Lion

Le attività ludico-ricreative-didattiche della sorella maggiore sono sempre state viste con infinita ammirazione e un pizzico d’invidia da parte del fratello minore.
Fino a poche settimane fa, infatti, molte di queste attività erano ad esclusivo appannaggio dei bimbi grandi e per appartenere al club dei bimbi grandi si doveva necessariamente frequentare la scuola materna (da non confondere tassativamente con l’asilo nido: pena l’esilio da casa Ovetti).
Da un paio di settimane anche all’asilo nido sono “arrivate” la psicomotricità ed il laboratorio del colore; l’inglese approderà prossimamente.

Per quanto riguarda la psicomotricità, il Monno pare non esser secondo a nessuno.
Lui salta, balla, si dimena, fa le capriole, corre, torna a saltare, ecc…ecc… dal primo istante sino all’ultimo momento disponibile. Poi la sera crolla felice e soddisfatto ancor prima di toccare il letto dichiarando soavemente come spiegazione: “Adezzo sono un po’ stanco, zai ho fatto la pisicocità”.

Per quanto riguarda il laboratorio del colore, luogo ove è permesso ad ogni bimbo dipingere con qualsiasi parte del corpo su una propria tela bianca, la maestra dell’Ovetto ha spiegato che il piccolo dipinge compulsivamente senza smettere un secondo e contemporaneamente parla senza soluzione di continuità.
Quindi la maestra si vede costretta a pulirlo da capo a piedi (e lui continua a parlare senza smettere nemmeno li), infine si ferma un secondo: osserva il suo dito rimasto sporco di tempera e chiede tranquillo: “ho il dito spocco, tonno in bagno a pulillo o lo lecco?”.
Non si fa in tempo a dissuaderlo, lui si ficca il dito in bocca, ciuccia un po’, quindi lo tira fuori e mentre torna in bagno informa che “non mi piaze la tempera”.

Rimane il problema dell’Inglese, il cui corso non è ancora cominciato.
Al momento, sua sorella quattr’enne gli sta dando alcune lezioni private che tamponano la momentanea ignoranza in materia…

Ieri mattina, all’alba, ognuno nel suo letto, Ovetta e Ovetto si svegliano…

“Monno?”

“Sei sveglio?”
“No!”


“Giochiamo a un gioco?”

“Facciamo che io ti dico i nomi in Inglese e tu me li dici in Italiano, va bene?”
“Mmmm”
“Pink”
“Rosa. Fazzamo che adesso lo dico io in Inglese?”
“No! I coloRi li dico io in Inglese. Red”
“Rosso. Fazzamo che adesso tocca a me?”
“No! Adesso te ne dico uno difficile: Lion!”


“Quetto è davvero diffizile.”
“Non lo sai? Eh? Allora? Che colore è Lion?”


“Mamma! Mi scappa la pipi!”

Ovvero:come uscire da una situazione complicata in maniera rapida, veloce e senza sforzo.

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