Tag Archives: volontari

Lei lo sa

Ci siamo chiesti qualche volta se l’Ovetta avesse un qualche sentore del fatto che tra poco più di 2 mesi non sarà più la piccola di casa bensì la bimba grande di famiglia; insomma ci siamo chiesti cosa pensasse di lui, del nuovo che avanza, del piccolo Ovetto che piano piano cheto cheto si avvia al grande giorno e soprattutto ci siamo chiesti se avesse, in qualche modo, capito che in quella pancia c fosse davvero un qualcuno. Oggi abbiamo avuto la risposta.

Primo pomeriggio,  casa Ovetti.
L’Ovetta si piazza davanti al sottoscritto con in mano una lavagnetta magnetica e mi guarda dritto negli occhi; il significato è chiaro, dovrei disegnare qualche cosa.
Problema: papà Ovo sta al disegno come un elefante sta in una cristalleria. Cerco di svicolare.
La piccola insiste “Mmmm….Mmmm…” indicando prima me e poi la lavagnetta.
Cedo, impugno la lavagnetta e mi accingo a pennellare orrende forme. “cosa vuoi che ti disegni?”
La piccola indica il sottoscritto.
Ed ecco che mi esibisco nel più bel autoritratto che possa realizzare (un tondo… la faccia, una linea verticale… il corpo, un paio di stanghette in basso… le gambe, un paio di stanghette a metà… le braccia, un po’ di ghirigori nel tondo… naso bocca e occhi, quattro zigzag sopra il tondo… i capelli).
L’Ovetta lo guarda, poi sorride ed esclama: “Papà!”
Mi sento sollevato (o forse dovrei esser preoccupato).
La piccola insiste: “Mamma!” e punta il dito verso la lavagnetta.
Non mi sottraggo: stesso disegno ma con gli zigzag più lunghi.
L’Ovetta lo guarda, poi punta il ditino verso se stessa.
Ormai conscio delle mie abilità Giottesche sforno un altro ritratto un poco più piccolo e lo mostro all’Ovetta.
Lo guarda, chiaramente è soddisfatta, poi mi chiede dell’altro farfugliando in Ovettese stretto (che purtroppo non capisco). “Tesoro non capisco”; la piccola incalza… “Cucciola non capisco, cosa devo fare?”
Mi guarda, scende dal divano, si avvicina a mamma Ova, le alza la maglietta, punta il ditino sulla pancia ed esclama: “Mmmm…mmm!”
Pochi secondo dopo sulla lavagnetta fa la sua comparsa un uarto ritratto, un poco più piccolo, la bimba l’ha guardato e ha esternato la sua approvazione con un bell’applauso.

Qualcosa ha capito.

P.S.: Grazie a tutti quelli che hanno commentato e/o mandato mail questa settimana. Grazie a quelli che vedo spesso, a quelli che non vedo da una vita, a quelli che vorrei continuare a vedere e a quelli che vorrei vedere di più. Mi ha fatto molto piacere sentirvi vicini.

Posted in Senza Categoria Also tagged , |

Lettera ai Volontari

Cari Amici,

 

quando il telefono sul bancone del pronto soccorso è squillato per la prima volta, non vi nego che il cuore ha saltato un battito.
Con curiosità, timore, ed un mare di adrenalina in corpo ho allacciato il camice bianco per bene e mi sono seduto sulla panca dell’ambulanza n°5: non lo sapevo ancora, ma in quel momento si apriva una pagina nuova per me, lunghissima, e quei gesti sarebbero diventati automatici, una parte stessa di me.
Era il maggio del 1991, andammo ad Agrate per un malore in una ditta.
Nove mesi prima, per la prima volta, ero entrato in Associazione, avevo vent’anni, frequentavo l’università, volevo viaggiare e avevo trovato un gruppo in cui credevo.

 

Da allora, inutile dirlo, la  mia vita è cambiata.

 

In questi anni l’essere volontario mi ha dato la possibilità di conoscere tutti voi che per motivi differenti avete deciso di spendere un po’ del vostro tempo qui.
Mi sono trovato bene, e forse anche per questo, mi ci sono fermato per un bel po’.
Spero che l’essere Volontario possa gratificarvi tanto quanto ha gratificato me.

 

In questi anni l’essere volontario mi ha dato la possibilità di vedere questa Associazione evolversi e cambiare pelle più volte “cercando” di rimanere ancorata allo spirito iniziale.
Non credo, purtroppo che ci sia riuscita.
Ci tengo però a ringraziare chi l’ha diretta in tutti questi anni:è riuscito a far crescere una piccola Associazione in mezzo a colossi ben più grandi, e non è poco; spero (da tanto tempo) che possa ricominciare anche a volgere uno sguardo all’interno e profondere energie per ricreare quello spirito, quel senso di appartenenza e quella gioia che da tanto tempo manca: sarebbe bellissimo.

 

In questi anni l’essere volontario mi ha dato la possibilità di entrare per un attimo nelle vite di molta gente, nel momento del loro bisogno, ho provato ad aiutarle e so che spesso ci sono riuscito, alcune volte no: molte di quelle schegge di vita fanno parte, inconscia, di me.
Vent’anni fa mi furono insegnate le tecniche giuste e via via nel tempo queste tecniche sono diventate sempre più complesse ed adatte, io invece, di mio, ci ho sempre messo un sorriso ed il calore che solo un Volontario può e deve; questa parte sarà quella che più mi mancherà.

 

Oggi l’autoambulanza che mi ha portato nuovamente ad Agrate per l’ultimo servizio era la n°33, ne sono passate tante.

 

Non smetto per capriccio, non smetto perché arrabbiato o perché deluso, e non sopporto di smettere per “motivi personali”… non ho mai capito cosa fossero e cosa volessero dire.
Smetto perché ho il doppio degli anni, viaggio molto, forse troppo, per lavoro e quando torno a casa due bimbi vogliono, giustamente, il loro papà.

 

Credo di aver dato qualche cosa a questa Associazione, sicuramente ho ricevuto in cambio di più.

 

 

 

Per ora un grazie a tutti, poi un giorno chi lo sa…

 

Ciao,

papà Ovo

Posted in Senza Categoria

Un Natale speciale #3

 

(segue)

 

Una montagna di bimbi a guardarmi con occhi sgranati, incerti se credere o meno a quello che stavano vedendo.

 

Bimbi timidi che allungavano una manina stando però attenti a non togliere le unghie dell’altra dall’interno coscia di papà (e papà non era contento), bimbi sbruffoncelli che arraffavano quante più caramelle potevano con tutte e due le mani ben aperte… salvo poi perderle ad una ad una quando cercavano di raggiungere mamma e papà, bimbi che “no grazie,…mamma non vuole” ma che con gli occhi dicevano “se me ne passi una scartata diretta in gola ti sarò riconoscente a vita”, bimbi che “queste le prendo per la mia sorellina che sta a casa” (peccato i genitori dicessero fosse figlia unica), bimbi che ti ricordano che loro vogliono il cicciobello ma la letterina l’ha scritta la mamma perché non sanno ancora scrivere, bimbi combattuti tra il prendere la caramella e il non accettare nulla dagli sconosciuti ed allora vanno e tornano, vanno e tornano ed alla fine, vinti dalla loro battaglia interna prendono la caramellina e ti fissano negli occhi chiedendoti:” Ma siamo sicuri che non è avvelenata?”

 

… insomma un’infinità di bimbi che ci credono ancora malgrado tutto quello che succede e malgrado lo strambo Babbo Natale e renna che si trovavano di fronte, e pazienza se qualche mamma ti urla:” NON DIA CARAMELLE A MIA FIGLIA!!! HA LA DIARREA E SICURAMENTE LA CARAMELLA E’ LASSATIVA!”… beh, certo, l’avranno sentito anche dentro al cinema e la tua figura si è un po’ appannata in quel momento, ma non le puoi azzeccare tutte! e pazienza anche se una bimba invece di sorridere mi si è messa a piangere,….si anche li la tua figura ha avuto un lievissimo appannamento, ma non le puoi azzeccare tutte! ed infine pazienza se pochi minuti dopo è capitato ancora che una bimba mi si mettesse a piangere…si, lo ammetto, potevo stare più attento,… era ancora la stessa bambina di prima!

 

Oh,.. Babbo, non guardare tutto, dai! In fondo come ti dicevo, siamo stati sommersi dai sorrisoni e dagli occhioni e per me e per le mie renne è stato un gran bel regalo; certo ora tocca a te, tra 2 notti, mantenere nei loro cuori quello che abbiamo intravisto nei loro occhi e, già che ci siamo, se mi posso permettere una piccola spintarella, sai com’è, un regalo speciale… no, che hai capito, non per “occhiblu”,… ma visto che devi portare tanti regali te ne chiederei 2 speciali: il primo per quel bimbo che non ha voluto caramelle ma con gli occhioni spalancati ed un filo di voce ma ha solo chiesto: “Babbo Natale posso darti un bacio?”, il secondo per un papà che alla domanda: “la vuole una stella?” anche lui con gli occhioni,… ma diversamente lucidi, ha risposto alla renna “Non posso… sa economicamente…” e poi, prima di scappare via mi ha sussurrato: “Sa,… lavoravo in fiat”.

 

Buon Natale

 

 

P.S.

Negli anni successivi si annoverano:

Bimbi attaccati alla gamba che non ti mollano più

Bimbi che ti rincorrono per tutto il centro commerciale

Bimbi che ti spiegano esattamente quale barbi vogliono “non come l’anno scorso che mi hai portato quella sbagliata”

Bimbi che mi danno la letterina “perché se no poi il papà si dimentica come al solito”

Bimbi che “ma tu sei quello vero o sei mio zio come l’anno scorso?”

Bimbi che cazziano mamma ova (che non era ancora mamma) perché “Non si bacia Babbo Natale!!!”

 

Si, mi mancherà quest’anno… ma non sarebbe stato giusto.

 

Ancora Buon Natale a tutti

 

Posted in Senza Categoria Also tagged , |