Il diploma dell’Ovetta

Lunedì
“Papà…”
“Dimmi Ovetta.”
“Mi ascolti che canto la canzone? Così mi dici se la so bene?”
“Va bene Ovetta, ti ascolto. Però guarda che la sapevi benissimo anche settimana scorsa, e anche tre giorni fa, e pure ieri, e anche stamani e lo stesso vale per un’oretta fa e pure quando me l’hai cantata dieci minuti fa la sapevi bene.”
“Però papà…”
“Sì?”
“Ma la festa è domani?”
“No Ovetta. Dopodomani. E’ dopodomani pomeriggio. C’è ancora tanto tempo.”
“Però papà…”
“Sì?????”
“Mi puoi ascoltare la canzone? Per vedere se proprio proprio la so bene?”
“Va bene Ovetta. Cantamela!”

Mercoledì scorso, l’Ovetta ha raccolto il frutto di tre anni di duro lavoro, costante sacrificio e totale abnegazione alla causa. In pratica si è svolta la festa del diploma;… sì, papà Ovo ha ultimamente scoperto che esiste un diploma di scuola materna ufficialmente riconosciuto da tutte le principali cariche istituzionali: amici, orsacchiotti vari, nonni.
Nei giorni precedenti tale avvenimento, l’eccitazione era a livelli mostruosi; poi, finalmente, è arrivato il gran giorno.

Mercoledì ore 15.45
Papà Ovo si presenta all’asilo per prelevare Monno e Ovetta; i due, già “carichi”, si sbracciano a gran sorrisi verso i loro amici e verso le maestre.
“Ciao maestra, ci vediamo tra un’ora al diploma” dice l’Ovetta; “zao maestra, zi vediamo tra mezz’ora al diploma che non è mio ma di mia sorella” afferma il Monno.

Ore 16.00
Entrati in casa, papà è categorico: “Bimbi! Abbiamo poco tempo! Non possiamo perdere tempo o arriveremo in ritardo! Toglietevi le scarpe, toglietevi i vestiti, andate a lavarvi mani e faccia, fate la pipì e tornate qua che vi metto i vestiti belli per la festa.”
Incredibilmente gli Ovetti, in trance da performance, obbediscono.

Ore 16.15
Arrivati all’asilo nido, papà Ovo tenta lo stesso approccio: “Pica! Non abbiamo tempo! Veloce! Dobbiamo cambiarci il vestitino per andare alla festa!”
Pica però è di altro avviso, prende la mano del perentorio genitore e lo porta in bagno per una seduta congiunta di “cacca pussona”… così, tanto per ricordargli che lui può anche impartire ordini ma chi comanda veramente è lei.

Ore 16,30
Con tempismo perfetto, i quattro quinti della famiglia Ovetti raggiungono il luogo della festa dove ad aspettarli c’è già mamma Ova coattata a preparare il rinfresco post diploma.
La giornata è torrida: 39°C, nessuna nuvola all’orizzonte e umidità elevatissima.
Meglio entrare subito.
… Pessima scelta.
Appena mettono piede nell’anfiteatro ove si svolgerà lo show (pardon.. il saggio canoro) e conseguente cerimonia di diploma, papà Ovo capisce che il pomeriggio sarà duro… durissimo.
Il luogo ha infatti una grandissima vetrata sul soffitto dove i 39°C entrano tutti (ma proprio tutti) e rimbalzano sul pavimento marrone scuro rinvigorendosi e rendendo l’aria infuocata; poi ovviamente anche la contemporanea presenza di un centinaio di Ovetti, due centinaia di genitori e un paio di altri centinaia di persone tra fratellini, sorelline e nonni imboscati aiuta a rendere l’aria irrespirabile.

Nella mezz’ora successiva, in attesa dell’inizio, avvengono i seguenti fatti:
1)        l’Ovetta sparisce dietro le quinte insieme ad un nugolo di Ovetti cinquenni eccitati come non mai;
2)        mamma Ova pendola tra il bancone del rinfresco da preparare e l’anfiteatro sub-sahariano;
3)        Pica diventa paonazza, cola sudore da ogni poro e alterna grandi bevute dal suo biberon portatile a grandi sedute sul suo vasino rosso; un via vai di liquidi dentro e fuori quel piccolo corpicino a ritmo serratissimo;
4)        Monno rifiuta stoicamente le proposte di suo padre (Monno, se hai caldo puoi andare a giocare dove vuoi, non devi stare per forza qui) “No papà. Preferisco stare a guardare mia sorella e anche i miei compagni grandi del fiocco rosso” (che tradotto dal Monnese suona più o meno così: “guarda papà, ho capito che tra due anni tocca a me, quindi preferisco guardare un po’ e prepararmi ben ben in anticipo come da mia abitudine)… e intanto suda… il piccoletto.

Poi, finalmente, si comincia…

Ore 18,00
Dopo uno spettacolo musicale, dopo che l’Ovetta ha cantato la sua canzone, dopo balli scatenati, dopo che tutti i cinquenni sono stati chiamati ad uno ad uno per ricevere diploma e “tocco” in testa, dopo le foto di rito, dopo il rinfresco in giardino (beh… rinfresco si fa per dire), dopo che il Monno è riuscito a sgocciolare un ghiacciolo su tutto il braccio sinistro, dopo che Pica ha fatto un paio di pipì anche “outdoor”, dopo tutto questo e molto di più, alla fine tutta la famiglia Ovetti torna a casa.

Ma forse, per raccontare l’emozioni e la felicità provate quel giorno dall’Ovetta, meglio di mille parole, basta guardare il suo sguardo….

Il diploma dell'Ovetta

This Post Has 2 Comments

  1. Splendido sorriso!!!
    Splendido tocco!! Chi mai lo avrà preparato!?!?

  2. E’ il suo primo traguardo importante: Brava Ovetta, complimenti!

Leave a Reply to ImpeCancel reply

Close Menu