Questo sabato l’Ovetto-family ha invitato una doppia coppia di amici con prole al seguito per quella che, incidentalmente, non è stata altro che la prova della futura cena di San Silvestro.
In totale la truppa si compone di 6 adulti e 5 Ovetti tutti rigorosamente under five.
Eccone un breve sunto.
Ore 14.00
Gli Ovo genitori sistemano alla “belle e meglio” la cameretta dei bimbi per renderla quanto più possibile pronta all’invasione barbarica.
Ore 15.00
La prima coppia di amici informa che, causa congiuntivite imperante e pus rigoglioso, una mamma ed un’Ovetta non potranno essere della festa: dispiacimento collettivo.
Ore 16.00
La seconda coppia informa che – causa improvvisi lavori – arriveranno con un’oretta di ritardo.
Ore 17.00
Suona il citofono. Il primo papà e la bimba quattrenne arrivano in loco; ad attenderli il Monno sulla porta (curioso come una scimmia). La piccola entra, si spoglia del cappotto e si fionda con l’Ovetta in cameretta; il Monno cerca di tenere il passo; un secondo dopo pezzi di lego cominciano a vagare per tutta casa.
Ore 17.30
La merenda a base di castagne è pronta; tutti i bimbi decidono che, sebbene siano appena state scodellate, le caldarroste non scottano.
Comincia quindi una gara in famiglia dove il genitore deve pelare (ustionandosi) velocemente quello che il figlio riesce ad ingerire immediatamente (apparentemente senza ustionarsi).
Ore 18.00
Suona il citofono. La seconda famiglia composta da mamma, papà e figlio duenne finalmente arrivano; ad attenderli il sempre presente e curioso Monno. Il bimbo entra, si spoglia e schizza verso la scala con il chiaro intento di fare su e giù per tutta la sera; il Monno cerca di tenere il passo.
Ore 18.30
Spontaneamente nasce il gioco della corsa lungo tutta casa. Si parte dalla cameretta, si prende il corridoio, si passa davanti al bagno, si corre a fianco della cucina, si supera il tavolo del salotto, si evita il palo della scala e ci si ferma davanti alla porta d’ingresso.
Davanti l’Ovetta B, subito dopo l’Ovetta, ad un’incollatura l’Ovetto L, con ampio distacco il Monno. Il gioco termina quando il duenne Ovetto L. NON evita il palo della scala.
Ore 19.00
Scatta la preparazione della cena: tutti i bimbi proseguono nei giochi… tranne il Monno che piazza la scena madre in mezzo alla cucina con tanto di braccia levate al cielo e urla strazianti “Papppppa” (Vi prego non ce la faccio, allungatemi almeno un tozzo di pane).
La commedia riesce benone ed il piccolo racimola due pezzi di focaccia, una fetta di prosciutto, due pezzettini di salame e due pennette mezze crude, dopodichè torna dai suoi amichetti.
Nel frattempo, papà Ovo aveva avuto l’ardire di chiedere aiuto all’Ovetta ma veniva zittito con un secco “Papà non ho tempo, sono indaffalata!”
In compenso la quattrenne decideva di farsi la pipì addosso: scatta la ricerca di un paio di mutande di riserva.
Ore 19.30
I quattro bimbi si sistemano ai blocchi di partenza con davanti un piatto di pastasciutta ed un bicchiere; pochi minuti dopo il Monno ingurgita l’ultima pennetta, seguono quasi appaiate le due bimbe ed infine il maschietto (che però aveva una razione da elefante)
Ore 20.00
Dopo aver rimesso tutti i bimbi in cameretta e fingendo di non udire le urla uscenti da quella stanza, anche i maggiorenni riescono a mettersi a tavola; segue una mezz’ora di calma apparente; ogni tanto una bimba viene a controllare i propri genitori, ogni tanto un bimbo viene ad elemosinare del cibo… tanto per mantenere le mandibole in allenamento.
Ore 20.30
La situazione bimbi appare chiara: le femminucce fanno coppia fissa, l’Ovetto L. fa il battitore libero (in pratica se ne infischia di tutti e fa quello che gli pare), il Monno cerca di correre prima dietro le bimbe e poi dietro il maschietto, spesso senza raggiungere nessuno.
Scattano i primi capricci e le prime punizioni: il duenne finisce in castigo sul divano davanti alle TV spenta (per la cronaca il divano è il punto più lontano della casa rispetto alla cameretta dei bimbi). L’Ovetta e l’Ovetta B. vengono costrette con le cattive ad abbandonare il gioco della corsa per tutta casa; ciò ha il grande vantaggio che anche il Monno non si sente più in obbligo a rincorrerle, ed il piccolo si ferma, sfiancato, tra le gambe di papà, gettando lo sguardo in su ed implorando: “Nanna?”
Ore 21.00
Big Ben ha detto stop.
Con cronometrata esperienza tutti i genitori prendono i rispettivi bimbi, li vestono e li gettano oltre la porta; l’Ovetta distribuisce baci a tutti, l’Ovetto piange la dipartita di tutti i suoi ormai migliori amici.
Ore 21.30
Avviate le “Procedure per la nanna” in fretta e furia, tutti i cuccioli stanno già crogiolandosi tra le braccia di Morfeo; mamma e papà Ovo rassettano casa e si gettano sul divano abbastanza provati… no, meglio dire proprio provati.
Carissimi amici,
siamo lieti di potervi informare di esser sopravvissuti ad un test sì provante.
Contiamo di essere in grado, il prossimo 31 dicembre, di ripetere l’esperienza e, in qualche modo, di riuscire a metterli pure a letto tutti.
Si declina qualsiasi responsabilità in caso d’insuccesso.