La scatoletta

Venerdì sera,… casa Ovetti a cena…

“Dunque bimbi, domani come sapete la mamma va al lavoro, però siccome papà ha un impegno, allora domattina facciamo così: ci svegliamo tranquilli tranquilli come al solito, poi facciamo la colazione come al solito, poi andiamo a prendere il pane e il pesce come al solito, poi però vi porto dai nonni e voi andate in piscina con tutti gli UCAS. OK?”


“Ma tu dove vai?”
“Io devo andare ad un funerale.”


“Il funerale è quando muore uno e lo mettono via nella scatoletta?”
“…. Più o meno, …diciamo che quando una persona muore il suo corpo non serve più e allora lo mettono via in una “scatoletta” mentre i suoi ricordi e tutto quello che ha vissuto sale in cielo.”
“Ah! e chi è morto?”
“Il nonno dell’Ovetto T. e dell’Ovetta C.; solo che abitava a Torino e devo andare là”


“Ma io non ho capito…. lui sa quando deve morire?”
“No tesoro… Non poteva saperlo.”
“Ma allora come fai a dire che domani muore? Magari lo possiamo avvisare!”
“No no no… non ci siamo capiti. Lui è già morto, è morto mercoledì, domani c’è il funerale”
“Ah!”


“Però non ho capito una cosa; se è morto mercoledì; cosa sta facendo adesso?”
“Niente Monno. Non sta facendo nulla. Infatti domani facciamo il funerale.”
“Ma perché non l’hanno messo nella scatoletta subito?”
“Ehmmm… dunque… prima di tutto non si chiama scatoletta ma bara,… comunque: siccome i dottori non hanno capito bene perché sia morto, hanno voluto studiare bene e prendersi alcuni giorni per capire meglio… adesso l’hanno capito e possiamo fare il funerale.”
“Con la scatoletta”
“Esatto”


“Ma quindi se va in cielo c’è ancora.”
“Si,… in un certo senso c’è ancora. Anche se sicuramente domani sia l’Ovetto T. che l’Ovetta C. domani saranno molto tristi.”
“Perché?”
“Beh! Perché non potranno più fare un sacco di cose con il loro nonno.”
“Tipo?”
“Tipo…. Tipo…. Che non possono più abbracciarlo.”
….
….
“Non possono più abbracciare il nonno?”
“Eh no.”
“Mai più?
“Eh no, però si ricorderanno tutti gli abbracci che gli avranno dato.”


UEEEEEEEE!!!!!!!!!!!! (in coro sincrono tutti e tre gli Ovetti)

Certe cose sono proprio difficili, per piccoli e grandi.

PS: L’Ovetta C. al funerale ha preparato un bellissimo disegno da appiccicare alla “scatoletta” del nonno; poi si è girata verso l’altro nonno e l’ha informato che “volevo farne uno anche per te ma non ho avuto tempo, te lo faccio più tardi… tanto non muori subito, vero?”

PS2: per stemperare un po’ il post guardate la foto qui sotto, se volete cliccate e ingranditela.
Sono due foto prese a 10 mesi di distanza e raffigurano l’area di “500”… trovate le differenze ! … 🙂

This Post Has One Comment

  1. Mio padre è morto da quasi tre mesi e sono ancora che rispondo a domande su domande, in particolare del Vitellino.
    L’ultima è stata: “Mamma guarda!! Quella è la macchina dove il nonno saliva per tagliare gli alberi, aveva detto che mi ci portava!”
    “Sì amore, ma il nonno adesso è dagli angioletti…”
    “Eh, ma me l’aveva detto!!!!!!”

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