Ma non è giusto!

Ieri mattina… dopo una classica litigata tra bambini…
“Ma papà non è giusto!”
“Cosa non è giusto, Pica?”
“Vogliono decidere sempre loro! E io mai!”
“Mmmm…. a dire il vero se c’è qualcuno che pretende di decidere tra i tre… mmm…. vediamo Pica, facciamo così: ieri ha deciso il Monno cosa fare nel pomeriggio; oggi lo decidi tu e domani l’Ovetta. Ok?”
“Sì!!!!! Bellissimo!!!!”
Papà Ovo gongola: “l’ho fatta proprio contenta… non sono mica male, eh?” pensa soddisfatto.
“Che bello ! Oggi è il MIO giorno e decido tutto IO !!!”
“Emmm… no…. aspetta… non ci siamo capiti….”
“Allora oggi potresti fare la pasta o gli gnocchi fatti in casa e poi nel pomeriggio giochiamo tutti e 5 a Tiketturaid che è scritto Ticket to ride e questa sera facciamo il puzzle!”
“Sì,… e poi?”
“Mangiamo il gelato!”
“Scherzavo Pica! Era un modo di dire.”
“Ah.”

Ieri a mezzogiorno…
“Ma papà non è giusto!”
“Cosa non è giusto, Pica?”
“Oggi è il MIO giorno e non hai fatto nè la pasta nè gli gnocchi!”
“Però ti ho promesso che te li faccio questa sera”
“E non mi hai dato nemmeno la viennetta.”
“Non te l’ho mai promessa.”
“E nemmeno il gelato.”
“Non ti ho promesso neanche quello.”
“E nemmeno le fragole.”
“Ma se non ti piacciono nemmeno tanto… e poi non le abbiamo.”
“Ma il gelato si.”
“…senti…”
“Si!!!!!!… che bello il MIO giorno!”

Ieri sera a cena…
“Ma papà non è giusto!”
“Cosa non è giusto, Pica?”
“Io volevo fare il puzzle ma loro due vogliono vedere un documentario.”
“Potreste scendere a patti.”
“Cioè?”
“Tu puoi… emm.. come dire… abbassarti ad assecondare una volta tanto i tuoi fratelli, nevvero non degni di ricevere cotanta tua gentilezza, in cambio sia chiaro di un loro pronto risarcimento domani al più tardi, pena l’essere ripudiati da vossignoria…. Potresti decidere di guardare insieme a loro un documentario e domani potremmo fare il puzzle. 
La cucciola pare perplessa.
“Anche perché ti ricordo che ieri mentre facevamo il puzzle ad un certo punto hai esclamato: “oh-oh… l’ho infilzato”… e a parte che i pezzi non s’infilzano ma s’incastrano e poi QUEL pezzo decisamente non entrava in QUELL’incastro… a meno di non “infilzarcelo” a viva forza.”
La cucciola accusa il colpo.
“Ok, VI FACCIO vedere il documentario (“grazie al mio buon cuore”), ma domani facciamo il puzzle (e non se ne parli nemmeno!)”
“Sigh… sigh…”
“Ovetta perché piangi?”
“Ma papà, non è giusto!”
“Che cosa non è giusto Pica?”
“L’Ovetta piange”
“Lo vedo, e pure senza motivo pare”
“Ma nella MIA giornata non si può piangere!”
Eh già, Pica pensa a come evitare che una sciocca macchia come una sorella piangiolenta possa rovinare la SUA giornata…, ci pensa bene…, deve trovare qualche cosa che faccia ridere all’istante… ma faccia veramente ridere… poi le sovviene…“Monno: canta!”
…e il Monno, dietro siffatto imperativo da prova delle sue doti canore che da sempre portano alle lacrime… o al riso appunto.

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