“Papà Ovo…”
“Mi dica presidente”
“Avrei bisogno di qualcuno che mi aiutasse per l’organizzazione del prossimo evento del 7 maggio. Potresti aiutarmi?”
“Si… certo… cosa dovrei fare?”
“Ma, dunque, l’anno scorso avevi aiutato in cucina. Giusto?”
“Si, giusto. (lo scorso anno ero entrato giovane e forte sotto un gazebo a picco sotto il sole e ho salamellato e patatato per ore e ore)”
“Beh… allora organizza il vettovagliamento.”
…
“Cioè devo fare la stessa cosa?”
“No. Devi proprio organizzare tutto.”
“Ah!”
“E ottenere il nulla osta dell’amministrazione comunale.”
“Ah!”
“E sono attesi più o meno lo stesso numero di persone.”
“….cioè….?”
“600-700”
…
Papà Ovo nelle scorse settimane si è tripartito:
a) ha raccattato tavoli e attrezzature dagli alpini di Ovetti-town
b) ha preso accordi con vari spacciatori di street-food locale
c) ha cercato di capire le astruse ed assurde regole amministrative per organizzare un evento per 650 persone, che poi quelle erano gli atleti… poi c’erano le mamme, i papà, i fratelli e le sorelle… vabbè, facciamo 2000 persone e non se ne parli più!
Oggi poi, mentre il tempo scrosciava al mattino, esplodeva in un sole torrido a mezzogiorno, ombreggiava nel pomeriggio e tornava a tuonare in serata, oggi poi, dicevo, mentre mamma Ova faceva il solco tra casa Ovetti e il campo andando avanti e indietro ripetutamente per trasbordare gli Ovetti e, nel clou, si metteva a distribuire salamelle (sì.. lei!!!); oggi poi, dicevo, mentre l’Ovetta si divertiva come una matta e con dispiacere interrompeva a metà pomeriggio perché “accipicchia devo proprio studiare almeno un pochetto”, mentre il Monno gareggiava prima a Pavia e poi sul campo di casa, mentre Pica si perdeva per il campo con le sue amiche spensierata e sorridente, insomma mentre questo accadeva, tutte e 2000 le persone mangiavano salamelle, arrosticini e patatine, bevevano coca, acqua e birre, e finivano con un buon gelato e con il caffe.
E tutto, o quasi, è filato via liscio.
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Più salamella per tutti
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Rallentare
Prima…
Prima c’è stata una settimana un po’ complicata con papà Ovo perso per la Germania, con mamma Ova in gita con la scuola, con varie gare degli Ovetti, e con la sensazione che il mondo vada sempre velocissimo… a volte un po’ troppo.
Dopo…
Dopo c’è stata una settimana un po’ complicata con papà ovo perso in Portogallo, con mamma Ova subissata dalle correzioni dei compiti, con varie gare degli Ovetti, e con la sensazione che il mondo vada sempre velocissimo… a volte un po’ troppo.
E in mezzo?
In mezzo, come ogni anno da qualche anno (covid a parte), gli Ovetti hanno riempito gli zaini, hanno rispolverato gli scarponi, hanno preso la macchina e si sono dati appuntamento con gli amici in mezzo all’Italia… quest’anno praticamente sul confine umbro-toscano.
E lì, per poco più di un paio di giorni, hanno semplicemente… camminato.
Camminato in mezzo ai boschi, camminato sui fondo valle, camminato tra le viuzze di qualche piccolo borgo medioevale o sul ciglio di qualche strada poco frequentata.
Hanno faticato in salita, respirato aria buona, affrontato la pioggia (e anche un po’ di grandine) e soprattutto un grande vento.
Hanno osservato le nuvole che si muovevano, la primavera che arriva, le mille variazioni di verde.
Hanno dormito ospitati da Suore in un convento in mezzo agli ulivi o nel centro di un piccolo paesone.
Hanno mangiato panini in mezzo ai sentieri o in piccoli ristoranti dal sapore molto rustico.
Hanno chiacchierato di cose serie e cose divertenti, di futuro e di passato e anche molto di presente.
Hanno ascoltato e sono stati in silenzio.
Hanno rallentato e hanno ritrovato il gusto di farlo.
Anche quest’anno gli Ovetti hanno fatto un piccolo pezzo della via Francigena, hanno timbrato le loro credenziali e, già da ora, non vedono l’ora che sia l’anno prossimo per riprendere il cammino.

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Spaghetti alle vongole
Ore 15.00
Papà Ovo saluta i colleghi e si accinge a una due ore di macchina in direzione Stoccarda.
Ore 17.00
Con perfetto tempismo entra in aeroporto… solleva lo sguardo e scopre che il suo aereo sarà in ritardo di 10 minuti. Poco male; supera i controlli e si prepara ad un paio di orette d’attesa.
Ore 18.45
Il ritardo ha raggiunto la mezz’ora… poco male.
Ore 19.20
Eccoci tutti all’imbarco; papà Ovo ha anche finito le mail di lavoro e apre il suo libro perdendosi tra le spiagge di Vigata in compagnia di Montalbano.
Ore 19.40
L’aereo rulla verso la pista di decollo…. Il commissario non riesce a capire chi sia l’assassino.
Ore 19.41
“Attention please, we are sorry to inform you that this flight is cancelled due a technical failure on the airplane”…. La Sicilia del commissario più famoso d’Italia svanisce e una grandissima camurria si è appena palesata dinnanzi a papà Ovo.
Ore 19.45
Mentre l’aereo torna verso il terminal un passeggero considera a voce alta “beh… ormai oggi non ci saranno più voli ma domani non è sciopero generale in Germania?”
Ore 19.46
Sull’aereo scoppia il panico.
Alcuni chiedono informazioni alle hostess…che confermano l’impossibilità di volare il giorno successivo.
Alcuni controllano i siti delle compagnie (che non offrono più voli per il giorno e nemmeno per il giorno seguente).
Alcuni si piazzano già in corridoio pronti a schizzare fuori per una corsa fantozziano verso le compagnie di autonoleggio (e quando le hostess li invitano gentilmente a tornare a sedersi le risposte sono nei più svariati dialetti italiani ma il significato è sempre il medesimo e non di altissimo livello).
Alcuni infine (tra cui papà Ovo) prenotano dal cellulare una macchina a noleggio.
Ore 20.10
Le compagnie di noleggio sono prese d’assalto. Solo due accettano prenotazioni con rilascio della vettura in Italia: in entrambe si formano due file: la prima per le macchine prenotate, la seconda per quelle non prenotate. I “dinamic price” cominciano ad entrare in azione.
Ore 20.30
Papà Ovo ha in mano le chiavi della salvezza: gli è costato come un biglietto aereo per Los Angeles però non può lamentarsi… chi non ha prenotato si vede chiedere tariffe a 4 cifre! Gli insulti non sono più sommessi.
Ore 21.00
Papà Ovo imposta il navigatore… ETA: 2,10 di notte…. Forse si può fare; vediamo.
Ore 21.30
Il nostro eroe avrebbe fame ma non si può perdere troppo tempo, si vada di Mc Donald. All’uscita ha cominciato a piovere… anzi a diluviare.
Ore 21.31
Si riparte ma.. .che succede?.. il navigatore dice che non si arriva più alle 2,10 ma alle 4,30 di notte! Veloce controllo e scoperta del problema: c’è una tormenta di neve e ghiaccio in Svizzera, le strade sono bloccate, il nuovo tragitto vira verso l’Austria e solo dopo verso la Svizzera… credo serva un albergo.
Ore 22.00
Dalla strada si scorge un primo albergo… sarà al completo; come al completo sarà anche quello visto mezz’ora dopo.
Ore 23.00
Dalla strada si vede un terzo albergo. La porta è chiusa ma c’è un numero di telefono da chiamare di notte: papà Ovo lo chiama.
“Scusi volevo sapere se c’è una camera” “E’ probabile” “??? Me la può dare?” “Ha una prenotazione?” “No, non ho prenotazione ma vorrei la camera.” “Non posso dargliela. Serve la prenotazione che deve esser fatta entro le 20.” “???? Senta, se vuole (non so perché) possiamo fare tutto ora, oppure posso fargliela online oppure ancora se mi apre questa porta la facciamo domani mattina), insomma troviamo una soluzione.” “Mi spiace non posso. Doveva fare la prenotazione prima delle 20”. …. Siccome questo sito potrebbe esser letto dai minori non posso qui riportare le considerazioni che papà Ovo ha espresso a voce altissima verso la famosa flessibilità teutonica.
Ore 23.30
Stessa cosa ripetuta al quarto hotel.
Ore 23,45
Papà Ovo trova uno Sheraton che gli chiede una cifra sopra i 300 euro per una notte.. per il sottoscritto è ormai diventata una questione personale e non gli darà mail tutti quei soldi anche se alla fine non li tirerà fuori lui.
Ore 00.00
Sul confine con l’Austria il nostro eroe si ferma all’autogrill. “Per cortesia mi potrebbe dare la Vignetta per le strade austriache? E mi potrebbe dire dove è il bagno?” “Eccole la vignetta, il bagno è al piano -1 e le devo dare il gettone per entrare che costa 1 euro.” “Basta la vignetta, grazie (non avrete più un centesimo da me, maledetti crucchi!).”
ore 00,15
Un lievemente irritato, stanco, stressato e appesantito (perché mangiare mc Donald mentre guidi…) papà Ovo trova finalmente un albergo decente con una tariffa decente e crolla sfinito.
Il giorno seguente sono seguite 4 ore fino a Malpensa, riconsegna macchina, e un’oretta circa fino a casa ma proprio poco prima di arrivare papà Ovo ha fatto una deviazione, è entrato in un ristorantino… niente di straordinario… è ha ordinato un piatto di spaghetti alle vongole.
Poi, lentamente se le è mangiate con un sorriso stampato in faccia al pensiero che “Queste, col cavolo che voi ce le avete!”
PS: questo fine settimana gli Ovetti sono in viaggio per l’annuale tappa sulla via Franchigena, una tradizione che si rinnova piacevolmente da anni e da anni è accompagnata dalla pioggia che pare troveremo anche questa volta… pazienza… l’importante è essere insieme… con calma… con amici… sulla strada…
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