Con le mani

Alcune settimane fa, Papà Ovo era andato ad un incontro presso l’asilo dell’Ovetta (pardon… la scuola dell’infanzia).

In pratica si trattava della presentazione di un laboratorio aperto anche a papà e/o mamma il cui scopo era quello di far “…sperimentare ai piccoli la sensazione di plasmare la terra e, al tempo stesso, costruire veramente da zero un un’opera che richieda grande lavoro di squadra e li faccia sentire liberi di sperimentare con le proprie mani…”
In soldoni a papà Ovo, a qualche altro papà e ad alcune mamme di tutto punto vestite era stato spiegato che:
1)        il laboratorio è diviso in 3 pomeriggi;
2)        si trattava di far costruire ai piccoli una pista per le biglie partendo da acqua, terra e paglia;
3)        la presenza dei genitori era gradita ma non necessaria;
4)        sarebbe stato meglio portare un ricambio di vestiti per i bimbi… non si sa mai.

Nota a margine per chi dovesse ignorare il tutto: il paese degli Ovetti non è che si trovi proprio in riva al mare dove la pista per le biglie potrebbe fare la sua bella figura; nossignore. Il paese degli Ovetti è piantato in mezzo alla pianura padana che, detto nella primavera del 2013, vuol dire praticamente sotto un monsone tropicale che dura ormai da circa trenta giorni filati.

Lunedì pomeriggio, puntuale come da tradizione, papà Ovo entrava nella scuola dell’infanzia insieme ad un altro papà, un gruppetto di mamme di tutto punto vestite ed un nonno chiaramente imbucato. Il tempo era sereno (che botta di fortuna), i bimbi già sul posto, l’Ovetta guardava papà Ovo di sottecchi ma rimaneva incollata alla sua maestra ed alle sue compagne di classe (… sta crescendo la bambina).

Il capomastro ha quindi suddiviso i cuccioli in 3 gruppi: i setacciatori, gli impastatori ed i posatori. Ai setacciatori, il compito di separare la sabbia dai sassi.
Molti bimbi si sono impegnati lodevolmente, un paio hanno immediatamente chiesto quando si andava a casa (perché mi sto sporcando), un paio hanno pensato che separare i sassi non bastasse: era meglio lanciarseli addosso… pronto l’intervento delle maestre.
Agli impastatori, il compito di impastare a mani nude la sabbia, di cui sopra, a paglia ed acqua.
Molti bimbi si sono impegnati lodevolmente, un paio hanno immediatamente chiesto quando si andava a casa (perché mi sto sporcando), un paio hanno immediatamente capito che rovesciarsi il secchio d’acqua addosso magari non portava ad un grande risultato, ma sicuramente era divertente… pronto, ma tardivo, l’intervento delle maestre.
Ai posatori, infine, il compito di prendere la miscela di sabbia, terra, acqua e paglia per formare a mani nude una pista vera e propria.
Molti bimbi si sono impegnati lodevolmente, un paio hanno immediatamente chiesto quando si andava a casa (perché mi sto sporcando), praticamente tutti hanno cominciato a costruire castelli, ponti, muretti e qualsiasi altra opera edilizia che non avesse nulla a che fare con la pista delle biglie.

Il capomastro ha poi dato le disposizioni del caso anche ai genitori.
Prima ha dato ordini confusi e contrastanti alle mamme… le quali non capendo si sono astenute da qualsiasi attività e papà Ovo è certo che fosse proprio l’intento del capomastro.
Quindi ha ordinato al nonno imbucato di dare un senso alla pista riconvertendo i vari castelli e muretti che i bimbi stavano creando.
Infine ha ordinato in modo perentorio a papà Ovo e all’altro papà di dare un senso a quello che stava facendo il nonno imbucato.

Sul finire della sessione, sul luogo si potevano osservare vari Ovetti, completamente sporchi di terra in ogni dove, sperimentare l’effetto della palta sui capelli, altri Ovetti sperimentare l’effetto dell’acqua sporca sulle magliette e sulle braccia, qualche Ovetto intento a costruire la muraglia cinese in mezzo ad una parabolica, un nonno intento ad abbattere tale muraglia, papà Ovo intento a spiegare al bimbo che la sua muraglia cinese sarebbe stata trasformata nella prima “parabolica cinese” …mmmmooooolto meglio!”
Poi è suonata la campanella.
I bimbi sono andati in bagno, si sono spogliati (gettando i vestiti e la palta per terra), lavati (aggiungendo quindi al pavimento una buona dose di acqua) ed infine hanno estratto i vestiti nuovi che hanno indossato; molti, non riuscendo a vestirsi stando in piedi hanno preferito sedersi per terra (lì… proprio lì…) e vestirsi da seduti.
Magari non erano proprio pulitissimi ma sicuramente erano contenti.

Papà Ovo ha realizzato solo allora che:
1)        il cambio l’aveva portato anche lui…. ma solo per l’Ovetta.
2)        il fatto di essere allergico a qualsiasi pianta del globo lo rende di fatto lievemente inadatto a lavorare terra e paglia a mani nude in primavera; la notte ha quindi sentito la mancanza di una camera iperbarica.

Domani pomeriggio la seconda parte. Ce la faranno i nostri eroi?

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