E’ Natale quando (la parte bella)

E come per magia… quando…

 

  • Quando finiscono le scuole e finisce il lavoro,… ma finiscono anche le corse alla ricerca dell’ultimo regalo, le cene con chiunque, gli scambi di pacchetti e chi più ne ha più ne metta.
  • Quando l’Ovetta, Pica e il Monno di comune accordo la sera del 24 filano a letto senza fiatare, si addormentano all’istante e la mattina successiva restano immobili senza colpo ferire… si sa mai che il ciccione di rosso vestito si aggiri ancora per casa.
  • Quando la letterina è stata spedita ma un regalo è rimasto fuori; allora il Monno si dispera ma decide di scrivergli un appunto con le lettere magnetiche sul frigorifero… estremo tentativo per avere l’orologio nuovo ma francamente temiamo che al massimo Babbo Natale gli porterà la pila da sostituire in quello vecchio.
  • Quando torna lo Zio dalla perfida Albione e l’Ovetta non lo fa andar via fino a quando non gli ha detto l’orario in cui si ripresenterà il giorno dopo.
  • Quando finalmente si può aprire l’ultimo cassettino del calendario dell’Avvento con doppia razione di cioccolatini (che anche qui non si è ancora capito chi ci creda o no visto che “Papà spero che domani il colore del cioccolatino che ci porta Babbo Natale, TU ce lo metta rosso”… mah!) e di fronte alla faccia (fintamente) contrita di Mamma Ova, per l’assenza di un cioccolatino per lei, Pica – malata e tossicchiante – porge alla genitrice il suo bon bon arancione.   
  • Quando Pica spiega alle statuine del presepe, riunite in assemblea plenaria davanti alla capanna ancora priva del bambinello: “Domani arriva un bambino piccolo piccolo che si chiama Gesù: lo porterà un signore grande grande con la barba che si chiama Babbo Natale” (se avesse detto che arrivava prendendo uno “strappo” da una vecchietta a bordo di una scopa… avrebbe fatto tombola!).
  • Quando, dall’inizio di dicembre, in tutta casa passano in continuazione le canzoni di Natale espressamente chieste dai cuccioli… tu le sai davvero a memoria anche perchè, a onor del vero, sono le stesse da quasi sette natali.. ma in fondo ne sei contento anche tu.
  • Quando una volta messi a nanna tutti la sera della vigilia ai grandi rimane solo: da preparare il tavolo per 10 l’indomani a pranzo, da portare dentro l’albero, da pulire casa, da tirare fuori tutti i giochi da ogni pertugio di casa, da ricostruire i bigliettini perché o si sono persi o si sono mischiati, e quest’anno, per non farci mancare nulla, da ri-assemblare un calciobalilla in mansarda!
  • Quando l’Ovetta ed il Monno a precisa domanda rispondono: “Quest’anno siamo stati ABBASTANZA bravi (quindi dovrebbero arrivare dei regali)” mentre Pica risponde “Io SONO brava”… che è tutta un’altra storia.
  • Quando, alle 21 della sera della vigilia, un “dlin dlon” del campanello getta nel panico tutti i bimbi dai 5 ai 9 anni indistintamente: il Monno grida “E’ lui! Tutti a letto!”, l’Ovetta si scapicolla nel piano di sopra del suo letto a castello e Pica (già a letto) chiude gli occhi all’istante fingendosi narcolettica… salvo constatare che non di panzone di rosso vestito ma si trattava del vicino di casa…

 

Quando tutte queste e mille altre ancora capitano, allora sarà davvero Natale.

Tutti insieme come sempre: mamma Ova, papà Ovo, lo zio A., gli Ucas tutti, l’Ovetta, il Monno e Pica vi augurano un sereno Natale a tutti…. dalla loro casetta nuova!

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