Poang

Ore 4,15
“Ngheee….ngheee….”
“A…r…r…i…v…o” biascica Mamma Ova.
L’Ovetto ha preteso un supplemento di tetta notturno.

Ore 6,12
“Mamma? Nanna pù” (Carissimo genitore di sesso femminile che dormi al piano di sopra, gradirei informarti che la sottoscritta Ovetta non avrebbe alcuna intenzione di proseguire nell’atto del dormire, saresti sì gentile da raggiungermi in loco?)
“V…a…d…o   i…o” biascica Papà Ovo.
L’Ovetta si è svegliata presto, un filo troppo presto per essere domenica mattina, papà Ovo ha raggiunto la piccola e nell’ordine ha:
1)            tergiversato il primo minuto in cui la piccola ha esternato la sua profonda insoddisfazione nel veder arrivare il genitore del sesso sbagliato;
2)            contato (come da richiesta della duenne) da uno a duecentotrentasei in modo talmente lento e monotono che quasi si addormentava lui stesso. Lo scopo di contare in questo modo sarebbe stato quello di addormentare la cucciola che però arrivati a duecentotrentacinque ha semplicemente detto: “Pu conti, Eia svella, di la?” (Non contare più, mi stai dando anche un po’ noia visto che sono sveglia, andiamo di la?);
3)            Fatto il passo falso: “Ovetta ti va di fare una coccola cinque minuti qui con il papà? Poi andiamo in cucina e facciamo colazione” …. “Si!”.

Il sottoscritto ha preso in braccio la cucciola, si è seduto con lei sulla poltrona  e prima che potessi aprire bocca la piccola… russava!
Si, la creatura che si era svegliata alle 6 e dodici di una domenica mattina, quella che non ne aveva voluto sapere nulla di dormire mentre suo padre contava fino all’infinito ora dormiva placida e beata sulla sua spalla.

Papà Ovo ha quindi passato i successivi 105 minuti immobile seduto sulla Poang Ikea rossa della camera degli Ovetti con aggrappato al collo un’Ovetta duenne russante; ha avuto così il tempo di pensare ai progressi recenti dell’altro Ovetto che dormiva beatamente al piano di sopra e realizzato che:

1)      A cinque mesi appena compiuti il piccolo ha deciso di alzarsi in piedi e mostrare al mondo che al momento lui non sa gattonare (ma non gli è stato richiesto), non sa stare seduto (ma non gli è stato richiesto),  non sa stare nemmeno sdraiato culo in su (e magari qui ci potremmo anche dare una mossa), ma sa stare in piedi!

2)      Nell’ultimo periodo ha subito un crollo repentino nella doppia classifica dei percentili passando da un doppio 98% che lo posizionava orgogliosamente tra i bimbi più ciccioni della Lombardia, d’Italia, dell’UE e forse del mondo intero ad un modesto 80%.
Il piccolo, frustrato da tale deludente risultato che lo ha di fatto declassato a semplice bimbo “grosso”, ha deciso di recuperare posizioni e, di tanto in tanto, reclama una tetta extra notturna (che mamma Ova non gradisce … of course!)

3)      Infine ha ampliato i suoi gusti musicali affiancando a “La Tartaruga” (per chi non si ricorda… clicchi qui) anche “La gatta” (Gino Paoli, 1960); ovviamente anche l’Ovetta ha immediatamente creato una unplugged version dalla melodia piena di dejavu (la potete ascoltare cliccando Gatta)

Alle 8,45 la piccola si è svegliata, mamma Ova è apparsa alla porta e si è portata via la duenne, il sottoscritto si è alzato dalla Poang Ikea rossa con dolori in ogni dove:  la suddetta poltrona non è fatta per queste cose… oppure non lo è fatto il sottoscritto.

This Post Has One Comment

  1. Complimenti, avete due piccoli eccezionali!

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