Countdown

Mamma Ova e Papà Ovo erano abituati a ben altro.

L’Ovetta ha sempre fatto in modo, almeno fino a pochi mesi fa, che i pasti fossero occasioni per i suoi genitori di dura penitenza cristiana: un buon momento insomma di espiare peccati noti, meno noti e forse anche quelli ancora da compiere.
Dar da mangiare alla piccola (si legga qui) era una vera prova di resistenza psico-fisica, era snervante oltre l’inverosimile, ed il tutto durava, calcisticamente parlando, quanto un tempo di una partita di calcio… se andava bene, quanto tutta la partita supplementari compresi… se andava male.
Questa immane fatica poi per riuscire a farle buttar giù (si legga qui) 150 grammi di pappa rigorosamente cucinata dalle sapienti mani di mamma Ova in giornata, perché se la piccola si accorgeva che era un pranzetto riciclato dal giorno prima… beh, allora non se ne parlava proprio.

Non eravamo preparati quindi ai ritmi dell’Ovetto.
Lui, in fatto di pappa, ha idee precise, chiare e rigorose. Il suo motto è: tanto e subito!
Alle 12,30 (si badi non alle 12,31) ed alle 18,45 (si badi non alle 18,46) l’Ovetto smette improvvisamente di dedicarsi a qualsiasi cosa avesse a che fare sino ad un minuto prima ed attacca una litania di pianto rigorosamente senza lacrime; il messaggio è fin troppo evidente “Ohibò, sono un bimbo, non vedi che piango? Beh, avrò fame, no? E’ ovvio”. L’esserino continua imperterrito sino a quando non viene prelevato ed adagiato sul seggiolone; li ti “concede” non più di 5 minuti per preparare la pappa; che sia fresca di giornata o vecchia di due giorni non importa… ma non ci mettere più di 5 minuti altrimenti divento una belva!
Quindi, scaduto il tempo generosamente concessoti, il cucciolo si sbafa i 130 grammi appena preparati in un tempo che, sempre calcisticamente parlando, serve a malapena a tirare la monetina per decidere il campo. Ma il nostro non può già sentirsi appagato: ecco allora altri 130 grammi di pappa “light” che piace un po’ meno ed infatti il cucciolo esterna la sua insoddisfazione lamentandosi in continuazione (salvo però aprire sempre la bocca onde evitare di perdersi anche solo un cucchiaio).
Infine, giusto per chiudere in bellezza, si sgola uno yogurt intero, dopodiché gli occhi cominciano a fissare il vuoto e per una decina di minuti buoni l’Ovetto si assenta dal mondo esterno… la digestione necessita dei suoi tempi.

Mamma Ova e Papà Ovo, non pronti a tutto ciò, sono però stati ben felici di assecondare il secondogenito fintanto che…

Martedi: visita del cucciolo dalla Nazi-Pedi
“Il bimbo sta benone” dice la Pedi.
“…” tace mamma Ova sapendo che nulla va davvero bene alla Nazi-Pedi.
“si muove bene, è reattivo, segue le voci,…”
“…”
“MA…”
“ma?” (come volevasi dimostrare).
“ma è un po’ grosso”.
“beh, si, effettivamente mangia tanto”.
“ecco appunto! E’ nato di 4 chili; c’è una regola ferrea che impedisce ad un bimbo di arrivare all’anno di età oltre il triplo del peso alla nascita, quindi lui non deve superare i 12 chili; altrimenti…”
“Altrimenti?”
“Dieta!”

Oggi, incurante del terribile ultimatum della Pedi Nazi, l’Ovetto ha assaggiato per la prima volta la pasta e, guarda caso, gli è piaciuta… molto!

Mancano poco più di 3 mesi e poco più di 2 chili all’ultimatum, praticamente una guerra contro il tempo.

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