Lunedi si comincia soft… solo la festa di classe dell’Ovetta e di Pica… in contemporanea!
Mamma e papà Ovo si danno il cambio in perfetto sincrono salutando genitori vari e maestre a caso; poi, per non farci mancare nulla, festicciola a casa nostra per il Monno e quattro suoi amichetti.
Della festa casalinga sono degni di menzione le urla, il sudore e la quantità di cibo ingurgitato.
Delle festicciole scolastiche, l’emozione di seienni nel cantare davanti ai genitori e la stessa palpabile emozione dei veterani di 10 anni nel impersonare la natività.
Martedì papà Ovo parte per l’ultima trasferta, mamma Ova si scarrozza tutti i bimbi; in compenso si comincia a posticipare qualche saluto di Natale al 27 perché ormai ci si accorge che “…prima proprio non si può…”
Mercoledì papà Ovo torna giustappunto per preparare e partecipare alla festa di classe del Monno (che mamma Ova deve saltare relegata al lavoro) e continua a salutare gente dando appuntamento al 27 o al 28… in qualche modo ci vediamo… Tranquillo! … Sì, va beh, però è il sesto appuntamento che si propone per quei giorni…
Giovedì papà Ovo ha un tradizionale appuntamento gastronomico in quel di Custoza o lì vicino, fortunatamente il pranzo risulta decisamente più leggero della tradizionale cena coi “ragazzi del calcetto” della settimana passata quando il menù consisteva in “stinco E cassoeula”… “ehm… veramente a me la cassoeula non piace”…. “non si preoccupi, le porto UN ALTRO stinco!”
In serata corsa nel downtown di Ovocity con i ragazzi dell’atletica, Monno compreso alla sua prima uscita su strada in allenamento serale (Pica no perché era troppo piccola).
Venerdì ultimo giorno di lavoro per papà Ovo, saluti, abbracci, strette di mano e recupero dei figli e amichetti fuori da scuola: ognuno sulla schiena ha uno zaino degno di uno sherpa in partenza per l’Everest.
Papà Ovo si fa carico di 4 di questi mattoni piombati e arranca verso casa con qualche difficoltà.
Precedentemente era andato a correre dimenticandosi di un appuntamento e si era quindi presentato in tuta puzzando come un cammello (ma tanto fa freddo e non si sente).
Sabato Papà Ovo ha portato come di consueto i bimbi al nuoto dove, a metà lezione, si è palesata mamma Ova nello stupore e nella gioia generale.
Poi nel pomeriggio mamma Ova e Ovetta sono sparite a tagliare i capelli della primogenita. Ricompariranno ore più tardi: l’Ovetta raggiante coi capelli tagliati e mamma Ova con gli occhi di fuori ripetendo senza sosta “mai più mai più”.
Mamma Ova tenta di preparare le lasagne per la cena, viene interrotta da una visita natalizia della. vicina di casa, mentre papà Ovo, fatte provviste di cibo e acqua, si immette nelle strade brianzole impazzite dal traffico e ricompare ore dopo con 3 bellissimi sci a noleggio stagionale.
Nel contempo, a casa Ovetti, la vicina si è avvicendata con una coppia di amici con figli che passava … giusto giusto per fare gli auguri.
Papà Ovo vorrebbe abbattersi sul divano ma resiste.
Saluta con cordialità e accompagna all’uscita gli ospiti.
Poi riesce per altre commissioni e mamma Ova prepara, non si sa come, tre teglie di lasagne per l’imminente cena con amici. Da notare che una parte degli amici invitati però manca per la malattia di un figliolo: nessun problema… ci si vede il 27 o il 28… ca va san dir!
In nottata quel che resta dei genitori impacchetta regali.
Oggi mamma Ova ha portato un collega all’alba a Linate e di ritorno ha distribuito regali – come babbo Natale ma in incognito – e comprato gli ultimi.
Papà Ovo ha colto l’occasione del vicino villaggio di Natale stranamente deserto e ci si è catapultato con tutti gli ovetti per l’annuale visita.
Poi nel pomeriggio ha finalmente messo Pica sul suo nuovo Bolide (e anche i suoi fratelli ovviamente), lo Zio A. si è palesato facendo schizzare l’eccitazione a mille e dopo cena c’è stata una nuova sessione di impacchettamento regali.
Infine,… domani,… con calma (ma non troppa) rimane solo da accompagnare il Monno a tagliarsi i capelli, recapitare gli ultimi regalini, impacchettare gli ultimissimi, sistemare casa, partecipare tutti insieme alla lanternata e poi alla S. Messa dei bambini, preparare le stoviglie, dirimere una dozzina fra litigi vari e qualche capriccio, una colazione, un pranzo e una cena, accompagnare i bimbi a letto e poi estrarre da pertugi indicibili i millemillanta regali, portare dentro il Pino Beppe, sistemare i regali sotto di esso, addobbare la tavola per 10 e crollare a letto esausti.
Poi, solo a quel punto, anche quest’anno si potrà affermare che il Miracolo del Natale si è ripetuto: sì!… forse ce l’abbiamo fatta anche quest’anno!
Buon Natale a tutti dagli Ovetti