Settimana scorsa…
“Mamma”
“Dimmi Pica”
“Ma Babbo Natale può venire quest’anno? Magari si prende il Covid? Io ho paura.”
…
In soccorso di mamma Ova è intervenuto l’OMS che con il video pubblicato un paio di settimane fa ha tranquillizzato Pica e contemporaneamente tolto le castagne dal fuoco a mamma Ova.
Lunedì
“Mamma”
“Dimmi Pica.”
“Ma sai che nella mia classe alcuni bambini non credono a Babbo Natale? Ma ci pensi! Dai!… Ma io ho un trucco…. Nella letterina gli ho chiesto di mandarmi un paio di sue foto… così vedo che faccia ha!”
“Brava Pica… furbissima!”
Mercoledì
“Papà”
“Dimmi Pica”
“Sai che l’altro giorno ho scritto la letterina per Babbo Natale?”
“Sì,.. certo.. (come faccio a dimenticarlo. Hai chiesto i lego, dei libri, del cioccolato, una LOL, Anna di Elsa e Anna.. perché l’hai persa ma non sai che noi l’abbiamo ritrovata e ti facciamo un pacchettino apposta, pennarelli, penne colorate e glitterate, una gonna bella anzi bellissima tipo quelle per la comunione e una foto per babbo Natale)”
“Ecco, ho pensato stasera quando prepariamo in cucina qualche cosa per lui e per le renne di lasciargli anche questo biglietto.”
…
“Un biglietto?”
“Si”
“Ma non puoi chiedergli altri regali, lui sarà già in viaggio”:
“No.. nessun regalo: leggi…”
“Caro Babbo Natale, tutta la mia famiglia ti chiede se i regali dei miei nonni li puoi portare a noi così poi glieli portiamo noi. Spiegazione: 1) Non devi viaggiare in tutte le case 2) così non si ammala nessuno (eviti di andare in tutte le case che magari sei stato a contatto con uno che ha il covid e ammaliamo i nonni“.
Firmato Pica e tutta la famiglia
“Bellissima! Brava”
“Dai papà, prepariamogli il latte, i biscotti, le carote per le renne e pure un pangoccioli(che è il mio dolce preferito)!
Il giorno di Natale Pica, con un sorriso a trentadue denti, ci ha letto la lettera autografa che Babbo Natale in persona le ha lasciato dopo aver sbafato la colazione nella notte…
“Carissima Pica,
ti ringrazio tantissimo per la bella idea di lasciare qua anche i regali per i tuoi nonni; così riesco a finire prima e mi vado a riposare visto che sono un po’ stanchino.
Il latte e i biscotti erano proprio buoni e anche le renne hanno mangiato le carotine molto volentieri.
Mi spiace tanto ma non posso lasciarti una mia foto: sono troppo di fretta! Ma io sono esattamente come tu mi immagini.
Ah! Dimenticavo: ti lascio il pangoccioli, so che ti piacciono tanto e io ho già una bella panciotta.
Fai la brava! “
Firmato Babbo Natale.
E anche in quest’anno così particolare la magia ci ha raggiunto:
Buon Natale e buone feste da tutti gli Ovetti.
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Tag Archives: Babbo Natale
Pangoccioli
Gigiu
I primi sono arrivati proprio un mese fa; l’ultimo oggi.
Avere in casa due Ovetti la cui somma anagrafica arriva a stento a tre anni implica, nel periodo natalizio e non solo, un flusso incessante di pacchetti regali, doni e affini.
Non conta quanto gli Ovo genitori abbiano provato a spiegare al mondo intero che tanta grazia davvero è troppa, ne serve aver fornito le prove provate che “davvero, hanno già pigiamini fino al compimento del dodicesimo anno di età”… il pacchetto arriva.
Non basta poi che gli stessi Ovo genitori abbiano deciso di rinunciare loro stessi a fare un regalino ai propri figli pur di cercare di abbassare il numero di pacchettini in un ordine di grandezza accettabile, nossignore, non basta.
Quest’anno, considerati i due Ovetti, il Natale, la befana e tutto il resto abbiamo toccato quota 53 pacchetti!!!
Si badi: il Monno, dall’alto dei suoi 5 mesi e mezzo non solo non ha espresso alcun desiderata (e comunque la scelta sarebbe caduta su un pezzo di prosciutto piuttosto che uno stinco o un tiramisù…. che purtroppo non sono arrivati), ma ovviamente dopo aver preso a morsi il primo pacchettino ed aver ingaggiato col fiocchetto una lotta all’ultimo filo di bava, ha perso totalmente interesse verso la restante montagna di doni che gli si parava innanzi. (per la cronaca il fiocchetto è stato recuperato a santo Stefano sommerso dalla bava)
D’altra parte l’Ovetta, incredula dinnanzi a tanto ben di Dio, ha passato l’intera mattinata di Natale aprendo pacchetti in maniera ossessiva/compulsiva finendo in una tranche da spacchettamento che ha avuto il suo epilogo in un classico pianto liberatorio (passato il quale ha deciso che in fondo un paio di quei giocattoli subito assurti a “gioco belo” sarebbero bastati per il resto delle vacanze natalizie).
Ma a dire il vero i regali non sono stati 53, bensì 54.
Il cinquantaquattresimo, nome in codice Pamela, cognome in codice Trudi, pochi giorni prima di Natale si è incontrata all’aeroporto londinese di Heathrow con lo zio A (nel frattempo diventato zio “Betto”).
Superate le lecite proteste degli addetti alla sicurezza dello scalo londinese che non vedevano di buon occhio un ippopotamo imbarcarsi sul posto 6D del volo Londra – Milano e superati brillantemente le pratiche d’immigrazione italiana, Pamela Trudi è stata ospitata prima a casa di nonno Motore e nonna Patriottica e successivamente ha fatto la conoscenza degli Ovetti che l’hanno accolta immediatamente come una di famiglia: l’Ovetto ha cercato di ciucciarla, l’Ovetta l’ha guardata sospettosa un paio di minuti, poi ha deciso che non di ippopotama si trattava bensì di ippopotamo e che il suo nome non era Pamela Trudi bensì semplicemente Gigiu!
Se vi dovesse capitare di venirci a trovare ora come ora non potrebbe certo sfuggirvi un ippopotamo rosa ai piedi del lettino dell’Ovetta; se non altro non potrebbe sfuggirvi in quanto Gigiu è alto 1 metro e 5 centimetri (conto gli 87 centimetri dell’Ovetta e i 70 dell’Ovetto), ha un girovita di 1 metro e 47 centimetri (contro i 53 centimetri dell’Ovetta senza patello e i 53 centimetri dell’Ovetto patellato); non siamo invece in grado di fornirvi il peso: Gigiu si è rifiutato di salire sulla bilancia.
Ultima nota: sul sito della Trudi, alla pagina di Pamela… ops, volevo dire alla pagina di Gigiu, si legge: “Puoi lavare il peluche ippopotamo Pamela in lavatrice a 30° quando la misura lo consente”… ecco, appunto, noi una lavatrice dove mettere un ippopotamo da 1 metro e 47 centimetri di larghezza non ce l’abbiamo!
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Che 48!
C’è un momento dell’anno per cui ti sei allenato tutto l’anno.
All’inizio era un momento lontano poi, via via che il tempo scorreva, si è avvicinato sempre più.
Tu sai, nel tuo intimo, che anche questa volta, come sempre, non riuscirai a tenergli testa, lui si avvicinerà piano piano, prima come un leone che ti fiuta standoti lontano, tu coglierai le prime avvisaglie, ti guarderai attorno sospettoso (pensando tra te e te… “non può essere già qui”).
Poi il leone comincerà a correrti incontro (“ma è ben lontano… posso tenerlo a bada” ti dirai mentendo a te stesso).
Infine ti metterai a correre all’impazzata ma il leone (SGNACCHETE !!!) ti prenderà, ti frullerà e, se ti andrà bene, ti lascerà sbigottito e incredulo dopo esserti passato sopra ben bene per due o tre volte.
Ecco, questo periodo altro non è che la quindicina/ventina di giorni che precedono il Natale: ogni anno, vince lui.
Con TREDICI giorni sul countdown, l’agenda degli Ovo genitori comprende:
1) saggio di fine corso di nuoto dell’Ovetta;
2) acquisto dei regali per gli Ovetti vari + Ucas + zio A;
3) visita pastorale alla “squolla mata mata” di mamma Ova (tutta l’ Ovetto family);
4) visita pastorale all’ “uffiscio” di papà Ovo (tutta l’Ovetto family);
5) saggio di Natale dei “Qua qua” (l’asilo) per i soli genitori;
6) saggio di Natale dei “Qua qua” (l’asilo) “special edition per gli Ucas” (edizione riservata ai Nonni e zii) ma sicuramente in qualche modo rimarranno fregati anche gli Ovo genitori;
7) visita dell’Ovetto dalla pedi-Nazi e relativa incazzatura della stessa con depressione/incazzatura di mamma Ova;
8) viaggio a Londra di papà Ovo (2 giorni);
9) doppia cena di lavoro di papà Ovo (il quale si è rifiutato di partecipare alla terza);
10) cena di Natale dei volontari… quest’anno almeno un salto bisogna proprio farlo (tutta l’Ovetto family);
11) appuntamento radiologico per improvviso “crollo della pianta del piede” (che detto così sembra angosciante ma poi ti guardi il piede e gli chiedi: “ma tu proprio in questi giorni dovevi crollare?);
12) visita dell’Ovetto dall’uomo dalle mani grandi (l’osteopata che raddrizza il crapone);
13) costruzione del presepe. Pregasi notare che le “uci fuolli” (le luci sul balcone) e il “pinno” (l’albero di Natale) sono stati fatti con abbondante anticipo.
La corsa è iniziata!
PS: lunedi scorso lo scatolone numero 48 se ne è andato.
Mamma Ova ha trovato, non si sa dove, il tempo di aprirlo e sfarlo; ha preso il contenuto e l’ha messo via, semplicemente, come si conviene a qualsiasi oggetto contenuto in un qualsiasi scatolone.
Ma il numero 48 non era uno scatolone qualsiasi: era l’ultimo dei 67 scatoloni con cui abbiamo traslocato cinque mesi fa.
Da questa settimana l’Ovetto house è “scatoloni free”.
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