Il parrucchiere

L’approccio Ovettese
“Ovetta vorresti andare a tagliarti i capelli?”
“uuuuuu…. Nooooo……. Uuuuu…..”
“Sei sicura?
“Eh, ma io non so se voglio tagliarli… anzi sì. Però li voglio tagliare di tanto così, e magari li posso anche far stirare, ma allora è meglio se li taglio di 10 centimetri. Ecco si,… o forse no, 15 si 15 centimetri e poi non li stiro. Ma saranno tanti 15?”

“No, allora facciamo solo 10 centimetri e senza stirarli che sembrano di meno… ma in realtà sono di meno e allora basteranno? Ma io direi di sì, tu che dici?”

“uuuuu…. Nooooo….. uuuuuu…..”

…….. l’approccio Ovettese onestamente non funziona.

L’approccio Monnesco
“Papà oggi telefono al parrucchiere.”
“Bene. (Urca! Sono mesi che dovresti tagliarteli ma sono ormai settimane che non te lo dico più perché chiaramente appena te lo faccio notare il risultato è quello che decidi di non chiamarlo… quindi tratterrò la gioia al minimo). E quando vorresti prendere appuntamento?”
“Non lo so.”
“(?)… fai scegliere al parrucchiere?”
“…No… lo chiamo solo per sapere se ha posto.”

“Fammi capire, vuoi chiamare il parrucchiere solo per sapere se ha posto in settimana ma non hai intenzione poi di prenotare?”
“Sì… perché?”
“(Sembri un mio vecchio vicino di casa che quando avevamo 10 anni andava dal gelataio e chiedeva: “Ha il pistacchio?”… “Sì”… “Allora mi dia un cono limone e fragola”… noi ridevamo come pazzi…. Il gelataio no.) Ma… come dire, Monno se chiami il parrucchiere mentre sta lavorando e ti fai elencare tutti i buchi che gli sono rimasti liberi peraltro nella settimana di Natale, il minimo che si aspetta è che tu poi scelga uno di quei buchi (se ti vanno bene), non che la tua risposta sia “grazie per avermi tolto questa curiosità”.”

“Dici?”
“Dico”
“Ah!…. allora non lo chiamo.”

…….. l’approccio Monnesco onestamente non funziona.

L’approccio Pichesco.
“Vado a telefonare al parrucchiere.”
“?????…. (davvero?… fai da sola?)”

“Pronto? Il parrucchiere?”

“Senta, vorrei prenotare un taglio per i miei bellissimi capelli giovedì alle 17,30.”

“No, alle 12 sono a scuola. Mi serve un appuntamento per giovedì alle 17,30.”

“No, alle 14 sono appena tornata e non ho ancora mangiato. Mi serve un appuntamento per giovedì alle 17,30.”

“No, giovedì alle 16 la mia mamma non è ancora tornata e io voglio venirci con la mia mamma. Mi serve un appuntamento per giovedì alle 17,30.”

“D’accordo grazie. Allora ci vediamo giovedì alle 17,30.”

L’approccio Pichesco onestamente funziona! 

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