Il segreto

Alcune settimane fa…

Sabato pomeriggio
“Ma secondo te lo capisce?”
“Boh! Però è giusto dirglielo.”
“Ovetto! Vieni qua a tavola un secondo? Mamma e papà devono dirti una cosa”
L’Ovetto arriva, mocio al naso, panza all’aria, cosciotte al vento, si siede sulla sua sedia e li guarda.
“Vedi Ovetto…” comincia mamma Ovo.
Lui ascolta tutto fino all’ultima parola.
“Hai capito Ovetto?” chiede papà Ovo alla fine.
Lui sorride, scatta in piedi sulla sedia ed applaude con gli occhi che sprizzano gioia; poi tira su col naso e mette in bocca un tozzo di pane: discorso chiuso
“Non credo sia il caso di dirgli di non sventolare troppo la notizia in giro”
“… dato il vocabolario del Monno, anche se lo facesse non lo capirebbe nessuno”

Domenica pomeriggio
“Ovetta! Puoi venire un attimo qua?”
“Ciò da fale”
“Ovetta, per piacere, solo un secondo. Dobbiamo dirti una cosa”
Lei arriva, si issa sul lettone e si piazza insieme a Pinna (uno dei suoi pupazzi delle grandi occasioni) in mezzo ai genitori.
“Vedi Ovetta…” comicia papà Ovo
Lei ascolta tutto fino in fondo; poi sorride, fa qualche salto sul letto, manda baci a tutti i presenti e scende dal letto per tornare a giocare con Pinna.
Arriva alla porta e… torna indietro
“Che c’è Ovetta?”
Lei scruta i genitori in viso, aspetta un secondo ancora, alza il livello di attenzione e chiede
“Ma davvelo? Non è uno schelzo?”
“No Ovetta, nessuno scherzo ma ricordati che è un segreto!
E se ne va, sorridente e felice.

Lunedi pomeriggio
Papà Ovo entra alla scuola dell’Ovetta per riprendersi la cucciola; sembra tutto uguale con tante mamme che si avvicinano alla classe e tanti bimbi che scappano loro incontro.
L’Ovetta è appiccicata alla maestra ma… no… a dire il vero sembra il contrario: è la maestra ad essere appiccicata all’Ovetta! E’ la maestra che sembra trattenere la cucciola: strano.
Papà Ovo si avvicina alla maestra P., che di solito è tranquilla, accondiscendente, e rassicurante per i bimbi ed anche per i genitori; ma oggi no… oggi sembra disinteressarsi a ciò che le sta intorno, ha un sorriso stampato in faccia e sembra fissare… me!
Accenno un normale “Buongiorno, tutto bene?”
“MA GUARDA CHI E’ ARRIVATO! IL PAPA’ DELL’OVETTA! SI CERTO TUTTO BENE, E LEI?”
“Si,… anche io tu-tutto b-bene grazie. E’ successo qualche cosa? (anche perché altrimenti perché continui ad avere quel sorriso stampato in faccia)”
“MA GUARDI, NON SAPPIAMO COSA PENSARE!”
“In che senso?”
“L’OVETTA NON E’ UNA BIMBA CHE SI INVENTA CERTE COSE, E DOPO QUELLO CHE HA DETTO HO ANCHE CHIESTO ALLA MAESTRA O. E ALLA MAESTRA C. CHE SO ESSERE VOSTRA AMICA”
“Ehmm.. (temo di sapere cosa ha detto la piccola)… ma scusi, visto che praticamente avete indetto un summit di maestre, posso sapere cosa ha detto la cucciola?”
“CHE LA MAMMA HA DUE PROBLEMI”
“???”
“UNA BOLLICINA IN BOCCA (un’afta) E UNA BIMBA NELLA PANCIA!”



Papà Ovo guarda l’Ovetta, l’Ovetta guarda papà Ovo e poi ammette:

“Papà, mi sono dimenticata che ela un segleto!”

This Post Has 2 Comments

  1. Auguri 🙂

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