Ti obiurgo !

L’anno scorso la colazione del sabato mattina era dedicata allo studio delle regioni Italiane.
Il tutto era stato accolto dal Monno e dall’Ovetta come un gran divertimento (Pica se ne sbatteva alla grande dedicandosi ai biscotti al ciocco) e alla fine dell’anno i cuccioli avevano superato un test difficilissimo, si veda qui, in maniera egregia.

Le conseguenze sono state:
1) una lieve sgridata dalle maestre che, a fine anno, avevano visto giustamente i cuccioli arrivare un po’ sulle ginocchia,
2) uno spasso infinito per i cuccioli che durante il “South Italian Tour” di quest’estate avevano toccato con mano una buona parte di quello che avevano studiato nei mesi precedenti.

Quest’anno, il sabato mattina, dopo la sveglia ma prima dell’inglese per Pica e del nuoto per tutti, papà Ovo per l’occasione Maestro-papà-Ovo insegnerà l’Europa (o almeno la parte che si ricorda lui)… sfidando le ire delle maestre ufficiali a fine anno.

Quello che papà Ovo non aveva considerato era il fatto che, un mesetto fa circa e totalmente per gioco, il vetusto aveva fatto sentire uno stralcio di una trasmissione radiofonica dove si chiedeva il significato di una parola del vocabolario italiano particolarmente difficile.

“Bimbi: cosa vuol dire “Obiurgo”?”

Apriti cielo!
Al Monno si è aperto un mondo nuovo e il gioco delle parole difficili è balzato improvvisamente al top dei giochi più divertenti di casa Ovetti.
Alla gara partecipano tutti, Pica compresa che si sganascia a ripetere parole impossibili.
Dato che la trasmissione viene ascoltata dal vetusto durante le trasferte lavorative, al suo rientro ormai non viene più accolto con “Ciao papà ben tornato,…. Come stai?” ma con la più prosaica frase “Ciao papà, hai una parola nuova?”
Nel caso poi, ahimè, non vi siano all’orizzonte nuove e difficilissimi vocaboli, allora mamma Ova viene gentilmente spinta a trovarne qualcuna sul vocabolario che, magari non saranno quelle della radio, ma sono un buon surrogato.

Risultato:
Nel vocabolario di famiglia sono entrati stabilmente i seguenti vocaboli
Obiurgare, plantula, nesciente, taballo, lotofago, rovescino, adespoto, scarificatore… per cui è possibile sentire il Monno rivolgersi all’Ovetta nel seguente modo:
“Ovetta, ti obiurgo! Mi hai fatto cadere il taballo sul rovescino!”

Tutto molto simpatico; senonché l’altro giorno…
“Monno, tutto bene a scuola?”
“Si,… ah! la maestra A. ha trovato un secondo significato per la parola “rovescino”; vuol dire anche “il gioco di carte del tre sette””

???

“Calma… come fa la maestra A. a sapere le nostre parole?”
“Settimana scorsa sono andato dalle maestre e ho chiesto se sapevano cosa volevano dire… e sai papà…. Non lo sapevano! Allora per un po’ non gliel’ho detto, poi invece gli ho detto cosa volevano dire”.
“Ah.”
“Allora la maestra A. ha preso il vocabolario e l’ha cercato e ha trovato che “rovescino” ha anche un secondo significato!”
“Ah.”

Ovvero da leggersi come … tu bimbo di 7 anni sei andato dalle maestre e le hai amabilmente prese in giro perché non sapevano il significato di parole di cui NESSUNO conosce il significato ?????
“Sì, però sai papà, visto che questa settimana non abbiamo parole nuove, allora sono tornato da loro”

???
….
“In che senso? (dimmi che non hai fatto disastri)”
“Sono tornato a chiedere se si ricordavano il significato.”
“LE HAI INTERROGATE?????”
“Sì papà, e sai…. Di alcune parole non si ricordavano il significato!!!!”

In pratica: Il Monno, sette anni, ha ingaggiato una sfida contro il mondo intero a lui noto alla ricerca delle parole impossibili e ha coinvolto anche le maestre nella sua personale gara a chi ha il vocabolario personale più ampio. Settimana prossima c’è la riunione di classe…. Papà Ovo è titubante… timoroso…. teso….

This Post Has 6 Comments

  1. Auguri papà Ovo!!!

  2. Mizzega…sono tremendi sti bimbi, bisogna fare super attenzione!
    Comunque carino il gioco delle parole difficili!!!

  3. Bello, mi ricorda un gioco che si faceva con mia sorella e i suoi amici!
    Necessario: un dizionario italiano obsoleto (noi avevamo mi pare il Devoto – Oli), penne, foglietti di carta, segnapunti
    A turno, ciascuno viene designato a cercare una parola astrusa nel dizionario e leggerla ad alta voce agli astanti. Ogni astante dovrà scrivere su un foglietto il significato che suppone abbia la parola, mentre il lettore scriverà il significato riportato nel vocabolario. Si chiudono i bligliettini, si mescolano e poi il lettore li leggerà tutti ad alta voce. Poi ognuno vota la spiegazione che ritiene plausibile, e si tirano le somme:
    un punto per ogni voto ricevuto dal lettore
    un punto ad ogni partecipante per ogni voto ricevuto dalla propria interpretazione
    Dopo un tot di giri, vince chi raccoglie più punti.
    Divertitevi!

    1. Si, lo conosco questo gioco! L’ho fatto tante volte con mio fratello e i nostri amici ma anche con i miei genitori…bellissimi ricordi!

  4. Ciao! Eccomi qui a ricambiare la visita e a consocere un pò il mondo della Ovetti family 🙂
    Non mi perderò più nessun post perchè inserisco immediatamente il tuo blog nella mia lista dei blog che seguo volentieri!
    Mi hai fatto morir dal ridere con questo post: certo che il Monno ha messo in serio pericolo Papà Ovo ora che andrà all’incotro con le maestre!! 😀
    Ma a parte questo…è carinissimo il gioco delle parole impossibili e difficili, credo che piacerebbe anche alla mia monella, che è curiosissima sempre e vuol sapere tutto sui vocaboli che non conosce.
    Facci sapere poi dopo l’incontro con le maestre 😉
    Ciao!

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