Gli sport invernali

Come da tradizione, verso la metà di febbraio, c’è una domenica sera in cui papà Ovo, stravolto, si svacca sul divano, accende la tv su un canale a caso e cerca di farsi tornare in mente l’esatta concatenazione di eventi che hanno portato la sua famiglia a farsi impelagare in un tour de force di impegni sportivi che li travolge ininterrottamente dalla fine delle vacanze Natalizie fino alla fine di febbraio circa.

Quest’anno la domenica sera in questione era… oggi.

Facciamo due conti: dal 7 gennaio al 25 febbraio ci sono 8 settimane in cui bisogna far star dentro, OLTRE ai normali impegni famigliari, anche:
1) sciata dell’Ovetta e del Monno con il papà “prima del corso perché non ci ricordiamo le piste”… il che sa molto di scusa ma facciamo finta di niente che siamo all’inizio del tour de force e abbiamo abbondanti energie;
2) 3 o 4 lezioni private per vossignoria Pica che ha le sue esigenze… “Sono piccola io”… “??? Ma tu non eri quella che diventava una iena se ti si diceva che eri piccola???”
3) 4 gare di atletica per Monno e 5 per Pica che non si possono saltare assolutamente “altrimenti non ci danno la maglietta premio!”… (comprarsela non vale,… a quanto pare);
4) vari appuntamenti Oratoriali (comunque a volte boicottati dai genitori perché… si deve pur vivere);
5) 3 lezioni di sci per Monno e Ovetta, l’ultima delle quali deve essere seguita da sciata con papà e amici… obbligatorio!
6) sciata post-corso e soprattutto post-pagella come premio per la qualità della suddetta.

Credeteci o no… si riesce a far star dentro tutto (a patto di una vita sociale totalmente azzerata e di qualche serata in cui i dialoghi famigliari tra mamma e papà Ovo si riducono a “Ciao”… “mmm”… “Vado a letto”… “mmmm”… “Buona nanna”… “zzz”).

Ma ecco quello che papà Ovo ha imparato da tutto ciò:

  • Che svegliarsi alle 6 per andare a sciare la prima domenica ti fa sentire un “Bravo papà”, la seconda domenica ti fa sentire un “Bravissimo papà”, la terza domenica ti fa sentire… stanco e basta.
  • Che decidere di andare in macchina insieme con gli amici per far passare il tempo ai bimbi può non essere una straordinaria idea… soprattutto se uno dei bimbi vomita la colazione su tutti gli altri.
  • Che le stazioni sciistiche non sono dotate di doccia “a la carte” e quindi che certo odorino non proprio Chanel n°5 te lo porterai a casa anche ore dopo.
  • Che gli scarponi per il Monno sono taglia 36 (se mette due paia di calze) o 35 se ne mette 1 mentre gli sci sono 110 cm; per l’Ovetta invece meglio il 38 (sempre con due calze) ma deve esser pianta larga con gli sci 120 cm e Pica porta un 33 con due calze che però non sempre vuole e gli sci sono 100 cm. Chiaro? Ecco, adesso fatevi portare il tutto dal tizio che spaccia sci e scarponi in mezzo a una trentina di Ovetti urlanti contemporaneamente.
  • Che se l’anno scorso eravamo tre papà che per tre domeniche hanno beccato pioggia, vento e bufera mentre quest’anno siamo rimasti due papà che per tre domeniche hanno preso sole e cielo azzurro… non è che il terzo portava sfiga?
  • Che le gare di cross partono sì più tardi e con calma… ma finiscono ore dopo quando stacchi palta da ogni dove (e per ogni dove intendo proprio OGNI dove).
  • Che anche se porti tre nanetti, non si sa perché ma alla fine sei pure scelto come Vice-allenatore supplente e ti trovi a far la guardia a una ventina di Ovetti scalpitanti.
  • Che far sciare Pica è facilissimo: basta prendere come insegnante una giovane donna, di nome Sharon, dotata di ampio sorriso, pazienza infinita, cioccolatini “on demand”; ecco basta solo questo e lei è felice! Che ci vuole?
  • Che un papà dietro ai nanetti serve sempre perché a fine giornata avrà raccolto: 1 o 2 guanti, 3 o 4 racchette, almeno uno sci in pista e uno sullo skilift ma si sarà sentito dire almeno una dozzina di volte: “Come sei lento!”
  • Che infine, comunque,… è divertente!

Lasciaci il tuo commento...

Close Menu