Papà:“Ciao bimbi, papà è tornato.”
Ovetta:“Ciao papà, sai non ho pianto a scuola, sono stata bRava.”
P:“?? E perché avresti dovuto piangere?”
Monno:“Papà fazzamo i pussel (Puzzle)?
P:“Aspetta un attimo Monno; Ovetta vorrei capire perché avresti dovuto piangere.”
O:“Sai questa mattina abbiamo fatto la pisicomotRicità.”
P:“E quindi?”
M:“Papà fazzamo il pussel di cars?”
O:“E alloRa l’Ovetta G. mi ha tiRato un calcio ma non l’ha fatto apposta.”
M:“Papà fazzamo il pussel di Biancaneve ? Lo fazzo tutto io senza aiuto”
P:“Aspetta Monno; e dove te lo ha tirato il calcio?”
O:“Qui sull’occhio, vedi?”
M:“Allora fazzamo il pussel di Nemo? E’ fazile, ma lo fazzo da solo”
P:“Aspetta Ovetto, eh, vedo, però se non hai pianto sei stata molto brava”
M:“Adesso papà fazzzamo il pussel del libbro della sungla?”
P:“Finisco con tua sorella e arrivo”
O:“PeRò papà… sai…”
P:“Dimmi”
O:“Mi fa malissimissimo….. UAAAAAAA!!!!”
P:“Ma Ovetta, non puoi metterti a piangere adesso, il calcio te lo hanno tirato 8 ore fa! Sei in ritardo”
M:“UAAAAAAAAA!!!!”
P:“Ma Ovetto, e tu? Perché piangi?”
M:“Voio fare il pussell!! UAAAAAAAA”
OK, forse l’occhio giallo-verde-rosso-blu dell’Ovetta mi ha distolto un pochetto l’attenzione dalle impellenti necessità del Monno, fatto sta che questa settimana l’Ovetta è rimasta ferita svolgendo una delle più pericolose attività che una bimba quattrenne possa svolgere: una volta la chiamavano “ginnastica”, ora più tecnicamente (e meno poeticamente) “psicomotricità”.
Tant’è: si tratta pur sempre di far convivere una miriade di nanetti scatenati in uno spazio stretto… pericolosissimo.
Il Monno invece ha scoperto i puzzle, o come li chiama lui i pussel.
In casa ne abbiamo una discreta scorta… che però lui ha deciso di dover fare tutti i giorni… e intendo proprio tutti.
Il fatto che a volte non si abbia il tempo per fare i “pussell” pare non averlo scoraggiato e comunque, pochi giorni dopo anche lui, in maniera non ben definita, ha collezionato il suo occhio giallo-verde-rosso-blu.
“Monno, ma cosa è successo anche al tuo occhio?”
“Niente, niente, non è importante,…fazzamo un pussell?”