La bLicicletta

Capitolo primo
Cinque anni fa, due giovini genitori si posero il problema di come insegnare alla propria primogenita ad andare in bicicletta.
Audaci e fieri affrontarono il problema di petto: comprarono una biciclettina verde rotelline dotata e cominciarono un training alla cucciola che prevedeva:
a) infiniti saliscendi nelle rampe dei box… tutto tranquillo.
b) infiniti su e giù per la via di casa Ovetti lungo il lunghissimo marciapiede… tutto tranquillo.
c) infinite passeggiate per le vie del centro dell’Ovetti ad un passo…. di lumaca lenta… tutto tranquillo.
Solo dopo aver fatto tutto ciò, solo dopo aver visto la cucciola stremata che asseriva di non esser capace, non esser all’altezza, non esser  ecc…ecc… solo dopo averla effettivamente vista perder gioia nell’andare in bicicletta, suo malgrado, ecco, solo a quel punto i giovini genitori si accorsero che la suddetta biciclettina verde era sì dotata di rotelline che però rendevano la stessa, più che una bicicletta, un mezzo pesante quanto un trattore con il freno a mano tirato mosso da pedali (peraltro di una bimba di quattro anni).
L’anno successivo i (più scaltri) genitori sostituirono la biciclettina verde con una bicicletta più grande (“perché sei diventata grande!”), aiutarono la cucciola a togliere pian piano le rotelline e la videro sfrecciare con un gran sorriso.
Lieto fine.

Capitolo secondo
Tre anni fa al Monno venne ufficialmente consegnata la biciclettina verde.
Lui, che già sognava di sfrecciare come un centauro tra le strade di Ovo-city, ha imbracciato il suo bolide ed ha cominciato a pedalare con sforzi sovraumani.
In realtà i meno giovini (ma più arguti) genitori si guardarono bene dal levare le rotelline al pargolo, avendo già notato la sua tendenza a pedalare senza freni e senza neppure guardare davanti (la dove ci potrebbero essere pali, pedoni, tir o altri ostacoli siffatti).
Ciononostante, l’anno successivo dovettero levare la zavorra (pardon… le rotelle) e dopo un’estate passata piegati a 90° per tenergli una mano sul sellino (onde evitare l’abbonamento al pronto soccorso) e a urlare nell’orecchio “GUARDA AVANTI !!!” anche il Monno prese il largo, mentre le schiene dei genitori applaudivano silenziose.

Capitolo terzo
L’anno scorso Babbo Natale in persona, con tanto di lettera ufficiale vergata a mano e firmata in calce, regalò una biciclettina verde (toh! Che caso!) a Pica la quale passo l’estate a fare giretti “Ma non tanto lunghi perché quando vado in bLicicletta mi stanco”… “va bene Pica” dissero i non più giovini genitori mentre rassodavano i muscoli della schiena in preparazione dell’estate successiva.

Capitolo quarto
Quest’anno mamma e papà Ovo si sono dati l’incarico di sdoganare “l’affaire bLicicletta verde” anche per Pica. Dall’alto della loro esperienza, e memori dei dolori lombari, hanno approcciato l’ultimogenita in maniera lievemente differente da quanto fatto in passato:
1) hanno tolto le rotelline rendendo il mezzo più un velocipede che un trattore.
2) hanno guardato negli occhi la cucciola e le hanno spiegato che “Pica è bellissimo adesso andiamo in bicicletta come i grandi! Senza rotelline!”
Dopodichè, rintuzzate le lamentele preventive della cucciola “non sono capace di andare in bLicicletta, non sono all’altezza di andare in bLicicletta, cado dalla bLicicletta, ecc…ecc…” di Ovettese memoria, hanno ricominciato a percorrere in lungo ed in largo le viuzze con una mano sul sellino prima, e una mano sulla schiena a puro titolo d’incoraggiamento poi (sempre e comunque con la schiena dolorante).
Stamane, dopo aver attraversato il paese in sella al potente mezzo, rassicurata solo dalla mano di mamma Ova sulla schiena, i vecchi genitori si sono dati il cambio. La cucciola, forte della mano di papà sulla schiena, è partita dall’oratorio, ha tagliato per i portici (salutati da un paio di vicini di casa), ha preso a sinistra per la via centrale tra la folla astante con pezzi in pavè (!), ha superato i tavolini del bar all’aperto con clienti in ogni dove, ha attraversato il sagrato della Chiesa, ha lasciato l’isola pedonale per immettersi nel pericolosissimo traffico cittadino, ha virato a destra imboccando la via della scuola dei fratelli maggiori in contromano, ha attraversato la pericolosissima circonvallazione di Ovetti Town, ha rispettato il semaforo rosso e infine ha frenato dinnanzi a casa dove il resto della famiglia al grido di “PICA ! PICA ! PICA !” portava in trionfo la cucciola, la bLicicletta verde e quel che ne rimaneva della schiena di papà!

Non siamo ancora bLici-sufficienti… ma ci siamo quasi!

(qui in foto un raro momento in cui è addirittura senza alcuna mano a supporto!)

 

 

This Post Has 2 Comments

  1. Bravissima Pica!!
    Potreste aprire una bLici-scuola!!

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