Che sonno!

Martedì mattina papà Ovo si sveglia a Pescara, con calma e senza fretta, esce dal letto, si lava, si veste e si reca a fare colazione.
Poi chiama mamma Ova.

“Ciao Mamma Ova, qui è una bella giornata; eri sera sono uscito a cena e poi ho guardato un serial, ero da solo ma tutto tranquillo. Qui ora c’è bel tempo, fresco ma non troppo. Ora vado all’appuntamento e poi torno su con calma. Tu? Tutto bene?”
“Ah … quasi…. Aspett…..scus….sto…sbadigli…..”

Nella difficile conversazione che è seguita mamma Ova ha narrato la sua notte appena trascorsa.
Niente di trascendentale fino a mezzanotte… poi l’Ovetta ha deciso che era inquieta… lo era anche a mezzanotte e mezza…. Ed anche alla una. All’una e trenta è andata in bagno… alle due mamma Ova ha ceduto e l’ha fatta entrare nel famigerato “lettone” (da sempre area “off-limits” per tutti gli Ovetti). 
Nel proseguo della notte, la piccola ha dormito… male ma ha dormito
Nel proseguo della notte, mamma Ova ha sobbalzato ad ogni singhiozzo, scatto, parola nel sonno, etc…etc…

Martedì sera papà Ovo era a casa e la notte successiva non ci sono stati problemi.

Giovedì mattina papà Ovo si sveglia a Rovereto, con un po’ di affanno e un po’ di fretta esce dal letto, si lava, si veste e si reca a fare colazione.
Poi chiama mamma Ova.

“Ciao Mamma Ova, qui è una giornata uggiosa; ieri sera sono uscito a cena con il capo che aveva voglia di chiacchierare e infatti poi ti ho fatto una telefonata ma veloce veloce sul tardi. Ora andiamo ad un paio di appuntamenti, sarò un po’ tirato ma dovrei riuscire a scaricare il capo nel pomeriggio ad Orio al Serio; poi arrivo a casa di corsa. Tu? Tutto bene?”
“Ah… quasi…. Aspett…..scus….sto…sbadigli…..”

Una sensazione di dejavu si è impossessato di papà Ovo che, nella difficile telefonata che ne è seguita ha scoperto che la nottata di mamma Ova non era stata nulla di che fino a mezzanotte.
Poi il Monno ha accusato mal di pancia che ho portato verso mezzanotte e mezza ad andare in bagno. Il tutto si è ripetuto all’una.
Alle due mamma Ova ha ceduto e l’ha fatto entrare nel famigerato “lettone” (da “quasi” sempre area “off-limits” per tutti gli Ovetti)
Nel proseguo della notte, il cucciolo ha dormito…. Come suo solito (pregasi notare che le sue sorelle non vogliono dormire con lui  “A letto per nessun motivo… Piuttosto sotto i ponti papà!”)
Nel proseguo della notte, mamma Ova ha rintuzzato ai vari calci, alle gomitate, ai furti di lenzuola, alle gambe sulla pancia, alle manate in faccia, etc…etc… tutto mentre “lui” ovviamente dorme della grossa.

Giovedì sera papà Ovo era a casa e la notte successiva non ci sono stati problemi.

Epilogo: stranamente negli ultimi giorni mamma Ova appare stanchina…Mah!

PS:
Quando avevo 16 anni ero un grande patito di basket.
Allora era la Tracer Milano, veniva dopo il Billy ed erano le nuove “scarpette rosse”.
Stavano sul tetto d’Europa ed erano invitate anche dalle squadre dell’NBA come se fossero la venticinquesima franchigia.

Già, l’NBA. Erano i tempi dei Lakers e dei  Celtics, dei Karim Abdul Jabar e dei Larry Bird e un patito di basket doveva decidere se tifare per gli sporchi e sgargianti  spilungoni venuti da Los Angeles o se preferiva i perfettini di verde vestiti dalla ricca Boston.
Manco a dirlo io tifavo per i gialloviola (che ne prendevano più spesso di quanto ne davano).

Parecchi anni dopo, ahimè, non avevo più tempo per guardare tutte le partite che volevo, ma le “Finals” non avevano perso il loro fascino.
Fu lì, negli anni duemila, che vidi per la prima volta una coppia incredibile: uno era grosso come un gigante e malgrado la stazza riusciva ad essere agile.. vai a sapere come.
L’altro era… semplicemente perfetto.

Scoprii un poco della sua storia e di quanto fosse legato all’Italia dove aveva passato buona parte della sua gioventù, dove aveva frequentato le scuole e dove aveva cominciato a giocare a basket,  e cominciai a seguirlo nella sua ultima parte di carriera.

Due anni fa, fui veramente sorpreso di vedere quel giocatore (anzi… quell’ex-giocatore ormai) ritirare un Oscar per aver scritto e prodotto un cortometraggio (!)
Un cortometraggio? Un giocatore di basket che scrive una storia??
L’andai a cercare e la guardai.
Poesia pura con un pizzico di radici italiane per chi le sa riconoscere (al minuto 2 e 16 secondi)

Ora Kobe Briant non gioca più nella città degli angeli; probabilmente però starà già giocando con gli angeli stessi.

Per guardarlo meglio… https://youtu.be/x3x5C3iNLKo

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