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Che la forza sia con noi

Lunedì
Si parte con il botto con l’Ovetta, Pica e il Monno che, in questo ordine, tagliano il traguardo di fine anno scolastico: niente super festeggiamenti, niente ultima campanella, una sensazione di felicità a metà… un mix strano di sensazioni per un anno scolastico strano.
L’Ovetta scopre solo all’ultimo giorno che il suo temutissimo professor M., spauracchio di tutta la classe, è giunto sulla soglia della pensione e, quindi, una manciata di insperata felicità.
Pica festeggia in videoconferenza con tutta la classe eccezionalmente riunita per cui, all’ora preposta, tutta la famiglia Ovetti le ha dovuto lasciare “banda larga a go go”… perché devono essere ben chiare le priorità.
Il Monno ha salutato anche lui in sessione pomeridiana al gran completo;  ma solo dopo aver fatto sessione mattutina di studio regolarissimo perché le sue maestre non mollano un millimetro.

Martedì
Papà Ovo si sveglia prestino, fa colazione in solitaria, va in garage, accende la macchia e parte: non sarebbe nulla di speciale se non che “questa prassi” non si vedeva da oltre 100 giorni.
Farà andata e ritorno a San Marino in un senso di stupore e meraviglia; chiamando 4 volte casa per sapere se “Va tutto bene?.. no perché… dico… io non ci sono… tutto ok?”
Nel frattempo gli Ovetti si spiaggiano sul divano e a mamma Ova comincia a salire la tensione.

Mercoledì
Papà Ovo bissa: andata e ritorno fino a Trento e Treviso.
Nei due giorni inanella 1250 km. Tantini in senso generale, tantissimi dopo 10 settimane di nulla assoluto. Torna a casa sfatto e trova Pica e Monno spiaggiati sul divano come il giorno prima mentre l’Ovetta lo accoglie con 39 di febbre (che può essere calo di tensione post scuola o Covid… si vedrà); mamma Ova coltiva la sua tensione.

Giovedì
E’ il gran giorno di mamma Ova e del suo esame all’università.
Per l’occasione la docente si munisce di computer, ipad collegato al computer come schermo secondario, marito sulle retrovie dotato di computer terziario, divieto assoluto di usare alcun byte di internet a tutta la famiglia. Per altro il Monno e Pica stando spiaggiati per il terzo giorno sul divano non necessitano di alcunchè, esattamente come l’Ovetta seduta in pianta stabile sul WC, sebbene praticamente sfebbrata.L’esame fila via liscio per la felicità di tutti.

Venerdì
Giornata più rilassata: approfittando della posizione addivanata di Pica e del Monno e della momentanea botta di audacia dell’Ovetta nel pomeriggio viene trasmesso sugli schermi di casa Ovetti un film nuovissimo, mai visto e dalla trama inaspettata: “Guerre Stellari”
Mentre per il Monno si tratta del secondo passaggio (e si trattiene a stento dal raccontare la trama in anticipo alle sorelle in maniera odiosissima), per Pica e l’Ovetta si tratta di una prima assoluta: Pica va via alla grande cogliendo immediatamente chi è importante (“Ma non uccidono la principessa, vero????”) e chi no (“ah beh.. se i parenti di Luke sono morti adesso lui può andare in giro che lo voleva fare anche prima, vero?”); per l’Ovetta qualche momento di tensione pura ma tutto sommato “la forza” era con lei…

Sabato & Domenica
Mentre l’Ovetta si alza prima timidamente e poi con convinzione dal WC e mentre Pica e il Monno abbandonano il divano, gli Ovo genitori elaborano il P.E.S. (Piano Estivo Sopravvivenza); ovvero dove diavolo mandiamo i bimbi prima di andare in vacanza.
Poi papà Ovo parte con le iscrizioni (quelle che si possono fare): il piano, più o meno, è fatto; da domani si comincia e per otto settimane, in un modo o nell’altro, o PES o …muerte!

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Disdetta

E via anche con la sesta Corona-Week!

Lunedì
“Papà.”
“Dimmi Pica.”
“Possiamo uscire in giardino?”
“Guarda Pica…. Fa ancora un po’ freddino ma dovrebbe esser l’ultimo giorno o quasi; direi di aspettare. Tra l’altro siccome in qualche modo abbiamo provato a tirare un po’ su il prato senza troppi aiuti dei professionisti, magari lo lascerei riposare fino a domenica. Ok?”
“Ma poi domenica posso andarci?”
“Assolutamente si!”
“Allora adesso posso giocare alla Wii?”
“Non centra nulla ma va bene.”

Martedì
“Papà.”
“Dimmi Pica.”
“Possiamo uscire in giardino?”
“… (?!?)… ma…. (non ne avevamo già parlato? Vabbè….) Dunque oggi fa veramente freddo. Però nel fine settimana quando si metterà al bello non ci saranno problemi e ci potrai andare, va bene?”
“Ok! Però mi fai le meringhe?”
“Ma che c’entra? Comunque va bene, cioè non ora… non è che si può fare così su due piedi…però mamma fa la pizza stasera! “
“Siiiiii !!!!”

Mercoledì
“Papà.”
“Dimmi Pica.”
“Possiamo uscire in giardino?”
“Pica… ho come la sensazione che tu mi voglia chiedere qualche cosa. Sbaglio?”
“Di andare in giardino.”
“E se io ti dicessi da domenica?”
“Allora posso giocare alla Wii e mi fai le meringhe… al cioccolato?”
“Sì… ti faccio tutto… altre richieste?”
“Fai anche la pasta fatta in casa?”
“SCHERZAVO!!!”
“Allora la wii!”
“Vai a giocare…”

Giovedì 
“Papà.”
“Dimmi Pica.”
“Possiamo uscire in giardino?”
“AAAAARGGGGG!!!! Facciamo che non puoi nemmeno giocare alla wii perché altrimenti ci giochi tutti i giorni?”
La cucciola accusa il colpo.
“Allora giochiamo insieme a Ticket To ride?”
“Va bene ma solo se non piangi nel caso perdessi.”
“Va bene!”
90 minuti dopo sgorgava copiose lacrime perché…. “ho perso! UEEEEE!!!!!”

Venerdì
“Papà.”
“Dimmi Pica.”
“Possiamo uscire in giardino?”
“Ok.. facciamo un patto. Uscite MA… solo su terrazzo e nel bersò! OK?”
(tre razzi sputnik saettavano dal salone al giardino)
“… e mettetevi la felpa!!!! (che non mi sembra il caso di ammalarsi)”

Sabato
Lunedi
“Papà.”
“Domani usciamo in giardino!”
“Vero.”
“E ci fate anche la pasta fatta in casa.”
“Già!”
“E anche le meringhe.”
“Se bastano le uova”
“E…”
“No! Niente wii”
“Un pochino?”
“Niet! Pensa a domani come sarà bello.”

Domenica
ore 6,15
“UUUUUUUU….. E’ Grandissimo !!!!!!”
“Cucciolo è solo un incubo” l’ha tranquillizzata papà Ovo. 
E lei si è rimessa a dormire serena.
“Tutto bene?” ha chiesto mamma Ova quando il consorte è rientrato in camera.
“Mica tanto… ha la febbre alta.”


Pica oggi non è uscita in giardino… però almeno l’appetito (e il gusto) per la pasta fatta in casa e per le tanto sospirate meringhe non l’hanno abbandonata….

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This is me

Con la quinta corona week alla spalle, casa Ovetti veleggia ormai in una routine perfettamemnte oliata che ci ha anche permesso di scovare nicchie di tempo da dedicare a compiti che mai avremmo pensato di voler/dover affrontare.

Mamma Ova, la più addicted, lavorativamente parlando, alle nuove tecnologie riesce ormai a scrivere, tenere lezioni, creare compiti in classe e correggerli usando sempre e solo un ipad: quando ieri mattina la penna ad esso collegata ha dato i primi segni di cedimento strutturale, ella ha emesso un urlo agghiacciante di puro terrore. Domattina verrà fatto ordine espresso urgente immediato.
In compenso ormai tutta la famiglia attende la mamma-pizza settimanale che ormai è sempre più buona mentre lei arranca dietro al GAG con la figlia maggiore (si veda poi).

Papà Ovo ha finito tutti i lavoretti di sistemazione casalinga e purtroppo, causa attesa pioggia in settimana, non può ancora dedicarsi all’orto. Quindi si è equamente diviso tra l’arte culinaria (con risultati molto apprezzati dagli Ovetti) e l’aiuto sociale: una telefonata ai vecchi volontari…. un’idea… una telefonata in protezione civile… un’altra idea e in meno di 24 ore si è trovato in mezzo agli Alpini a consegnare viveri ai vecchietti del paese: il battesimo del fuoco è stato a base di grappa e “chi se laûra… ciapa la machina e andem” (che per i forestieri vuol dire più o meno “qui non si chiacchera troppo e si lavora: quindi adesso prendi la macchina e andiamo”). Papà Ovo crede quindi di essere uno dei pochi “obiettori di coscienza alpino ad honorem”… ma va bene così.

L’Ovetta ormai si destreggia tra Skype, Meet, Zoom, Nas, classroom, mac, ipad, etc…etc… Forse non sa sempre bene bene cosa sta facendo, però è pur sempre riuscita a prendere buoni voti in video-interrogazione e si autogestisce quasi tutti i compiti in autonomia. Quindi gli Ovo genitori chiudono entrambi gli occhi, durante i suoi raid in cucina, quando fa razzia di cioccolato a piene mani credendo di non esser vista oppure quando, di nascosto, si dipinge le unghie (la domanda per chi te le curi così bene pare onestamente anacronistica viste le attuali scarsissime possibilità sociali della piccola).
In compenso ha convinto sua madre a una sessione a giorni alterni di 26 minuti di GAG (che pare non essere Gargarismi-Ascelle-Ginocchi bensì Glutei-Addome-Gambe ) da cui esce tonica e pimpante mentre sua madre esce.. tonica… ma un pochino stanca.

Il Monno trattiene a stento la sua foga agonistica chiuso nelle quattro mura (grandi sì… ma pur sempre mura) e per ovviare a tale limitazione ha pensato di:
1)        scrivere favole per bambini… e gli vengono pure bene… oggi ha scritto della formica MICA e di sua mamma FOR che incontrano l’elefante EVER e diventano amici FOR-EVER.
2)        controllare insieme a Papà l’andamento del virus nel mondo con tanto di grafici a base lineare e logaritmica per tenere sotto controllo il numero di malati, l’incidenza per popolazione e il trend nei principali paesi Europei e negli Usa.
3)        perdere sotto il mobile una pallina che, probabilmente, si è incastrata da qualche parte. Il nostro ha quindi pensato di armarsi di aspirabriciole e colino (!) per cercare di aspirarlo (con l’aspirabriciole) senza farselo mangiare dallo stesso (piazzando il colino davanti all’aspirabriciole) …. al momento il risultato non gli arride.

Pica affronta questo nuovo modo di “essere” con infinite videochiamate alle amiche: ormai da un paio di giorni hanno un incontro prestabilito alle 20,30 per scambiarsi quattro chiacchere su “tutto” quello che è successo in giornata; inoltre si sta facendo spiegare dal Monno come giocare a Ticket To Ride  (gioco di società con 24 pagine di istruzioni annesse) e infine oggi è arrivata con la solita pagina del suo quadernetto da farci correggere; il tema di oggi era: “questa sono io” e recita testuale….

“Chi sono io?
Io sono una bambina di sette anni. Sono abbastanza magra e alta. Ho i capelli lunghi fino alle spalle e il colore è piuttosto biondo scuro. Gli occhi sono verdi e di sera sembrano grigi. La mia faccia è abbastanza tonda e bella. Io credo di essere una bambina carina, gentile e altruista, ogni tanto mi arrabbio perché le persone mi danno fastidio e comandano. Quando non conosco una persona sono timidissima e parlo un po’ a tratti, infatti ci metto tantissimo a conoscere una persona e a fidarmi di lei. Poi mi abituo e le sto accanto senza problemi. Ma quando qualcuno mi sgrida mi impaurisco subito, non so come scusarmi e ho paura che l’arrabbiatura non finisca mai!! La mia materia preferita è musica perché mi piace cantare. 
Questa sono io !!! Una ragazzina di 7 anni.

Applausi!!!

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