Dubbio di paternità

Venerdì scorso la giornata si presentava sotto i migliori auspici.
Fatto salvo l’incastro organizzativo sottostante, gli Ovetti avevano in programma:
1) Ore 14.00 uscita anticipata per l’ultima giornata di scuola materna per l’Ovetta;
2) Ore 16.00 consegna del diploma all’asilo del Monno (eh sì… consegnano anche il diploma);
3) Ore 17.30 festa di compleanno di una compagna dell’Ovetta a cui è stato invitato anche il Monno.
Difficile pretendere di più.

Alle ore 14.00 mamma Ova, accompagnata da Pica, si presentava all’ingresso del fiocco rosa per riprendersi la primogenita e chiudere l’anno scolastico 2012/2013.
Pica, in gran forma, sfoderava il suo miglior sorriso sdentato cosparso da abbondante salivazione e veniva sommersa da un nugolo di bambini.
La piccola ha mantenuto comunque il suo sorriso anche all’uscita, nonostante l’orda di ovetti in preda all’eccitazione da ultimo giorno.
L’Ovetta ha salutato tutti gli amici e le due maestre e, incredibile coincidenza, era casualmente e contestualmente entrata una pagliuzza negli occhi di entrambe le docenti, sì che si vedevano costrette ad avere occhi rossi e lacrime appena trattenute.
In una serie di “ciao ciao” ed eccitazione massima, ci si è dati appuntamento alla prima settimana di settembre.

Alle ore 16.00 la famiglia Ovetti al completo, con l’eccezione di Pica rimasta a fare il riposino, faceva il suo ingresso alla festa di fine anno dell’asilo del Monno.
In una saletta stipata di mamme, papà, nanetti, fratellini e sorelline varie, i “grandi” dell’asilo sono stati chiamati ad uno ad uno per ricevere il diploma ufficiale che li abilità a frequentare la scuola materna (Uè… mica poco, eh!).
Il Monno, arrivato il suo turno, ha lasciato la manina di sua madre, si è avviato di buon passo dalle maestre, ha ricevuto il diploma e regalino, ha risposto un “Gasse” (Grazie) tutto suo e senza mollare per un secondo una faccia seria e perfettamente in stile con la cerimonia è ritornato di buona lena tra le braccia materne; poi ha mollato il diploma sulla sedia e si è catapultato a prendere il gelato “panna e zoccolato”. Infine si è fatto fotografare in braccio alla sua maestra del cuore per l’occasione diventata bordeaux in faccia. Poteva bastare così, visto che “unofficially” continuerà a frequentare l’asilo ancora per le prossime due settimane.

Alle ore 17,30 mentre papà Ovo tornava a casa a svegliare Pica, il resto della famiglia Ovetti andava a festeggiare l’Ovetta C. la cui festa si teneva nel ristorante dalla “grande M” poco lontano da casa Ovetti; così, tanto per perder le ultime riserve di energie…

Poi, dopo esser tornati a casa e dopo aver cenato (sì,… hanno avuto il coraggio di cenare…), piano piano sono cominciate le “procedure” per andare a nanna, la giornata volgeva al termine, le feste erano finite, la nanna si avvicinava, finchè…

“UEEEEE UEEEEE”
“Che succede Ovetta?”
“UEEEEE UEEEEE”
“Mi vuoi dire cosa è successo?”
“UEEEEE…. è… è…. Fi-fi-nita la sc-scuola,…. e io ….io…. ci sto bene….a sc-scuola…. e non…po-posso ppiù ….. ve-vede-re le mie a-a-miche…. E s-sono t-tris-ste…”
“Fammi capire: stai piangendo perché è finita la scuola?”
“S-si”

Con sguardo truce verso Mamma Ova, che invece sembrava comprendere lo stato d’animo dell’Ovetta, papà Ova dichiarava sicuro:“Tu non sei figlia mia!”

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