Il lumacone

Contrariamente a quanto avvenuto con l’Ovetta, al secolo “culodipiombo”, che fino all’anno compiuto non ne ha voluto proprio sapere ne di gattonare ne, tantomeno, di camminare,  l’Ovetto sta bruciando le tappe e nel breve volgere di un paio di settimane ha stravolto il suo “essere in movimento”.

Dapprima ha ondeggiato staticamente sul suo culotto ottenendo però scarsi risultati in termini di mobilità: andar su è giù sul culotto infatti non avvicina ne allontana alcuna meta.
Poi ha poggiato le manine avanti e, con un moto tutto suo è partito lancia in resta in… retromarcia: il che ha prodotto notevole frustrazione nel piccolo.
Quindi ha aggiustato la marcia in avanti salvo dimenticarsi la gambotta sinistra piegata a 90° sotto il culotto stesso: il che ha permesso si di raggiungere la meta prefissata  ma tramite un percorso non proprio lineare, piuttosto tendente ad ampi semicerchi destrorsi.
Infine, e siamo all’attualità, il cucciolo ha raddrizzato anche la gambotta sinistra e ormai gattona nel più classico dei movimenti di un bimbo sotto l’anno.

Ora infatti, ovunque tu vada, puoi star certo che lui arriverà li; magari non subito, magari ci metterà un pochino, ma lui arriverà.
Vai a cucinare in cucina? Lui poco dopo ti si aggrappa ai pantaloni… difficilissimo passare dai fornelli al frigorifero con un Monno attaccato ai pantaloni.
Vai in bagno e ti siedi sul vater? Lui poco dopo è li, per aiutarti a “spingere”
Torni dal lavoro a fine giornata? Lui sbuca dalla cameretta, ti vede, sorride, punta ben bene le gambotte e le braccia a terra e parte per venirti incontro e salutarti.

Tutto bellissimo MA… ovviamente c’è un MA

Papà Ovo narra che Mamma Ova disse la frase “starà mettendo i denti” quando l’autunno era alle porte.
Di tempo ne è passato, 5 dentini sono sbucati, ma ne mancano sempre una trentina circa ed il cucciolo continua da mesi a:

  • massaggiarsi vigorosamente le gengive
  • strappare coi dentini tutto ciò che gli si para davanti
  • sbavare.

Ecco, il “MA” sta proprio nell’ultimo punto.

L’Ovetto sbava.
E’ una sua prerogativa, un suo segno (nel vero senso della parola) distintivo, un suo modo d’essere.

Ora, se si associa un gattonare continuo con uno sbavare altrettanto continuo si può capire facilmente che casa Ovetti è al momento segnata dalle scie che il piccolo ci lascia; ma attenzione! Non di scie lineari si sta parlando, nossignore! Il cucciolo prima sbava, poi passa con le manine impiastricciando ben bene la zona, quindi spiaccica il tutto passandoci sopra col culotto, infine arrivano le gambotte che a mo di tergicristallo sventagliano il liquido rimasto a destra e a manca.

E, come si diceva prima,… per tutta la casa.

Potete ben capire quindi perché, anche se il piccolo non ha nemmeno 10 mesi, anche se avrebbe diritto a prendersela comoda, anche se in fondo è giusto che si prenda i suoi ritmi, anche se tutto questo ed altro ancora,… beh, gli Ovo genitori sono rimasti particolarmente contento di vedere il Monno alzarsi in piedi per la prima volta… barcollante… un po’ impaurito… orgoglioso… e con la bavetta che cade “solo” sulla maglietta!

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