Xmas time

La quiete prima della tempesta (sera del 24 dicembre)
“Bene, lasciamo un po’ di latte qui sul tavolo insieme ad alcuni biscotti, caso mai Babbo Natale o le renne avessero fame.”
“Ma Babbo Natale il lattozzo lo vuole con il ciocco o senza?
“Eh.. non lo so.”
“Allora lasciamogli anche del Nesquis.”
“Buona idea; e adesso a letto! Ah! Dimenticavo. Domani mattina (contrariamente a tutte le mattine) non vi svegliate presto e, se per caso vi svegliate, non chiamate urlando mamma e papà (come ogni dì che il Signore ha inviato in terra negli ultimi 5 anni)… sapete Babbo Natale non può essere visto da bambini mentre lascia i doni. Quindi se vi sente, rischiate che scappi via prima di lasciarvi i pacchetti.”
“…mmm…. Ma l’allamme lo mettete?”
“Si certo.”
“e come fa Babbo Natale a entlale se c’è l’allamme?”
“…ehm…ehm… è magico, ecco, sì! Babbo Natale è magico.”

La rincorsa (mattina del 25 dicembre)
Ore 7.00…. nessun rumore…. Ore 7,30…nessun rumore….Ore 8,00…nessun rumore.
Poi, sfortunatamente, vista la tabella di marcia imposta da papà Ovo onde avere una minima possibilità di sopravvivere alla mattinata, ci siamo visti obbligati a scendere dal letto ed iniziare il tour de force:
8.15-8.30 Sveglia dell’Ovetta e del Monno e colazione.
8.30-9.00 Ritrovamento dei regali e conseguente spacchettamento.
9.30-10.00 Sveglia di Pica e colazione (la bimba appare irritata per essersi dovuta alzare una buona oretta prima del previsto).
10.00-10.15 Trasferimento a casa di Nonna Clava e nonno Etto.
10.15-10.45 Secondo spacchettamento regali e contestuale preghiera a Pica affinchè facesse la pipì celermente nel suo vasino rosso onde non rallentare la trionfale marcia.
10.45-11.00 Trasferimento a casa di nonno Motore e nonna Patriottica (per l’occasione presente anche lo zio A.).
11.00-11.30 Terzo spacchettamento ed eccitazione a mille; ultima accorata preghiera a Pica per la sua seconda pipì nel vasino rosso (stesse motivazioni precedenti).
11.30-11.45 Trasferimento all’Ovetto house.
11.45-12.15 Rassettamento dell’Ovetto-house.
12.15-12.30 Arrivo di tutto il parentame vario.
12.30 Pica ha fame… si comincia a mangiare.

Il marasma (pomeriggio del 25 dicembre e giorno seguente).
A seguire la mattinata di appuntamenti strettissimi, ecco il classico pranzo di Natale infinito, poi giochi e balli sulle note delle canzoni di natale della recita scolastica. E, senza soluzione di continuità, la cena (!!!!) degli Ovetti;… sì, loro hanno voluto cenare.
Poi la mattina successiva, tutta la famiglia s’imbarca sulla A1 per una Milano/Parma di 1 ora e 35 minuti inclusi due pipì-stop per Pica.
Il mega pranzo successivo viene retto benone dai cuccioli finchè Pica, constatato che nessuno pareva intenzionato a darle il tris di lasagne, opta per un pisolino di un paio di orette giusto per digerire il bue intero appena ingurgitato.
A questo punto, rientro sulla stessa tratta autostradale (1 ora 42 minuti, sempre due pitstop ma questa volta sotto un diluvio costante) e rientro a casa giusto in tempo per… la cena !!! Sì, hanno voluto ancora la cena!!!

Epilogo (sera del 26 dicembre)
“Mamma Ova, sono le dieci e dieci.”
“mm…”
“Io direi che siamo stati bravi.”
“mm…”
“Anche quest’anno siamo sopravvissuti.”
“mm…”
“Possiamo farci un regalo.”
“mm… tipo?”
“Andiamo a dormire.”
“mm…”

PS: per dovere di cronaca ci teniamo a precisare che Babbo Natale e renne varie hanno mangiato 4 biscotti e mezzo (l’altra metà risultava sbriciolata sul piattino) e bevuto una buona tazza di lattozzo… a cui hanno aggiunto Nesquik a volontà.

This Post Has One Comment

  1. …che maleducato, quel Babbone…anche qui lascia sempre mezzo biscotto sbriciolato! ^_^
    Evvai, siamo tutti vivi!!! ^_^

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