Alla ringhiera

Lunedì
“Papà, ma zei ancora malato?”
“Sì Monno, sono ancora malato; e sai chi mi ha passato l’influenza?”
“Sono stato io, vero? Che bello, ho passato al papà l’influlenza, ho passato al papà l’influlenza…”
Lunedì le mie condizioni fisiche non mi permettevano di inseguire il Monno onde evitare che si facesse burla del suo anziano padre.

Martedì
“Papà, ma perché toRni a letto? Non eRi uscito oggi? Non eRi andato al lavoRo?”
“No Ovetta, sono solo andato dal dottore, che mi ha detto di stare ancora a letto.”
“Ah! E quando toRni al lavoRo? perché oRmai è tanto che sei a casa, devi toRnarRe al lavoRo, papà!”
Martedì, la figlia quattrenne mi scrollava di dosso l’influenza richiamandomi all’ordine e ai miei doveri; il sottoscritto trovava comunque la forza di girarsi dall’altra parte e ricominciare a dormire.

Mercoledì
“Monno, oggi per la prima volta farai la nanna all’asilo. Vuoi portarti un amichetto di peluche con cui fare la nanna?”
“zì.”
“Mi raccomando, comportati bene e fai tanta nanna.”
“E quando torno tu zei ancora a casa?”
“Sì, quando torni sarò ancora a casa; magari non a letto ma a casa di sicuro.”
Mercoledì sera, il Monno rincasava con il suo delfino di peluche sottobraccio; trovava suo padre sfebbrato sul divano e lo metteva al corrente che lui il riposino aveva anche cominciato a farlo ma, dopo solo cinque minuti di nanna, un suo amico ovetto aveva chiamato improvvisamente le maestre al suo capezzale prima di vomitare per tutto l’asilo; questo aveva di fatto posto la parola fine al riposino di tutti i bimbi.

Giovedì
“Monno, mi raccomando oggi cerca di fare un po’ più di nanna all’asilo.”
“No, ozzi la nanna non la fazzo.”
“Dai non dire così. Poi quando torni il papà sarà rientrato a casa e giochiamo un pochino insieme.”
“PeRché oggi esci?”
“Sì Ovetta, oggi vado un po’ in ufficio.”
Giovedì sera, papà Ovo era stravolto dopo aver passato ben 2 ore in ufficio… forse perché era la prima uscita dopo una sette giorni d’influenza.
In compenso, il Monno era riposatissimo; lui il sonnellino aveva deciso di non farlo… poi però si era appisolato un pochetto…. Dopo due ore e mezza la maestra l’ha svegliato.

Venerdì
“Lavati bene i denti Ovetta, dai che sono stanco anche io.”
“Oggi sei stato al lavoRo?”
“Sì, oggi sono andato a Modena e sono tornato indietro… fin troppo per la mia precaria resistenza fisica.”
“E come sono i miei denti? Puliti?”
“Sì, direi di sì.”
“AlloRa non devo metteRe la RinghieRa?”
“???”
“A scuola c’è una signoRa che ha una RinghieRa in bocca di feRRo”
“AH! Comunque non si chiama –ringhiera-, quello si chiama –apparecchio per i denti-; e no, non devi metterlo.”
Venerdì sera, una settimana tutto sommato tranquilla volgeva al termine.

Papà Ovo è finalmente guarito, il Monno ha accettato di buon grado di fare il pisolino all’asilo, l’Ovetta non deve mettersi la “ringhiera” tra i denti e mamma Ova può tirare un sospiro di sollievo.
Ehm… a dire il vero no.

Da domani mamma Ova pone termine alla sua “maternità” rientrando nei ranghi lavorativi a tempo pieno.
Di fatto il tran tran della famiglia Ovetti sparirà ed un nuovo ordine cosmico-famigliare dovrà essere trovato; questa settimana non è stata altro che la calma… prima della tempesta.

This Post Has One Comment

  1. Buona fortuna a mamma Ova ma anche a tutta la famiglia Ovetti

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