto tu… semplicemente non si sa più dove sia.
A te, che quando quest’anno ti abbiamo chiesto se ti sentissi di viaggiare all’estero camminando per tanti giorni con tutti i problemi che questo avrebbe comportato a livello alimentare tu ci hai pensato su un pochetto e poi, con i goccioloni agli occhi, ci hai detto: “Credo di si. Sarebbe la prima volta, e forse farlo in Europa è meglio…. Tanto prima o poi ci devo provare…. Però un po’ di paura ce l’ho…”
Ma soprattutto a te che quest’anno hai preso il ritmo con il cibo “nuovo” e, anche se in cuor tuo ti spiace, ormai non mangi più nulla che ti possa fare male, a te che giochi a volano in giardino con Mamma e batterla è bellissimo, a te che ogni tanto strizzi tutti in un abbraccio fortissimo perché è il tuo modo fisico di dire “ti voglio bene”, a te che hai cominciato a guardare i film di Guerre stellari, ma i cartoni animati di Pippo e Paperino sono ancora imbattibili, a te che sei puntiglioso, a te che cerchi sempre la sfida, a te che hai imparato a convivere con qualche mal di pancia ogni tanto e i massaggini di Mamma sono sempre un toccasano, per l’umore se non altro, a te che sei sorridente e pungente, riflessivo e gioioso,
buon decimo compleanno Monno
L'angolo di me stess
13 Jul 2020compleanno a due cifre…io lo ricordo come un traguardo importantissimo!!! Da mamma mi fa sentire vecchissima!!!