Il primo giorno si è presentato il muratore.
Allora sono stati portati fuori dalla cameretta tutti i giochi e i lettini in modo che potesse bucare i muri come un gruviera.
Poi, a fine giornata, tutti i giochi sono stati riportati dentro.
Nel frattempo l’Ovetta veleggiava sui 39° e occhi da sonnambula (senza tachipirina) o 36° e saltellante per casa (con tachipirina)
Il terzo giorno papà Ovo ha smontato un armadio a 4 ante comprato dodici anni fa in una nota catena svedese e lo ha portato pezzo a pezzo in garage dove lo stesso ha occupato tutto il posto di chiocciolone l’autograndedelladitta, che si è vista relegata in strada; in compenso l’Ovetta ha cominciato a stare meglio.
Pregasi notare che il suddetto armadio ha già resistito ad un trasloco e per lui ne è previsto un altro… a data da destinarsi.
Il quinto giorno l’Ovetta è guarita; in compenso si è ammalato il Monno che, essendo maschio fino al midollo, appena presa la prima dose di antibiotico si è abbattuto sul divano e si è rialzato quattro giorni dopo.
Le sue giornate alternavano momenti in cui ti confidava “mi sento un poco stanchino” a momenti in cui crollava sulle ginocchia del primo passante per risollevarsi un paio d’ore dopo.
Il sesto giorno è venuta la congiuntivite all’Ovetta
Il settimo giorno, tanto per non sentirsi esclusa, si è ammalata mamma Ova che ha optato per una bella febbre, che ha toccato talvolta punte eccessive; in compenso papà Ovo ha riportato fuori tutti i giochini e i lettini dalla cameretta ed ha inventato il “campeggio in salotto”: in pratica i bimbi hanno dormito nei loro lettini ma… in salone.
L’ottavo giorno di buona lena è arrivato il tintore armato di tanto bianco e un pochetto di azzurro.
La cameretta ha assunto via via un aspetto più bello; i cuccioli, ormai guariti, hanno comtinuato a dormire in salotto.
Il nono giorno è venuta la congiuntivite al Monno
Il decimo giorno sono stati riportati in cameretta i giochi e i lettini; papà Ovo ha issato tutte le ante dell’armadio sugli scaffali in garage ed ha allora realizzato che se anche gli svedesi fanno armadi così così, se anche costano così così… comunque pesano l’ira di Dio.
L’undicesiomo giorno è venuta la congiuntivite a Pica
Il dodicesimo giorno, finalmete, papà Ovo ha ri-ri-portato fuori lettini e giochini lasciando la cameretta completamente vuota e pulita, pronta ad accogliere i nuovi armadi dai bimbi scelti in colore bianco/giallo/violetto ed il letto sopraelevato per l’Ovetta; poi a fine giornata ha ri-ri-portato dentro il tutto.
In pratica.
Da una settimana l’Ovetta dorme in un letto “da grandi” accessibile solo tramite apposita scaletta.
La cosa ha eccitato la piccola a non finire.
Il Monno ha ereditato dalla sorella maggiore il lettino piccolo ma “senza sbarre”.
E’ ovviamente caduto dal letto la prima notte , ma è prontamente risalito ed al momento come afferma lui “sono caduto solo una votta!”
Il lettino con le sbarre è quindi rimasto vuoto in attesa di Pica, ma per questo c’è ancora tempo e la piccola continua a dormire stabilmente nella sua suite … la lavanderia.
Noi siamo relegati da una quindicina di giorni in una camera con vestitini ovunque, cassetti di non si sa bene quali armadi, giochi, scarpe e quant’altro; l’importante, caso mai ci si dovesse svegliare di notte, è ricordarsi di non avventurarsi fuori dal letto senza accendere la luce.
Abbiamo avuto giorni complicati… ma stanno passando.