Catorcio e mozzarelle

Ovetta sia chiaro: questi biglietti valgono come regalo per il tuo compleanno, chiaro?
SIIIIIIIIIIIIII, GRAZIE !!!!!

Alcuni mesi fa mamma e papà Ovo hanno regalato due biglietti all’Ovetta e alla sua amica V. per il concerto di Ed Sheeran a Lucca.
Ieri sera si è tenuto il concerto, papà Ovo è stato designato come accompagnatore.

Ieri mattina… ore 9,00
Papà Ovo e Ovetta raccattano da casa sua l’Ovetta V. e partono in direzione sud.

Ore 9,05
Arriva al cellulare di papà Ovo un messaggino da parte della mamma dell’Ovetta V; il testo recita: “Guarda che se decidi di soprassedere e fermarti a Melegnano possiamo capire”; papà Ovo punta dritto la meta.

Nelle 3 ore successive le teen-agers si scambiano pettegolezzi senza sosta: in ordine vengono colpiti tutti i compagni maschi, alcune compagne femmine e parecchie prof. 
Poi ci si sposta sull’organizzazione delle vacanze estive e si fa una breve carrellata sulle mancanza dei vetusti genitori ma poca roba… effettivamente la presenza di papà Ovo può aver condizionato l’ultima parte.

Poco prima di mezzogiorno, papà Ovo chiede di scegliere il ristorante dove mangiare visto che Lucca non rientra tra le sue mete usuali culinarie. L’Ovetta V. opta per un ristorante a caso (dice lei) che poi si rivela poco sotto gli stellati, con evidente imbarazzo della carta di credito di papà Ovo e delle Teens presentatesi in tenuta da concerto laddove un sano vestito lungo sarebbe stato più consono.

Ore 14,00 
Attraversamento del centro storico e ingresso nella zona del concerto. Papà Ovo, constatata la tranquillità del tutto, saluta la compagnia e se ne va a far un giretto, quattro telefonate e la pipì; le Teens si ambientano.

Nelle 4 ore successive le Teens socializzano con quartetto Pugliese, papà Ovo cuoce visto il caldo. Poi il vetusto decide che la posizione è troppo indietro e che si meritano di meglio; si sposta più avanti e le Ovette lo seguono riluttanti; segue partita a carte con doppia coppia romano-toscano.

Ore 18,00
All’Ovetta scappa la pipì e si allontana. Immediatamente tutti i 40.000 presenti si alzano e si accalcano verso il palco. Papà Ovo impreca tra sè e sè per il perfetto tempismo: stringe la schiena dell’Ovetta V  per non perderla e chiama l’Ovetta per guidarla nuovamente a loro nella folla come un ago in un pagliaio: i miracoli a volte avvengono.

Nelle 3 ore successive le ragazze sperimentano la stanchezza da concerto, la sete che ti assale, il caldo soffocante, le amicizie volanti con quelli che stanno spalla-spalla con te. E papà Ovo? … pure. Certo poi lui ogni tanto istrioneggia il che viene visto con grandi risate dall’Ovetta V e con grande imbarazzo dall’Ovetta.

Alle 21.30 parte il concerto, papà Ovo si gode il tutto più rilassato e la coppia di amiche comincia a cantare e godersi il concerto come giustamente due teenagers devono fare: si salta, si balla, si canta, si fanno foto, si ride, si piange… insomma si fanno uscire emozioni a raffica.

Due ore e mezzo dopo la coppia Teens esce tra la folla in direzione macchina… sempre con il cane-pastore-papà alle calcagna.
Segue piccolo intoppo degli organizzatori del concerto e l’arrivo con pernotto previsto intorno alle ore 1.30 in realtà avviene alle ore 2,45
I tre crollano sfiniti (a dire il vero durante il tragitto in macchina a papà Ovo solo le sane russate delle due hanno fatto da compagnia).

Stamani, ore 9,30
Mentre le due decidono di andare in spiaggia, papà Ovo fa pace con la località di mare che odia da vent’anni; una domenica mattina nuvolosa, senza gente, freddina ma con il sapore del mare mosso, un caffè, un cornetto e un pezzo di focaccia… sì… papà ovo in queste condizioni sta bene anche al mare.

Pronti partenza e si torna a casa; ovviamente passando da Parma per riprender forza con torta fritta e prosciutto crudo, prima di puntare la macchina verso casa e ovviamente con le ragazze stroncate dalla stanchezza russanti sulla via del ritorno.

Riassunto:
Bene il concerto, brave le ragazze, buona la musica, tanto il cibo e poco il sonno; alla fine papà Ovo messaggia la mamma dell’Ovetta V: “Vecchio catorcio stronca giovani mozzarelle”. Oh yeah!

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