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Los amigos

Durante il primo anno di scuola materna, l’Ovetta aveva assunto al ruolo di mito, maestro, punto di riferimento ed inarrivabile maestra di vita la sua amichetta A., di ben due anni più grande. (si veda qui)

L’anno scorso il Monno non aveva mostrato segni di idolatria per alcun bimbo, forse perché troppo impegnato a crogiolarsi nella noia di dover andare a scuola per poter cercare qualcuno per cui valesse la pena di andarci.
Ma quest’anno il cucciolo ha subito fatto vedere che la scuola gli interessava (strano!) e anzi, anche al mattino non ci sono lamentazioni, ma ben contento, una volta in loco, si dirige verso i suoi amichetti attendendo insieme a loro l’ingresso a scuola.
Il gruppetto di amichetti è vario e cambia di giorno in giorno, quasi sempre però c’è l’Ovetto D.U.: un “grande”, cinquenne dunque, da cui pare il nostro non si stacchi praticamente mai.

Una sera, a casa…
“Ciao Monno”
“Ciao papà! Sai che la Juve ha vinto?”
“Sì, lo so, ti ricordi che ieri hai visto anche il gol decisivo (nella più unica che rara occasione in cui ti abbiamo concesso di vedere il calcio in tv)?”
“Sì, è vero. Anche D.U. l’ha visto.”
“Ah! Ne avete parlato a scuola?”
“Sì, D.U. ha visto tutta la partita (e tu, vecchio genitore, mi hai fatto vedere solo un gol sicchè non sono riuscito a confrontarmi con lui facendo la figura barbina di una persona ignara dei fatti… e che fatti!).”
“Tutta?… ma è lunghissima!”
“Lui può. (e non aggiungo altro); ma la Juve ha 18 punti?”
“Ma, guarda non so, aspetta che ci penso…”
“Sì,… sì,… me l’ha detto D.U.”
“Ah! Ma senti parli spesso con D.U.”
“Sì, oggi abbiamo contato insieme con la carta.”
“??? Non ho capito cosa avete fatto?”
“Abbiamo preso un foglio di carta e abbiamo cominciato a fare tantissimissimi quadratini e a mettere dentro tutti i numeri..1, 2, 3, capito?”
“Sì, ma saranno stati tantissimi.”
“Sì, certo, D.U. conosce tantissimi numeri! Lui è arrivato a 187, io a 186. Ma i colori del Sassuolo sono verde e nero?”
“(Gasp! Non lo so… credo di si) Ehm… sì, credo, vuoi che controlli?”
“No, tanto me l’ha detto D.U. e il colore del Catania è il rosa.”
“Vero. Senti ma a parte parlare con D.U. oggi cos’hai fatto a scuola?”
“Ho parlato con un sacco di bimbi in spagnolo?”
“Scusa????”
“CertoS so parlareS spagnoloS ioS. E tuS? Anche tuS saiS parlareS spagnoloS?
“Ah! Ho capito. Dunque… vediamo…. SiS ancheS ioS soS parlareS spagnoloS, maS chiS teS l’haS insegnatoS?”
“D.U.”
“Certo… che sciocco.”

Stessa sera, andando a nanna…
“Adesso dormi Monno, ci vediamo domani.”
“Va bene papà, però…”
“Sì?”
“Ma l’Udinese ha 13 punti?
“(Oh cavolo e che ne so io…) ehm…aspetta…te l’ha detto D.U.?”
“Sì”
“E’ sicuramente vero Monno, adesso dormi tranquillo.”

Detto tra di noi, D.U. è un tranquillissimo bimbo di cinque anni discretamente fissato con i numeri, le statistiche ed il calcio… più o meno come il Monno.
Ma fintanto che c’è lui, il nostro eroe si diverte un mondo, va a scuola tranquillo e torna a casa soddisfatto… se poi gli insegna pure lo spagnolo….

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Diamo i numeri

Mentre la stagione Monnesca 2013/2014 è stata caratterizzata dalle previsioni del tempo (si veda qui) e ad ogni autunno si rinverdisce sempre di più la voglia di castagne raccolte dai prati, dai marciapiedi, nei parchetti, da ogni dove (castagne che poi finiscono in apposito contenitore onde poterle esibire – con grande gioia ed orgoglio – agli ospiti di casa Ovetti, e comunque per gli smemorati si veda qui) quest’anno la stagione Monnesca 2014/2015 è all’insegna dei numeri.
Tale crescente mania si manifesta in vari modi e in vari luoghi.

In macchina
“Papà.”
“Dimmi Monno.”
“Devi andare a 50… vedi il cartello?”
“Sì, sì, certo sto andando a 50.”
“No! Adesso c’è il cartello 40, papà vai a 40.”
“Ok, adesso vad…”
“NO! Cartello 70, papà puoi andare fino a 70. AHH! Macchinina rossa con macchinina nera, non superare! E adesso 70 barrato… non vale più! Puoi andare a 50 e…. ma a quanto stai andando, papà?”
“Guarda Monno, a dire il vero sono un po’ in confusione (e quanti diavolo di cartelli hanno messo in questa strada?).”

Al parcheggio
“Papà.”
“Dimmi Monno.”
“Oggi è sabato?”
“Si, certo.”
“E quanti ne abbiamo?”
“27”
“Ah, bene, allora non c’è problema.”


“Perché?”
“Perché se oggi è dispari allora martedì è pari. E siccome il lavaggio strada che da le multe se parcheggi fuori c’è solo i martedì dispari, allora puoi parcheggiare senza prendere le multe…. E lo so che tu sei un papà scordone, che te lo dimentichi, ma io invece ci penso; vero?”
“Ehm… sì… credo che tu abbia ragione (ma effettivamente ci avrei pensato lunedì sera…. Forse…).”

A cena
“Mamma.”
“Dimmi Monno.”
“Sai, mancano 28 giorni al compleanno di Pica… e sì, ieri ne mancavano 29.”
“Ah.”
“Sai, mancano 89 giorni a Natale… e sì, ieri ne mancavano 90.”
“Monno, scusa ma da quando fai tutti questi countdown?”
“Da quando è cominciato l’autunno: 6 giorni fa; e lo sai che mancano solo 85 giorni all’inizio dell’inverno?…. e sì, ieri ne mancavano 86.”
“Basta Monno! Non serve contarli tutti!”
“E no, è importante! Per esempio lo zio Renzo lo vediamo il giorno prima di Natale,… ce l’ha promesso lui. Lo vediamo tra soli 88 giorni… eh sì, uno meno di Natale… ieri erano 89.”
“Poi però quando arriva Natale smettiamo con tutti questi countdown, vero?”
“Beh, dopo possiamo contare quanti giorni mancano alla primavera, quanti giorni mancano al tuo compleanno, quanti giorni mancano alla fine della scuola, ecc…ecc…”
“Ok,… ok,… come non detto.”

Andando a letto.
“Papà?”
“Dimmi.”
“Ma tu quanti anni hai?”
“45”
“Ah! … peccato.”


“Perché peccato?”
“Perché io ne ho 4, l’Ovetta 6, Pica quasi 2 e la mamma 38”
“Non capisco Monno.”
“E …abbiamo tutti i numero pari e tu invece dispari; peccato!”


“Già!… come ho fatto a non pensarci.”

In confidenza
“Papà, sai, il numero Mille Millanta non esiste”
(Il numero Mille Millanta è stato per anni il fantomatico numero indicante qualche cosa di grande, grandissimo, meraviglioso, il numero tra i numeri, il più bello, il più grande)
“Davvero Monno?”
“Si, non è vero che il Mille Millanta è il numero più grande di tutti; esisteva quando ero piccolo e avevo tre anni, ma adesso che ne ho quattro non esiste più; sono diventato grande. ”
“Ah! Ho capito.”
“Papà”
“Dimmi Monno”
“Qual’è il numero più grande di tutti?”

Se qualcuno sa come calmierare un quattrenne attualmente in trans-agonistica da numeri…. ce lo faccia sapere.

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