Pazienza zen

Premessa 1: “500” è in dirittura di arrivo! Il trasloco vero e proprio è previsto tra circa tre settimane; oggi però Papà Ovo sente l’obbligo di narrare uno scorcio piccolissimo di questi mesi di lavoro; da settimana prossima si torna a parlare degli Ovetti… promesso!

Premessa 2: Questo è un blog pubblico e come tale le informazioni sono leggibili da chiunque; anche dalle quattro società di cui leggerete. Ho pensato se nasconderne i nomi ma visto l’assurdità dell’accaduto, e visto che è accaduto tutto per davvero, trovo sia il minimo esporli al ridicolo.

Le cose che ho imparato facendo gli allacciamenti di internet, gas e luce…

  1. Se non hai già la linea telefonica e devi cablare, è inutile che guardi Vodafone, Fastweb o chicchessia: devi chiamare TIM perché è l’unica che fa gli scavi (almeno nella mia zona).E Tim, essendo una compagnia proiettata nel futuro, accetta richieste solo via fax (via fax !!!!!!!!). Ovviamente gli appuntamenti dei vari tecnici sono tutti nei giorni infrasettimanali tra le 9 e le 12 o tra le 14 e le 17…. Si da per scontato che tu sia sempre disponibile e nullafacente.
  2. Anche se devi portare una linea telefonica in una nuova costruzione circondata da altre case il lavoro risulta “difficile, molto difficile; credo che lei debba PRIMA fare con noi un contratto di fornitura e POI le verremo a fare il lavoro di scavi”; il che a me è sembrato un ricatto bello e buono che ho dovuto pure pagare 200 euro.
  3. A quel punto chiami il 187 e loro sono felicissimi di averti come nuovo cliente (ma lo sono già) e passi 30 minuti a dare tutti i tuoi dati (ma li avete già) e alla fine ti danno pure in diretta il tuo nuovo numero di telefono (ma tanto non ho i cavi); l’unica cosa che non sanno dirti è quando verranno a farti i lavori… che poi è l’unica cosa che vorresti sapere.
  4. Comunque qualche settimana dopo devi incazzarti per far uscire il “tecnico di primo livello” che scava e porta il tubo vuoto, poi devi incazzarti per far uscire il “tecnico di secondo livello” che piazza una bella scatoletta (vuota ovviamente) e infine devi incazzarti per far uscire il “tecnico di terzo livello” che finalmente mette i cavi. Ovviamente chiedere di posare fibra invece che rame ovviamente con extra pagamento è del tutto inutile.
  5. Fare un confronto tra le varie tariffe di luce e gas che trovi online è perfettamente inutile: quelle tariffe valgono SOLO per passare da un operatore all’altro mentre a te, che serve una linea tutta nuova, può esser messa solo la tariffa base (ovviamente più cara).
  6. Dopo 35 minuti di telefonata con Eni per un contratto del gas, quando chiedi di poter avere anche un contratto per la luce ti viene chiesto di richiamare un’altra volta (lo stesso numero !!!!!) perché altrimenti la telefonata diventa troppo lunga e a loro non conviene. E quando li richiami due minuti dopo scopri che per il contratto della luce devi avere il numero POD che “troverà sul contatore”… “Mi spiace ma c’è solo il numero utente”… “Allora chiami Enel, si faccia dare il numero POD e poi ci richiami”.
  7. Allora chiami Enel e scopri che il numero POD ti viene rilasciato solo in fase di contratto (in pratica ti obbligano a farlo con loro) e ovviamente alla tariffa base perché quelle che trovi on-line valgono solo per chi passa da altro operatore.
  8. Ma, alla fine delle due telefonate fiume, ricevi ampie rassicurazioni che tutto è a posto e sei in una botte di ferro!… salvo ricevere 24 ore dopo le rispettive email con un allegato da 25 pagine che devi rimandare indietro controfirmato prima che prendano davvero in considerazione di allacciarti le utenze.
  9. Eni vuole metà dei fogli compilati e controfirmati per posta ad un indirizzo e l’altra metà sempre per posta ad un altro indirizzo. Se però t’incazzi riesci a fare tutto via pec… però ti devi incazzare prima.
  10. Una parte dei moduli mandati da Enel devi farli controfirmare dal tecnico che ti ha fatto l’impianto; allora tu vai dall’elettricista che cade dal pero e dichiara solennemente “mai fatto nulla del genere.” Quindi richiami Enel per capire se davvero devi rimandare questi moduli, scoprendo che servono solo per un contratto Gas… non per un contratto Luce. E quando gli chiedi “ma scusi, io vi ho chiesto di farmi un contratto Luce; perché mi avete inviato questi moduli?” la risposta è: “Boh! Ci saremo sbagliati”.
  11. A quel punto ti chiedi perché l’Eni invece, con cui hai chiesto un contratto Gas, questi moduli non te li ha inviati. E richiami Eni. Alla domanda: “Che per caso dovrei rimandarvi per un nuovo contratto dei documenti da far firmare al mio idraulico?” la risposta è: “Certamente!”…. “E, di grazia, quando pensate di mandarmeli?” la risposta è: “oh, non glieli abbiamo mandati? Ci saremo sbagliati!”
  12. Poi certo quei moduli li devi rimandare ma non a loro (in nessuno dei due indirizzi a cui hai mandato le altre parti dei documenti), bensì a Italgas. I moduli, arrivati via email, vanno stampati per il tuo idraulico perché lui, per legge, te li deve ridare in formato cartaceo.
  13. Italgas ha un numero di telefono a cui però non rispondono mai causa “l’elevato traffico telefonico”… oppure io sono stato per giorni interi particolarmente sfortunato. Ma una volta raccolto tutto il plico controfirmato dal tuo tecnico e scannerizzato e mandato via PEC pensi finalmente di aver finito. Se nonché due giorni dopo ricevi una PEC da Italgas che dice sostanzialmente “noi ce ne sbattiamo della legge e non accettiamo la PEC: o via raccomandata o via web”.
  14. Ora per accedere al loro sito web ti serve: il codice fiscale (ce l’ho!), il numero PDR (l’ho trovato! Era attaccato al moncherino del contatore) e il “codice pratica” (porc… mannaggia… che … è il codice pratica???).
  15. Con uno sforzo mnemonico che non pensavi di essere in grado, ricordi che 6 mesi prima avevi parlato con un tecnico Italgas per la posa dei tubi; allora cerchi la sua email e lo preghi di mettersi in contatto con te. Qualche buon uomo esiste ancora, lui ti richiama e ti dà il “codice pratica”; a quel punto scatta la domandona: “Ma scusi e se non avessi trovato lei?”…. risposta: “è stato fortunato… mi ha trovato… non si lamenti”.
  16. E una volta immessi tutti i dati via web tu pensi di aver finito…. Ma intimamente sai che non è vero.
  17. Nel frattempo ricevi un sms da Enel che ti da appuntamento per un lunedi alle 14,00…. Tanto tu non hai da fare.
  18. Qualche giorno dopo ricontrolli via web il sito Italgas e scopri che tutta la documentazione era ok… ma nessuno si era preso la briga di dirtelo. A quel punto richiami Eni e gli chiedi quando pensano di allacciare il fottutissimo contatore del gas visto che sembra tutto pronto anche per Italgas; a quel punto la risposta è: “aspetti che controllo….. vediamo…. Si, è tutto a posto, veniamo martedi mattina alle 9,00. Posso fare altro?” al che mi è scappato un “veramente sarei io a doverlo chiedere”… “che cosa mi scusi?”… “se posso fare altro… ho fatto tutto io!”
  19. E due giorni dopo ricevi un sms che ti dice: “gentile utente, abbiamo ricevuto Ok da Italgas; ci ricontatti per prendere appuntamento per la posa del contatore”…. Mahhh….

 

Epilogo
Lunedì forse allacciano l’elettricità a 500.
Martedì forse il gas.
Papà Ovo sta prendendo da un paio di mesi abbondanti dosi di calmanti per via intra-venosa.
… ma va tutto bene…
…manca poco…
…pochissimo…
…il trasferimento dei mobili procede…
…e qualcuno ormai dorme per terra…!!!

 

This Post Has 2 Comments

  1. Degli amici hanno chiesto l’allacciamento Tim a ottobre 2016: hanno avuto 11 uscite di tecnici ( certe volte anche lo stesso ) che hanno sempre verificato la stessa situazione. Deve essere fatto uno scavo di meno di un metro su suolo pubblico ma nessuno ha ancora trasmesso al comune alcuna richiesta. Sono disperatamente rassegnati……
    Dai che voi ce la fate!!!!!!

  2. Incredibile! ma vero!!!!!

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