Una settimana da favola

Parte prima…Pica
“Mamma io voglio andare in campeggio però non voglio stare lontano da te… mai… ma proprio mai!”
Con un misto di curiosità, eccitazione, attesa e un’abbondante dose di fifa, Pica domenica scorsa si è avviata alla sua prima uscita senza mamma e papà, senza fratelli, senza nonni, insomma senza nessuno !!!
Beh… sì… a dire il vero, c’era la sua amica più strette epperò… non c’era la mamma, non c’era il papà, non ….sì vabbè ci siamo capiti.
A dire il vero, gli Ovo genitori non sapevano bene se aspettarsi telefonate piangenti o meno; però erano sicuri che Pica ce l’avrebbe fatta…
Domenica… DRIIIN…DRINNNN…“Ciao Papà! Mi diverto tantissimo, fa un po’ freddo ma mi copro, si mangia benissimo, adesso ti saluto perché devo andare a giocare!” Click
Lunedì… DRIIIN…DRINNNN…“Ciao Papà! Oggi abbiamo fatto una camminata ma io sono forte, invece devo consolare la mia amica I. perché a lei (si badi ho detto A LEI) mancano la mamma e il papà e allora piange un pochino; poi un’altra bambina è andata a casa perché piangeva sempre, io invece mi diverto, mangio e adesso devo andare a giocare. Ciao” Click
Martedì… non pervenuta
Mercoledì… non pervenuta
Giovedì… DRIIIN…DRINNNN… “Ciao Papà! Martedì non ho potuto chiamare perché dovevo sparecchiare e prima dovevo pulire i bagni (?????!!!!), invece ieri non ho potuto chiamare perché non posso chiamare sempre (oh vetusto… non rompere dai). Tu come stai? (notasi che è LEI che lo chiede a ME) Io bene, sai, domani torno, però stasera facciamo la festa e andremo a letto tardi e dormiremo poco, mi viene già da ridere. Ciao!” Click.
Poi venerdì sera una Pica strafelice e quasi commossa nel riabbracciare mamma e papà chiudeva una settimana eccezionale e straordinaria; due ore dopo si schiantava sul divano dormendo della grossa fino al mattino inoltrato successivo.
“Pica, ma perché chiamavi sempre il cellulare di papà?”
“Mamma, il numero di papà lo sapevo, il tuo invece l’avevo scritto su un foglietto nella tenda ma per tornare alla tenda dal telefono dovevo superare quattro tende, girare a destra, passarne altre due, girare a sinistra, andare in fondo ed entrare nella tenda a destra; poi dovevo tornare indietro: non avevo tempo!”

Parte seconda…Ovetta
Dopo la partenza thriller raccontata qua, l’Ovetta approdava in quel di Londra casa zio A. nella notte fonda tra la domenica ed il lunedì per la sua settimana di duro ed indefesso studio.
Lunedi…“Ciao papà, qui tutto bene, in classe siamo con un’italiana, due francesi e due scozzesi, è tutto troppo bello, ora siamo a casa e prepariamo allo zio la pasta con i wurstel”
Agli Ovo genitori sono venuti i seguenti dubbi: cosa cavolo ci facevano due scozzesi in una scuola di Londra per imparare l’inglese? e poi, sebbene vi fosse la certezza che sarebbe stata una settimana probante per lo zio A., non avevamo pensato che lo sarebbe stato anche da un punto di vista culinario.
Martedì…“Ciao papà, a scuola tutto bene ora però stiamo uscendo, prendiamo la metropolitana da sole e raggiungiamo lo zio: stasera si cena fuori! Ah, dimenticavo: non erano scozzesi… erano svedesi!”
Agli Ovo genitori è risultato lampante che lo zio ha dovuto prendere provvedimenti drastici dopo la pasta ai wurstel allontanandole dalla cucina e…  “Scozzesi…. Svedesi” … sì, le lezioni di inglese servivano davvero.
Mercoledì… “Ciao papà, ieri ho mangiato la fiorentina mentre l’Ovetta C. ha mangiato Koreano! Tutto buonissimo! Oggi guardiamo Friends in TV, come dici… la scuola?… ah sì, tutto ok.”
A papà Ovo è tornato in mente il suo storico capo Inglese che alla domanda: “qual è il vostro cibo tipico?” rispose: “l’etnico!”; per quanto riguarda il resto invece… beh è chiaro: un luna park infinito con piccole, piccolissime inclusioni di scuola…
Giovedì… “Ciao papà, oggi stiamo andando in metro a prendere lo zio in ufficio e poi andiamo a Greenwich, ti saluto!!!!”
A papà Ovo non è passato nemmeno per l’anticamera del cervello che fossero a Greenwich per motivi storico-geografici; ha subito pensato al parco e allo svacco ed infatti…. Era però seriamente preoccupato della presenza di due teenegers vicino alla sede di una grande banca londinese… ma pare che i mercati abbiano retto.
Venerdì… “Ciao papà… non ti dico nulla… ti mando solo una foto…”

Insomma, il tutto è proseguito poi sabato, domenica, lunedì e martedì ma insieme a mamma Ova venuta a far rifiatare lo zio in quelli che l’Ovetta ricorderà come 10 giorni stra-fantastici.
Ora bisognerebbe trovare il modo di far tornare la primogenita alla realtà….

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