La caduta

Papà Ovo se lo ricorda perfettamente… o quasi.

Stiamo parlando di un mercoledì,… o forse era un lunedì,… o al massimo un giovedì.
Fuori era buio, era pomeriggio tardi,… o magari era già sera.
Beh! Non tutti tutti i dettagli sono impressi perfettamente nella sua memoria ma in fondo il fatto è avvenuto trentasette anni fa,…. o forse erano quarantuno.

Nonno Etto, allora solo papà Etto, era in trasferta come spesso in quel periodo.
In casa c’era papà Ovo, allora solo bimbo Ovo, e nonna Clava, allora solo mamma Clava.
Da giorni si parlava di questo evento che sarebbe dovuto accadere; ecco appunto “sarebbe dovuto”… ma alla fine non accadeva mai.
Vai a sapere perché, ma quella sera mamma Clava prese in coraggio a due mani e disse: “Si fa!”
Il bimbo, dalla profondità della propria ignoranza, accettò di buon grado (o almeno così si ricorda all’inizio) e l’operazione “G.I.P.D:” (“Giù il primo dentino!”) iniziò.

Il dentino in questione viveva di una doppia personalità: da una parte, per mamma Clava, sarebbe dovuto esser caduto già da un pezzo visto che “dondola paurosamente”; dall’altra parte, per il dentino stesso, si stava godendo il miglior periodo della sua vita e di cadere proprio non ne aveva alcuna voglia. 

Anche mamma Clava però, viveva un doppio problema: da una parte doveva togliere il dentino al bimbo (cioè il futuro papà Ovo) senza traumatizzarlo; dall’altra era (ed è) terrorizzata da qualsiasi cosa riguardi i denti… bel problema!

Si inventò allora di legare il dentino con un filo e tirare a viva forza per strapparlo (chiudendo gli occhi perché terrorizzata)… ma non funzionò.
Il “cappio” scivolò intorno al dente lasciando il pargolo lì a bocca spalancata e un po’ preoccupato.
L’operazione venne ripetuta con sempre più ansia, con sempre più preoccupazione ma con il medesimo risultato, e ancora… e ancora… e ancora…
Valutando quindi che il problema fosse intrinseco nell’atto dello strattonare e cioè che lo stesso filo fosse forse non rigido a sufficienza, mamma Clava pensò bene di legare l’altra estremità del filo alla maniglia del cassetto di un armadio (davvero … non si mente).
Di fatto il bimbo si ritrovava a bocca spalancata e legato per un dente ad un cassetto che veniva chiuso a tutta forza causando uno SBLAM !!! terribile che lo spaventava tantissimo senza per altro fare alcunchè al dente ben saldo sulle sue gengive.

Dopo un paio di altri SBLAM !!! Mamma Clava passò al piano C e sostituì la maniglia del comodino con quella della porta che in perfetto stile anni 70 consisteva in una cornice di legno con ampia vetrata in mezzo.
La porta aveva il chiaro vantaggio che mamma poteva imprimere maggior vigore alla spinta e lo SBLAM venne sostituito da un tremolare di vetri.
Anche il piano C venne ripetuto varie volte con identico risultato.

Poi, fortunatamente, desistette.

Lunedi scorso, all’età di 5 anni, 7 mesi e 8 giorni, l’Ovetta… senza quasi nemmeno accorgersene, ha perso il suo primo dentino.
Papà Ovo era assente per lavoro (cicli e ricicli storici), mamma Ova non ha utilizzato fili, cassetti o porte.
Il giorno dopo, l’Ovetta ha trovato un soldino di cioccolato che ha deciso di condividere con suo fratello (“con Pica no perché è troppo piccola e il cioccolato le fa male”) e un soldino vero che ha causato immenso stupore.

Poi è andata a scuola a far vedere la “finestrella” da tutti i suoi amici.

Non so se da grande si ricorderà di quando ha perso il suo primo dentino; papà Ovo a dire il vero non si ricorda quando quel dentino cadde ; però quella strana serata se la ricorda tutt’ora…

This Post Has 2 Comments

  1. Non posso non ricordare e…. complimenti a mamma Ova!

  2. Certe scene rimangono stampate nella memoria, non si sa perchè, e si farebbe di tutto per non farle rivivere ai figli.
    W il topolino dei denti!!!!

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