Un Bob per amico

Martedì scorso. Papà Ovo in trasferta per lavoro.
“Ciao mamma Ova. Tutto bene?”
“Mah! Tanto per cambiare il Monno ha 38°, però pensavo… magari è un azzardo… ma se si riprende… e sottolineo se… questo fine settimana… anche se solo per una giornata…. anche se è una faticaccia… anche se per poche ore… andiamo tutti in montagna in giornata?”
Mercoledì: il Monno improvvisamente si sfebbra.
Giovedì: gli Ovogenitori guardano di sottecchi la prole attendendo la comparsa di una malattia qualsiasi, un virus, un batterio, una peste qualsiasi… nel frattempo controllano il meteo: previsione per sabato nuvoloso con schiarite e possibilità di rovesci. In pratica: boh!
Venerdì: scatta la ricerca spasmodica di vestiario atto alla permanenza sulla neve: un po’ da amici, un po’ acquistato all’ultimo minuto (e intendo proprio ultimo minuto); poi in serata l’annuncio agli Ovetti.
“Allora, bimbi, se domani quando ci svegliamo sarà bello, possiamo andare in gita sulla neve; contenti?”
“SIIIIIIIII !!!!!!”

Sabato mattina – Ore 7.35
Tempo pessimo. Nuvoloso, pioggerella sottile, ci fossero le castagne sarebbe novembre pieno. Gli Ovetti però, eccitati dal fatto che l’intera prole sembra in salute non demordono e decidono di partire senza indugio alcuno.

Ore 8.20
Piccola discussione con Pica. La cucciola pare non aver apprezzato la levataccia e decide di fare resistenza passiva quando è il momento di infilarle la calzamaglia, … e la salopette,… e la maglietta,… e il cappello,… e i guanti,… e la giacca.. no! A dire il vero, quella la mette volentieri perché è la sua solita giacca; per il resto… diciamo che le novità la disturbano un pochetto.

Ore 9.32
Arrivati a 1 km dall’impianto di risalita, un solerte vigile urbano informa che i parcheggi sono pieni e che l’allegra famigliola dovrebbe parcheggiare più lontano, indi aspettare il bus navetta, poscia accodarsi per una lunga ed estenuante coda per raggiungere infine l’ovovia che li avrebbe portati sui monti. Papà Ovo non ci pensa un secondo e sfodera il piano B: memore dell’esperienza dell’anno precedente, indirizza l’autovettura familiare verso altrettanto amena località turistica (ma più sfigata) dove il gruppo parcheggia dieci minuti dopo praticamente sotto la partenza della funivia.

Ore 10.15
Dopo esotico viaggio in funivia, la famiglia Ovetti al gran completo accede al pianoro sito in altura e sbotta in un sonoro “Che bello!” La situazione infatti si presenta come: sole pieno, neve soffice ed abbondante temperatura mite e densità umana più che accettabile.

Ore 11.27
Dopo oltre 1 ora di bob ininterrotto, gli equipaggi sono formati e rodati: da una parte papà Ovo+Monno+Ovetta sperimentano vette di velocità ipersoniche, dall’altra Pica+mamma Ova preferiscono un’andatura più turistica ma con un ritmo assiduo, dato che la piccola non fa tempo ad arrivare che già incalza con un chiarissimo: “Ancoa… Bobo…. Ancoa” ripetuto all’infinito.

Ore 12.36
Causa il formarsi nel doposci del Monno di un grumo equamente formato da calza raggomitolata + calzamaglia raggomitolata + blocco da 5 kg di neve, viene dichiarata la pausa pranzo. Il lauto pasto viene consumato con alcune peculiarità:
1)        Location: ristorante pluristellato con menù tipicamente montagnino (impossibile trovare un piatto veg, mamma Ova si accontenta di un panino al prosciutto che risulta essere l’alternativa più vegetariana che vi sia).
2)        Sezione pipì: il Monno, aiutato da papà, si libera degli innumerevoli strati di abiti scoprendo ad ogni strato alcuni kg di neve ben stipata addosso. Pica e Ovetta optano con l’aiuto di mamma Ova per una ben più sana pipì all’aria aperta.
3)        Pica alterna bocconi enormi ad una richiesta precisa, ficcante e ripetuta sino allo spasimo: “Ancoa Bobo?… gnam gnam… Ancoa Bobo?… gnam gnam… Ancoa Bobo?… gnam gnam… Ancoa Bobo?… gnam gnam… Ancoa Bobo?” ecc…ecc…

Ore 13,41
Stroncati dalla litania Pichesca, si cede ad una sezione pomeridiana di Bobbata. Stranamente il tempo regge e la cucciola decide di poter osare di più: gli equipaggi vengono mischiati (addirittura !!!).

Ore 14,25
Papà Ovo, con il sedere a foggia di seduta di Bob, decide che è giunto il momento di cambiare sport e offre ai bimbi una scelta: “palle di neve o pupazzo di neve?”
L’Ovetta si lancia nella costruzione del pupazzo, aiutata da papà Ovo.
Il Monno si lancia in una guerra totale e spietata a palle di neve contro papà Ovo che assurge a nemico totale e obbiettivo primario (e unico) di improbabili palle di neve.
Pica guarda un po’ qua e un po’ là, poi decide di non poter abbandonare Bobo e costringe mamma Ova a fare una sessione supplementare di Bobbate con l’amico Bobo.

Ore 15,36
“Bimbi, adesso dobbiamo proprio andare a casa.”
“NOOOOOOOO” (in coro)
Dopo prolungata concertazione, l’intera famiglia si avvia verso la funivia per il rientro. Monno e Ovetta si lanciano le ultime palle di neve, Pica intavola un monologo “Bobo mio, Bobo no via, Bobo mio mio, bello Bobo, ancoa Bobo, mio Bobo, Bobo Pica, bello Bobo”.
La restituzione dell’amato Bobo al negozio di noleggio non viene gradita dalla duenne.

Ore 16,04
L’intera famiglia arriva al parcheggio dove sale sulla macchia grigia in un grigio e piovoso pomeriggio.

Ore 16,05
Tutti gli Ovetti crollano in un pianto infinito (da stanchezza) seguito da sinfonia russante.

Alla sera…
“Buona nanna bimbi. E’ stata una bellissima giornata, adesso dormiamo subito d’accordo?”
L’Ovetta: “Va bene mamma”
Il Monno: “Ok! E se andiamo ancora, tiro una palla di neve grossa così a papà!”
Pica: “Mio Bobo… Bello Bobo… Ancoa Bobo… mio Bobo mio…. ……Gasse Bobo (Grazie Bob)… … zzz”

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This Post Has 4 Comments

  1. Emozionante solo a leggerlo!

  2. Splendidi!!!!
    Bella giornata, belle emozioni, momenti che verranno ricordati per tanto tempo!
    Evviva il Bobo!!!

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