Nelle ultime due settimane, causa vacanza dell’Ovetta e del Monno, la piccola Pica ha provato l’ebbrezza di essere figlia unica.
A dire il vero, rimanendo fedele a sé stessa, la piccola ha continuato ad alternare notti e pomeriggio di gran sonno a mattinate e serate di gran pappe. In più ha cominciato ad evidenziare alcuni suoi aspetti peculiari di cui dovremo tener conto:
1) come sua sorella maggiore, alla piccola gattonare fa semplicemente schifo. Molto meglio strusciare sulla schiena fino ad incuneare la testa sotto il termosifone o contro il mobile oppure, casomai mamma o papà siano nelle vicinanze, Pica preferisce alzarsi in piedi e vedere che effetto fa mettere un piedino davanti all’altro…. sembra quasi di…. camminare…. Se solo sapessi stare in equilibrio…
2) la bocca serve a qualche cosa oltre a mangiare; infatti serve per dire TATATATA, oppure TTTAAATTTTT, o anche, ma raramente TTAATTAATTTAATTAA. Comunque l’attività primaria rimane quella di mangiare, ciucciare, leccare e così via. Che poi, diciamolo, ciucciare il piedino è una cosa a dir poco bellissima…
3) il vasino, questa cosa rossa che sta sempre in bagno, serve! Cioè, per meglio dire, se a portare la piccola sul vasino è mamma, allora si può fare pipì e magari pure la cacca; se invece a portarla è il papà… allora no, il vasino non serve a nulla. In ogni caso, anche i fratellini collaborano alla missione pipì: l’Ovetta si siede pazientemente davanti a lei e intavola lunghe conversazioni monodirezionali mimando giochi e canzoni… Pica alla fine cede e fa pipì… L’Ovetto, con piglio deciso, afferma “ti azzendo l’acqua… senti senti l’acqua”… Pica lo guarda stupita e piuttosto interessata, poi torna a ciucciare i barattoli vuoti dello shampoo.
Poi, giovedì, Monno e Ovetta hanno fatto ritorno. Sono corsi incontro alla sorella e l’hanno sbaciucchiata da cima a fondo; lei, per mostrare la sua eccitazione, ha cominciato a fare mulinello con le braccine e le gambotte, gli ha sparato li uno speciale “TATATATAT” e ha tirato i capelli a tutti e due così, tanto per mostrar loro affetto. E la vita è ripresa normale.
Giovedì pomeriggio, in macchina sulla strada di ritorno dalla settimana al mare con i nonni…
“Ciao bimbi! Vi siete divertiti questa settimana con i nonni al mare?”
“Siiiiiii!!!!”
“E ditemi un po’, cosa avete fatto?”
O “Siamo andati a giocare sulla spiaggia”
M “E siamo andati a vedere i teni (treni)”
“Bello! E li avete fatti i bagni nel mare?”
O “Sì, ho nuotato tantissimo con i braccioli.”
M “E c’ela il teno pano e quello che andava velocissimo e faceva FIUUUUUU”
“Ma il mare era tranquillo o c’erano le onde alte?”
O “Così così. Ma quando c’erano le onde altissime io mi tuffavo di testa dentro di loro”
M “il pimo ggionno e il secondo era tanquillo; il tezzo gionno era monello, e l’ultimo gionno era monellissimo…. Però siamo andati tutti i gionni a vedere i teni”
“E poi cosa avete fatto?”
O “siamo andati a mangiare il gelato; non tutte le sere, però tante volte.”
M “si, e io ho peso panna e zzoccolato, ma pelò non si poteva manzare il gelato mente guaddavi i teni”
Volendo proprio fare un riassunto di queste due settimane di vacanze coi nonni potremmo dire che:
1) l’Ovetta si è divertita moltissimo tra mare, montagna, giochini vari, gelati e passeggiate
2) Anche il Monno si è divertito moltissimo grazie all’ovovia e ai treni; ah, si, poi c’era anche il resto… di secondaria importanza.
Oggi, addì domenica 28 luglio, la famiglia Ovetti con tempismo eccezionale affronterà la tratta Milano-adriatica in quello che sarà il culmine del primo weekend di esodo biblico per cinquecentoventicinque chilometri di paura.
Ieri sera, papà Ovo ha controllato i sistemi vitali dell’autovettura (l’aria condizionata), poi stamane insieme a qualche altro migliaio di autovetture e accompagnati da Caronte che qui in pianura ha toccato solo i 39°C, ha ingranato la prima ed è partito.
Questo post è stato scritto 24 ore prima; al momento non si sa che fine abbia fatto la famiglia Ovetti.
Se andrà tutto bene, domenica prossima ci si ritroverà su questa pagina per il gran finale di stagione.