“Cotta Eia, cotta Eia” (Ascolta l’Ovetta, ascolta l’Ovetta)

Casa Ovetti, un martedi mattina, Padre e figlia conversano amorevolmente appena svegliati, in cucina, preparando la colazione…

“Cotta Eia, cotta Eia” (Papà prestami la tua attenzione, ti prego ho qualche cosa da dirti di una certa importanza)
“Dimmi tesoro”
“Chetta notte ssentito lumole” (Nel bel mezzo della notte or ora trascorsa, ho sentito improvvisamente un rumore che squarciava il silenzio)
“Ah! Caspita! E che rumore era?”
“Sentito PUM, PUM” (il rumore era chiarissimo e inequivocabile: PUM, PUM)
“Davvero?”
“Sì! Sentito PUM, PUM ma folte” (te lo assicuro, un roboante ed assordante PUM, PUM)
“Ma cos’era?”
“Mah! Chi lo sa?” (Ah! Caro genitore, non lo sapevo proprio)
“E allora cos’hai fatto?”
“Alola, Eia azata un pochino” (Quatta quatta, cheta cheta, mi sono alzata stando ben attenta e con i sensi tutti all’erta)
“E poi?”
“Poi detto sciiii-sciiii a Monno” (Ho zittito dolcemente ma con fermezza mio fratello)
“Perché l’Ovetto era sveglio?”
“No!” (No, cosa te lo faceva pensare?)
“Ah! Scusa, va beh, e hai scoperto cos’era?”
“La pioggialella” (una leggerissima pioggiarella)

Pochi minuti dopo…

“Cotta Eia, cotta Eia” (Papà prestami la tua attenzione, ti prego ho qualche cosa da dirti di una certa importanza)
“Di mmi tesoro”
“Chetta notte ssentito altlo lumole” (Nel bel mezzo della notte or ora trascorsa, ho sentito improvvisamente un altro rumore che squarciava il silenzio)
“Ah! Caspita! E che rumore era?”
“Sentito PLOT, PLOT” (il rumore era chiarissimo e inequivocabile: PLOT, PLOT)
“Davvero?”
“Si! Sentito PLOT, PLOT ma folte” (te lo assicuro, un roboante ed assordante PLOT, PLOT)
“Era di nuovo la pioggiarella?”
“Nooo papà, dai!” (Suvvia, ma come ti viene in mente?)
“Ah! Scusa, ma allora cos’era?”
“Mah! Chi lo sa?” (Ah! Caro genitore, non lo sapevo proprio)
“E allora cos’hai fatto?”
“Alola, Eia azata un pochino” (Quatta quatta, cheta cheta, mi sono alzata stando ben attenta e con i sensi tutti all’erta)
“E poi?”
“Poi detto sciiii-sciiii a Monno” (Ho zittito dolcemente ma con fermezza mio fratello) “Perché l’Ovetto era sveglio questa volta?”
“No!” (No, cosa te lo faceva pensare?)
“Ah! Scusa, va beh, e hai scoperto cos’era?”
“Culetto Monno” (il culetto di mio fratello!)

PS: Questo fine settimana gli Ovetti tutti sono stati in trasferta da giovedi a domenica compresi; l’epopea di un matrimonio tosco-lombardo-partenopeo è però rimandato a settimana prossima… lasciateci riprendere…

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