821

Giovedi scorso papà Ovo si è svegliato con due certezze ben presenti:

1) che il tragitto Pescara – Montefalcone del Sannio – Ovetti town consisteva in 821 km;
2) che la notte precedente aveva dormito male e che aveva quella strana sensazione che un qualche malanno gli stesse cadendo addosso.
Con queste due certezze granitiche, ha quindi incominciato i suoi ottocentoventunchilometri sotto un cielo terso e l’odore di (quasi) primavera.

Al km 100, ha chiamato mamma Ova informandola delle sue non perfette condizioni di salute; “Tranquilla, ci vediamo stasera a casa.”
Al km 200, gli è tornata in mente la discussione con l’Ovetta di qualche giorno prima:
“Papà, ma è veRo che se adesso c’è il sole vuol diRe che la luna è andata a doRmiRe?”
“Sì, è vero.”
“E dov’è il letto della luna?”
“…No, intendo dire che adesso il sole è su nel cielo e la luna invece è andata giù.”
“Ah! Ho capito. Ma come ha fatto ad andaRe giù? Ha pReso le scale? E poi giù dove? Non si vede da nessuna paRte e qui non c’è neanche un pozzo peR nascondeRsi!”
“ehm…”
Al km 300, si è fermato a mangiare, il cielo azzurro era sparito e, malgrado non facesse freddo, lui cominciava ad avere i brividi.
Al km 400, si è ricordato una perla del Monno dello scorso weekend:
“Papà?”
“Dimmi Monno “
“Ma però mi scappa la pipì.”
“Non si dice –Ma però-“
“Ah, ho capito. Ma perì mi scappa la pipì.” (non fa una piega)
Al km 500, mamma Ova l’informava che a casa nevicava e faceva freddo.
Al km 600, gli è tornato in mente il battibecco degli Ovetti:
O “sei uno sciocchino.”
M “tu sei una zocchina.”
O “non voglio più giocaRe con te.”
M “Io non voio pu zocare con te.”
O “Ripeti sempRe quello che dico io: sei un pappagallino.”
M “Ripeti zempe quello che dico io: sei una MAMMA-GALLINA !” (notare la perfetta traslitterazione di genere).
Al km 700, gli è scappato un sorriso ricordando che l’Ovetta, nel colmo dell’affettuosità verso gli Ovo genitori, non sapendo scegliere tra l’espressione “ti amo” e “ti adoro” ha neologizzato uno splendido “ti AMORO!”
Al km 800, ha cominciato a perdere sensibilità alle gambe… no, a dire il vero era più una sensazione di ossa rotte.
21 km dopo entrava in casa, baciava tutti, accarezzava Pica e crollava sul letto.

Da allora sono passati tre giorni.
Gli Ovetti sono andati a scuola, alla lezione di nuoto, alla festa della compagna di scuola, a vedere le gru e hanno fatto mille altre cose; mamma Ova era sempre con loro ed arrancava in tutte queste mille cose con Pica al seguito.
Papà Ovo no.
Lui è rimasto in quel letto in compagnia di febbre, mal di ossa, mal di pancia, mal di reni, mal di collo e un mal di testa ciclopico.

Forse domani servirà una visita dal dottore.

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