Dalle stelle alle stalle

Sabato
Uno dei regali ricevuti per il cinquantesimo genetliaco di papà Ovo, è stato un bel pacchetto di 5 biglietti per uno spettacolo teatrale.
La scelta è caduta su un grande super-classico della tradizione Italiana, coniugata in una rappresentazione pomeridiana per poter agevolare anche la super cucciola di casa Ovetti che potrebbe ancora non essere in grado di reggere ad una notturna. 
E così, questo sabato alle 14,30, tutta la famiglia si è imbarcata alla volta del teatro della Luna dove mezz’ora dopo entravano (i più piccoli con il naso all’insù) e dove un’altra mezz’ora dopo cominciava “Aggiungi un posto a tavola”.
In mattinata ai cuccioli era stata fatta una breve presentazione di quello che sarebbe successo “Si tratta di un’opera per adulti, non come l’anno scorso che avete visto la Carmen… versione per bimbi; saremo in un grande teatro, è la storia di un Don a cui Dio chiede di preparare un’arca prima che arrivi il secondo diluvio universale, ci sarà una ragazza innamorata di questo Don e una signorina che invece vuole fidanzarsi con tutti; capito?… e poi vediamo…. Ah! Sì! Monno non c’è il tasto “Pausa” quindi, anche se non capisci proprio tutto tutto, continua ad ascoltare altrimenti perdi anche il resto. E tu Pica: prima di uscire di casa obbligatorio pipì! OK?”
Ma i tre ovetti sono stati esemplari.
L’Ovetta si è sganasciata per buona parte dello spettacolo e, udite udite, non si è nemmeno messa a piangere quando è finito!!!
Il Monno ha elaborato il dato ed esternato che ha capito il 90% (lievemente aiutato da papà Ovo che durante le canzoni gli faceva un “rinforzino”), ha ammesso di essere eccitato all’inizio ed è rimasto stupitissimo di come siano riusciti a fare il diluvio “ma per davvero!”
Pica ha gongolato con un petto triplicato il volume tanto l’orgoglio di essere in un teatro “vero” per grandi, ha chiesto se la voce di Dio fosse veramente la voce di Dio e ad ogni applauso chiedeva con terrore se fosse già finito tutto; poi alla fine non c’è rimasta male perché aveva appena cantato a squarciagola la canzone finale anche lei.
Anche a mamma e papà ovo è piaciuto tutto moltissimo e si sono anche un po’ commossi nel vedere salire sul palco la voce di Dio… alias Garinei in persona!
Poi, a consolidare l’eccezionalità della giornata, tutti in pizzeria per la “prima” di una pizza Gluten Free… momenti di tensione… Ovo genitori che dissimulano chiaccherando ma di sottecchi aspettandosi il verdetto e…. “E’ buona, mamma!” sentenzia il Monno. Evvai!

Domenica
Ma i patti erano stati chiari. “Abbiamo un super sabato…. Domenica ovviamente ci sono i compiti e tutti devono darsi una mano in casa.”
“Nessun problema papà!” il coro dei nanetti che teorizzava una situazione totalmente sotto controllo.
Salvo poi scontrarsi con la realtà in un crescendo di “Pica hai perso ancora il temperino” “Monno cosa ci fanno le tue mutande sulla scrivania?” “Ovetta ma quei fogli accartocciati sarebbero un quaderno?” “Pica ma hai perso anche il righello!!!” “Monno come è possibile che tutti i tuoi quaderni siano sparpagliati sull’intera superficie del tavolo in salone?” “Ovetta ma possibile che il tuo costume da ginnastica non sia mai sporco da settembre???”
ORA BASTA!!!!
Con calma, dignità e classe, papà Ovo ha dispensato le seguenti punizioni (pregasi notare la modernità di tali punizioni)
L’Ovetta ha dovuto scrivere 20 volte in bella grafia e senza alcun errore la seguente frase “Devo trattare bene i miei libri”, il Monno “Il tavolo del salone non è la mia scrivania”
A seguire, visto che nessuno si era posto il problema di dover imbandire la tavola, mentre mamma e papà cenavano, hanno dovuto prepararsi la tavola, mettere a posto la cameretta, mettere a posto il soppalco e prepararsi lo zaino di scuola.
Infine, visto che incredibilmente (!) sul tavolo del salone c’erano ancora cose del Monno e che nella cartella dell’Ovetta regnava ancora il caos, altre 30 frasi come sopra a testa!
“E io?”
“Tu cosa Pica?”
“E io non faccio niente?”
“Tu devi scrivere 10 volte per benissimo “Non devo perdere nulla a scuola”!”
“Evviva ! Vado subito !”


… Vabbe,… poi le spieghiamo che era una punizione…

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